Storia della letteratura italiana/Francesco Petrarca: differenze tra le versioni

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Francesco Petrarca è il primo scrittore italiano consapevole del proprio ruolo di intellettuale, nonché prototipo di '''umanista''': grande importanza ha infatti il suo rapporto con i classici, precursore dell'attività filologica che caratterizzerà successivamente l'umanesimoUmanesimo. Importante è anche la rivendicazione da parte sua della dignità di poesia e letteratura, che egli considerava pari a quella di discipline come la matematica e la medicina, scontrandosi di conseguenza con gli esponenti della filosofia aristotelica e della medicina. Le sue opere sono prevalentemente scritte in latino, mentre il volgare, che per la sua giovane età non può vantare i consolidati canoni di espressione erudita che il latino invece ha ereditato da scrittori come Cicerone e Virgilio, è usato con meno spontaneità ede con estremamaggiore cautela.
 
== La vita ==
[[File:Petrarch_by_Bargilla.jpg|thumb|left|Andrea del Castagno, ''Francesco Petrarca'', particolare tratto dal ''Ciclo degli uomini e delle donne illustri'', affresco, 1450 ca, Galleria degli Uffizi, Firenze]]
Il poeta nasce ad Arezzo il 20 luglio 1304, figlio del notaio ser Petracco, esiliato da Firenze nel 1302 durante la cacciata dei Bianchi, e di Eletta Canigiani. Si trasferisce con la famiglia all'Incisa e a Pisa, quindi si stabilisce ad Avignone. La città nel 1305 era diventata sede del papato, ed era diventata un centro cosmopolita e uno dei fulcri della politica europea del periodo. Mentre il padre lavora presso la curia pontificia, il giovane Petrarca vive con la madre a Carpentras, dove è allievo del grammatico Convenevole da Prato. Insieme al fratello Gherardo si dedica poi allo studio del diritto, dapprima a Montpellier e in seguito a Bologna. Torna ad Avignone nel 1326, dopo la morte del padre.
 
Oltre allo studio, Petrarca ha un'intensa vita mondana. Compone le sue prime poesie, grazie alle quali inizia a farsi conoscere. Ad Avignone entra al servizio di due importanti presuli dei Colonna, una potente famiglia romana: dapprima del vescovo Giacomo e poi del cardinale Giovanni. Sempre negli stessi anni prende gli ordini minori, una scelta dettata soprattutto dalle opportunità di carriera che la nuova condizione gli consente. La vita di Petrarca si divide quindi tra Avignone e il borgo di Valchiusa, con frequenti viaggi in Europa: i Colonna gli consentono infatti grande libertà di movimento e azione. Petrarca si dedica con sempre maggiore passione agli studi umanistici, componendo opere sia in latino sia in volgare. Rinviene inoltre volumi contenenti classici latini e greci.
 
Il 6 aprile 1327, secondo la ricostruzione fatta dallo stesso Petrarca, incontra Laura nella chiesa di Santa Chiara ad Avignone, donna che amerà per tutta la vita. Gli anni trenta sono caratterizzati da vari viaggi per l'Europa, durante i quali accresce il suo prestigio come poeta. Sono però anche gli anni della crisi interiore, che il poeta fa culminare con la salita al Monte Ventoso (in Provenza) nel 1336. L'anno successivo è per la prima volta a Roma. Nel 1937 gli nasce un primo figlio naturale, Giovanni, e acquista una casa a Valchiusa, dove risiede e si dedica agli studi umanistici. Nel 1341, Petrarcaa èNapoli, incoronato poeta al Campidoglio Roma: la celebrazionePetrarca è procedutasottoposto daa un pubblico esame svoltodi a Napolipoesia alla presenza del re Roberto d'Angiò, in seguito al quale viene incoronato poeta al Campidoglio di Roma. L'alloro gli viene imposto dal senatore Orso dell'Anguillara
 
Nel 1343 il fratello Gherardo decide di diventare monaco e si ritira nella Certosa di Montrieux. RiaffioraPer il poeta riaffiora la crisi spirituale che aveva colpito il poeta anni prima: anch'egli si sente attratto dagli ordini sacri, ma allo stesso tempo sa di essere incapace di una scelta così definitiva. Il 6 aprile 1348, mentre si trova a Parma, apprende inoltre che Laura è morta di peste. Si avvicina al tribuno Cola di Rienzo, di cui condivide gli ideali di una restaurazione democratica e classica. In seguito però si allontanerà dalle sue scelte politiche.
 
