Platone: istruzioni per il mondo delle idee/Cratilo: differenze tra le versioni

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'''La situazione ideale secondo Socrate'''
Per Socrate i nomi tendono alla verità delle cose, e il linguaggio somiglia alla realtà. Questo è un criterio. Il dialogo ci porta dai nomi alle cose: il collante è costituito dalle etimologie. Il linguaggio rappresenta le opinioni del nomoteta, ciò che esso ha elaborato nel momento in cui creava i nomi, talvolta in maniera errata. Socrate sostiene che la capacità dei nomi di denotare le cose derivi dall'uso e la conoscenza non derivi dal linguaggio ma dalle cose stesse. Così, per Socrate (Platone), il linguaggio è uno strumento del pensiero finalizzato alla produzione di parole che abbiano significato.
 
'''Platone contro l'omologazione'''
 
Ai giorni d'oggi, il fenomeno dell'omologazione (del modo di comportarsi, di vestire, di affrontare le difficoltà e, persino di comunicare) si sta sempre più diffondendo. In altre parole pochi adolescenti scelgono di dedicarsi alla ricerca dell'essenza delle cose e della verità. Sarebbe molto importante, per ognuno di loro, prendere esempio dal modus operandi utilizzato da Platone nel "Cratilo". In quest'ultimo infatti, Socrate (portavoce di Platone) si rivela come "l'educatore per eccellenza": senza l'utilizzo della persuasione, fa si che Cratilo ed Ermogene riscoprano, in completa autonomia, ciascuno la propria verità. Tutto ciò è reso possibile dal dialogo, abitudine che, specialmente tra i giovani, sta scemando. Questo accade principalmente perché essi vivono nella così detta "era delle immagini". In questo "mondo della comunicazione visiva", le immagini stanno lentamente prendendo il posto del linguaggio, proiettandoci quasi esclusivamente verso il senso materiale delle cose: i giovani dell' "era delle immagini", si preoccupano dell'apparire più che dell essere.