Storia della letteratura italiana/Giuseppe Ungaretti: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Corretto: "un altro" |
ortografia |
||
Riga 32:
Già nelle ultime poesie dell<nowiki>'</nowiki>''Allegria'' Ungaretti ricorre a forme più composte, riprendendo strutture provenienti dal passato e avvicinandosi alle posizioni di chi, tra gli intellettuali del primo dopoguerra, sosteneva la necessità di un "ritorno all'ordine". Questa nuova poesia si sviluppa in particolare nei testi scritti dopo il 1919, che costituiscono la raccolta ''Sentimento del tempo'', pubblicata nel 1933 e poi riedita, in un'edizione ampliata, nel 1936.<ref name="Ferroni988">{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | p=988 }}</ref>
Il tempo viene percepito come continuità e durata, così da recuperare un dimensione più complessa dell'esistenza. Il ''Sentimento del tempo'' si pone quindi come la "seconda tappa" dell'esperienza umana. Punti di riferimento sono le poesie Petrarca e Leopardi: alla base di entrambe c'è infatti un senso di decandenza. Petrarca si propone di ripristinare un mondo, quello della classicità,
La poesia del ''Sentimento del tempo'' si presenta come poesia del tempo e delle sue metamorfosi. La Roma barocca è però anche ispiratrice di immagini mitologiche: le figure del mito svolgono una funzione evocativa e riempiono la sensazione di vuoto, un altro elemento derivato dalla poetica barocca.<ref>{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso | autore3=Mario Razetti | autore4=Giuseppe Zaccaria | titolo=Saba, Ungaretti, Montale, Pavese, Gadda, Calvino | opera=Moduli di letteratura | anno=2002 | editore=Paravia | città=Torino | pp=26-27 }}</ref>
|