Nel 1353 Petrarca abbandona Avignone e la curia papale per stabilirsi in Italia. Viene ospitato a Milano dal cardinale Giovanni Visconti, unall'epoca fattonemico chedi Firenze. Il fatto desta scandalo tra gli amici fiorentini e repubblicani del poeta, tra cui c'è anche Boccaccio. Presto però riprende le sue peregrinazioni. Nel 1356 è ambasciatore dei Visconti a Praga presso Carlo IV di Boemia. Sceso a Padova, ottiene nel 1362 una residenza a Venezia. Nel 1368 è di nuovo a Padova, quindi si stabilisce ad Arquà, dove muore il 18 e il 19 luglio 1374.<ref>{{cita libro | Giuseppe | Petronio | L'attività letteraria in Italia | 1969 | Palumbo | Palermo | pp=125-126}}</ref><ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | p=140-143 }}</ref>
 
== Caratteri della poetica di Petrarca ==
Caratteristica principale dell'opera di Petrarca è il suo '''bilinguismo''': il poeta scrive infatti sia in latino sia in volgare. Le due lingue sono però destinate a funzioni separate e diverse. Alle opere in latino affida la sua immagine di letteraroletterato e uomo di cultura. AlIl latino viene assegnatoha un ruolo in apparenza più nobile, anche se bisogna riconoscere in questo atteggiamento una nota di ironia. Nella sua prosa latina,in latino Petrarca si allontana dagli schemi previsti dalle scuole di ''ars dictandi'' e si propone di raggiungere una forma limpida, più vicina a quella dei classici. Il latino dei dotti medievali si era caricato di complicazioni logiche, dovute soprattutto ai filosofi della Scolasticascolastica. Nella prosa del Duecento, il latino era inoltre corrotto dalla commistione con forme del volgare. La lingua elegante e armoniosa di Petrarca si imporrà come nuova lingua internazionale dei dotti di tutta Europa.
 
Allo stesso tempo, Petrarca si dedica per tutta la vita anche alla poesia in volgare, tornando spesso sui suoi componimenti e dando vita a un modello che rimarrarimarrà in vigoreauge nella letteratura italiana dei secoli successivi. Il poeta definisce i suoi versi in italiano con l'espressione latina ''nugae'', cioè "inezie". Tuttavia, che non le considerasse cose di poco conto lo dimostra il fatto che il poeta dedica a queste poesie una grande cura. La sua lirica amorosa si allonatanaallontana dalla comunicazione borghese, diventa un sottile strumento per analizzare l'anima dell'individuo. Il volgare di Petrarca è quindi una lingua pura e assoluta.
 
Tutta l'opera di Petrarca è il risultato di ununa grandissima cura: ogni testo passa attraverso diverse revisioni, alla ricerca della perfezione. Petrarca ritorna quindi più e più volte sugli stessi testi, gli stessi temi e gli stessi argomenti, ampliandoli o riscrivendoli completamente, in un continuo ''labor limae''. Proprio questa caratteristica impedisce tuttavia di collocare ciascun suo componimento in una fase precisa della sua produzione.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | p=143-144 }}</ref>
 
== L'epistolarioLe opere in latino ==
=== L'epistolario ===
Galvanizzato dal reperimentoritrovamento delle ''Lettere ad Attico'' di Cicerone nella cattedrale di Verona (1345), ma ispirandosi anche a Seneca, Petrarca decide di raccontare la sua vicenda autobiografica in un '''epistolario'''. Ivi ordinaOrdina e cataloga quindi le sue lettere '''tutte''' scritte in latino ein diverse raccolte, di dubbiadifficile attendibilitàcollocazione storico-cronologica in diverse raccolte:.
 
* '''''Familiares''''': trattasi di 350 lettere raccolte in 24 libri subito dopo la scoperta delle ''Lettere ad Attico''.
* '''''Sine Nomine''''': 19 lettere scritte tra il 1342 e il 1358., Nonnon riportano il destinatario per prudenza, visto il loro contenuto politico e ideologico.
* '''''Seniles''''': 128 lettere in 18 libri la cui stesura è collocata tra il 1361 e il 1366. Sebbene esclusa dalla raccolta per scelta dell'autore, spicca per importanza la ''Posteritati'', il cui intento è dare un'immagine esemplare del poeta senza dare troppo peso alla distinzione tra vero e falso.
* '''''Variae''''': lettere escluse dalle altre due raccolte, messe insieme dopo la morte dell'autore.
 
