Dati utili per wargamers/Abbattendo bombardieri: differenze tra le versioni

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Tutto questo accadeva, notare bene, con gli S.82 in volo a pelo d'acqua e in formazione stretta, per coprirsi reciprocamente e negare agli avversari la possibilità di effettuare: attacchi in picchiate ripide, frontali, laterali e ventrali: praticamente le picchiate moderate di spalle erano le uniche efficaci. Cosa sarebbe successo agli S.82 in volo in quota, nel regno dei caccia avversari, è facile da immaginare e certo la Breda da 7,7 (alcune fonti parlano di una da 12,7 mm ma tutte le foto mostrano quella leggera) della gondola non avrebbe fatto molta differenza. Oltretutto era un'arma talmente difficile da usare, che in molti casi nemmeno veniva montata.
 
Questo significava che, in sostanza, contro attacchi frontali gli S.82 potevano mobilitare la torretta con la 12,7 mm, ma solo se l'attaccante non volava al di sotto dell'aereo, e in tutti i casi senza potergli sparare in maniera efficace prima che questo si disimpegnasse dopo avere portato l'attacco (tra i 1000 e i 300 m, insomma, a seconda dei casi); attacchi frontali da quota leggermente inferiore erano senza difesa; attacchi laterali vedevano, come quelli dalle spalle, contrasto solo da un'arma da 7,7 e la 12,7, ma quasi mai simultaneamente. Chiaramente con grosse formazioni limitazione dei campi di tiro era meno sentita (copertura reciproca), ma un conto erano le formazioni scalate di B-17 e B-24, capaci di sparare a giro d'orizzonte con dozzine di mitragliatrici M2; un conto sarebbero state quelle di S.82, praticamente inermi, con ununa grossa fusoliera che costituiva un bersaglio perfetto. Attaccarli di spalle o in picchiata, magari col sole alle spalle, con un closing di 400-500 kmh non sarebbe stato molto rischioso. Ma sopratutto il rischio (per i bombardieri) era quello di vedere 'la fila per il pane', di caccia attaccanti nei punti deboli della 'falange'. Un FW attaccava un B-17 a 7000 m, a tutto gas -500+ km-, sparava da distanza e poi manovrava al meglio per evitare la collisione. Era difficile. Lo stesso aereo, a 5.000 m avrebbe avuto molta più maneggevolezza e quindi capacità di sparare a distanze ravvicinate e in modo preciso. Sopratutto, dovendo affrontare un avversario più lento, e quasi disarmato frontalmente, il 'closing rate' sarebbe stato inferiore. Il FW-190 aveva un'eccezionale velocità di rollio entro i 400-450 kmh, il che tornava utile per evitare la collisione all'ultimo momento. Visto che l'S.82 non aveva quasi niente da opporre frontalmente il caccia poteva rallentare rispetto alle velocità 'anti-B-17' e far scendere il closing rate da 250 a 150-170 ms (un km in sei anziché 4 secondi). Questo rendeva possibile sparare per 4 secondi anziché due dalla stessa distanza di un chilometro, oppure serrare e colpire quasi a bruciapelo tra i 600 e i 300 m, senza essere per questo dei 'manici' o degli 'aspiranti suicidi': sarebbe stata una manovra fatta con molta più tranquillità e padronanza del mezzo, un po' come prendere una curva a 60 anziché a 90 kmh.
 
Un altro punto debole erano gli attacchi dal basso, ma non solo con avvicinamenti da varie direzioni. Prendiamo un Bf-110: con una o due mtg da 7,92 mm dorsali, una volta che avesse finito le munizioni, si sarebbe potuto permettere il lusso di piazzarsi semplicemente sotto e davanti all'aereo e riempirlo di proiettili nell'abitacolo, motori e serbatoi, senza essere soggetto a reazione, da forse appena 100 m di distanza. È una tattica che può sembrare curiosa ma non è peregrina: i Boulton-Paul Defiant, con le loro mitragliatrici in torretta, erano aerei concepiti esattamente per questo compito, e senza caccia di scorta tra i piedi funzionavano bene, pur non potendo sparare direttamente verso in avanti (le 4 mtg da 7,7 non erano sincronizzate con l'elica e non c'erano altre armi, nemmeno una misera coppia, a bordo dell'aereo, già piuttosto pesante essendo dotato dello stesso motore dell'Hurricane monoposto). Contro un B-17 non conveniva quest'attacco (ma talvolta qualche raffica veniva esplosa ugualmente), ma il B-17 era armato a sufficienza per negare qualunque angolo cieco: un Bf-110 che si fosse piazzato sul suo naso a sparargli con le armi dorsali avrebbe rischiato di fare una brutta fine nell'arco di qualche secondo.