A parte, possono essere considerate le
 
* '''''Epistolae Metricae''''': formate da 66 lettere in versi.
 
In parte deluso da Cicerone per via della '''sincerità''' con cui egli nelle epistole mette a nudo anche le sue debolezze, Petrarca non ripeterà lo stesso errore, ''ritoccando'' la realtà in base alle sue esigenze espressive nei confronti del prossimo.
 
== Le opere in latino ==
=== L'''Africa'' e le opere poetiche ===
Iniziato nel 1337, l'Africa è un poema epico-storico, scritto in esametri. Il tema principale è l'esaltazione di Scipione l'Africano e delle sue gesta, nonché della civiltà di Roma antica. Per la composizione di quest'opera Petrarca assume a modello l'operagli Tito Livio, ''Ab urbe condita libri'' di Tito Livio, opera restaurata dal Petrarca stesso, e l<nowiki>'</nowiki>''Eneide'' di Virgilio. Il poeta cura finemente l'operail insuo questionepoema, mediante lail quale aspira alla gloria letteraria. È la sua più importante opera in latino, per la quale fusarà incoronato poeta in Campidoglio. Il poeta Petrarca la considerava il suo capolavoro assoluto (ben più valido del ''Canzoniere'' secondo i contemporanei), infattie gli valse grande fama in tutta Europa sebbene ne fosse stata divulgata solo una minima parte.
 
L<nowiki>'</nowiki>''Africa'' è un'opera incompiuta e presenta, oltre a numerose lacune negli ultimi libri, alcune imprecisioni metriche. In particolare è composta da nove libri, con lacune al IV e al IX libro ed è dedicato al re di Napoli Roberto d'Angiò. La prima edizione a stampa fu curata a Venezia nel 1501.
 
L'argomento è la seconda guerra punica, in particolare la biografia di Scipione l'Africano, che sconfigge Annibale invadendo l'Africa in risposta alla sua invasione dell'Italia. La narrazione si concentra insu quello che fu uno dei momenti più epici della storia repubblicana di Roma, dalla partenza di Scipione per l'Africa alla vittoria di Zama.
 
La stesura del poema fu in due fasi: una prima scritta a Valchiusa dopo la prima visita di Petrarca a Roma (1337); una parte del poema fu scritta, durante i suoi viaggi, a Selvapiana, nei pressi di Canossa, ospite di Azzo da Correggio, signore del luogo. La bozza del poema fu invece completata nel 1343 e da allora revisionata e migliorata quasi fino alla morte del poeta, che durante la sua vita non lo volle rendere mai pubblico, forse perché lo giudicava ancora troppo imperfetto, e che venne pubblicato solo un trentennio dopo la sua morte, nel 1397:. soloSolo i 34 versi sulla morte di Magone vennero divulgati dal poeta.
 
Quest'opera ha un particolare valore storico perché contiene le idee del poeta sulla storia romana e allosulla stato contemporaneosituazione dell'Italia a lui contemporanea. Il valore poetico ed estetico generale viene invece oggi definito come scarso, per via dell'ossequiosa lezione del testo di Livio che il Petrarca seguì pedissequamente creando una sorta di storia versificata, talvolta arida e fredda. I due episodi più notevoli restano comunque la morte di Magone, fratello di Annibale, narrata in maniera elegiaca con toccanti accenni alla vanità delle cose, e la tragica storia d'amore di Sofonisba, di profonda tristezza.
 
Oltre all<nowiki>'</nowiki>''Africa'', Petrarca compone anche il ''Bucolicum carmen'', una raccolta di 12 ecloghe ispirate alle ''Bucoliche'' di Virgilio (la cui prima redazione risale probabilmente attorno al 1346-1348), e i ''Psalmi penitentiales'' (forse 1348), sette preghiere in versi prosastici in cui utilizza un latino biblico ripreso dalla ''Vulgata''.
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=== Il ''Secretum'' ===
Maggiore adesione al reale si può invece trovare nel ''Secretum'' (''De secreto conflictu curarum mearum''), una sorta di diario personale e segreto, appunto, scritto in latino al quale. Petrarca affida a queste pagine la sua fragilità ede i suoi più intimi tormenti sotto forma di dialogo tra lui e S. sant'Agostino, autore delle ''Confessioni'', il modello letterario che ha ispiratriciispirato delil libello. Traspare comunque l'almeno parziale riluttanza del poeta a considerarsi unico destinatario dell'opera, ad esempio per il fatto che l'autore opera anche nel ''Secretum'' una delle sue frequenti correzioni cronologiche datandolo al 1342-43 a fronte di una stesura postuma di cinque anni.
 
ScrittaScritto tra il 1347 e il 1353, e in seguito rivedutariveduto, è un dialogo immaginario in tre libri tra il poeta stesso e Santsant'Agostino, alla presenza di una donna che simboleggia la Verità. Quale esame di coscienza personale esso affronta temi intimi del poeta e per questo non era stato concepito per la divulgazione (da cui il titolo ''Secretum'').
 
* Il primo libro tratta del male in generale e conclude, secondo il pensiero appunto agostiniano, che esso non esiste, ma è causato da un'insufficiente volontà di bene, causataprovocata dalle passioni terrene che intorpidiscono lo spirito.
* Nel secondo libro vengono analizzati i sette peccati capitali e sant'Agostino si sofferma proprio sull'accidia, il male che più tormenta il poeta. Il santo capisce che per eliminare questo male bisognerebbe strapparlo alla radice, ma inizialmente non riesce a trovare una soluzione effettivadefinitiva al problema.
* Nel terzo si esaminano altre due passioni del poeta, in particolare l'amore per Laura e l'amore per la gloria, considerate le due più gravi indoli di Petrarca:. perPer quanto il poeta dia ragione a sant'Agostino che gli consiglia di rinunciarvi egli però, non sa come poter farne a meno.
 
Per quanto riguarda la figura di sant'Agostino c'è da fare una precisazione: egli costituisce la controparte critica della mente petrarchesca, scava ede indaga dentro la mente del poeta mettendo in luce le sue debolezze e spronandolo a superarle. Per questo verso il lavoro di Santsant'Agostino può essere paragonato all 'uso della maieutica di Socrate per il fatto che comunque egli portiporta alla luce la verità (in questo caso le debolezze dell'animo del Petrarca) tramite un dialogo con costui. Ed è ciò che anche Socrate faceva: egli, tramite opportune domande, spingeva l'interlocutore a giungere al concetto richiesto senza che ci girasse attorno o cercasse di sviare in altri argomenti. C'è infine da puntualizzare una differenza che intercorre tra Socrate e Santsant'Agostino: per il primo la verità è frutto di una ricerca continua, associata con gli uomini, mentre per Santsant'Agostino esiste una verità suprema ede indiscutibile che non si guadagna tramite un confronto tra due persone: la verità di Dio.
 
== Il ''Canzoniere'' ==
{{vedi source|Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta)}}
 
Ma la sua L'opera di maggior rilievo di Petrarca è il ''Canzoniere'', una raccolta di 365 componimenti (316 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali più un sonetto proemiale). La critica tradizionale ha sottolineato la bipartizionesuddivisione del canzoniere''Canzoniere'' in due parti: la prima, contenente le rime "in vita di madonna Laura", e la seconda, contenente le rime "in morte di madonna Laura". In realtà, l'interpretazione tradizionale non è del tutto corretta, in quanto il Petrarca non volle affatto dividere in tal modo i suoi frammenti d'di opere in volgare. Basti considerare il seguente fatto: la seconda parte del ''Canzoniere'' inizia col componimento CCLXIV, scritto quando il Petrarca non era ancora venuto a conoscenza della morte della sua amata. Il primo componimento in cui si evince che Laura è morta è il CCLXVII. Tuttavia, è innegabile che nella seconda parte i temi della morte, della fugacità delle cose umane e della caducità della vita siano predominanti.
 
Le '''tematiche''' principali sono l'amore per Laura, che divide il poeta tra la passione non corrisposta e la dedizione a Dio, la precarietà della vita, sulla quale riflette in seguito alla morte della donna, nonché il rapporto col tempo e col paesaggio, in cui luoghi fisici tendono a sconfinare nella fantasia letteraria diventando ''tòpoi''; senza trascurare la politica, specialmente per quanto riguarda la denuncia verso l'immoralità della chiesa.