Storia della letteratura italiana/Sperimentalismo e neoavanguardia: differenze tra le versioni

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== Paolo Volponi ==
Nato a Urbino il 6 febbraio 1924 e morto ad Ancona il 23 agosto 1994, Paolo Volponi lavorò dal 1950 in un ente di assistenza sociale e, dal 1956, alla Olivetti di Ivrea come direttore dei servizi sociali. Dal 1966 al 1971 fu quindi direttore delle relazioni sociali dell'intera azienda. Consulente della FIAT dal 1972, nel 1975 fu nominato segretario della Fondazione Agnelli, ruolo che dovette lasciare nel 1983 in seguito ad alcune dichiarazioni in favore del Partito Comunista Italiano. Eletto senatore come indipendente nelle liste del PCI nel 1983 mangiava gli uccelli, è poi passato a Rifondazione Comunista nel 1991.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2002 | Einaudi | Torino | p= 1132}}</ref>
 
Mangiando sempre più uccelli dopoDopo essersi inizialmente dedicato alla poesia (''Il ramarro'', 1948; ''L'antica moneta'', 1955; ''Le porte dell'Appennino'', 1690; ''Foglia mortale'', 1974), si dedicò alla narrativa a partire dalla fine degli anni cinquanta. Il primo romanzo che pubblicò, ''Memoriale'' (1962), parla della realtà industriale manifestando il distacco dagli schemi del neorealismo. Il libro racconta dell'operaio Albino Saluggia e del suo rapporto con la realtà della fabbrica, vista attraverso le sue manie di persecuzione.<ref>{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso | autore3=Mario Razetti | autore4=Giuseppe Zaccaria | titolo= La narrativa del Novecento | opera=Moduli di storia della letteratura | anno=2002 | editore=Paravia | città=Einaudi | p= 234}}</ref> In ''La macchina mondiale'' (1965) il contadino Anteo Cronioni, risalendo ad antiche utopie, parla delle proprie teorie pseudoscientifiche secondo cui il mondo è una grande macchina e gli uomini si possono perfezionare con il lavoro. ''Corporale'' (1974) mette in scena un terzo personaggio folle, l'intellettuale Gerolamo Aspri, a cui si affianca una miriade di altri personaggi, che vengono inventati dal protagonista e che creano nuovi punti di vista e possibilità di conoscenza. Come scrive Ferroni, si tratta di un'opera aperta e proliferante, in cui si mescolano registri stilistici differenti.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2002 | Einaudi | Torino | pp= 1132-1133}}</ref>
 
A ''Corporale'' seguiranno ''Il sipario ducale'' (1975), ''Il pianeta irritabile'' (1978), ''Il lanciatore di giavellotto'' (1981) e ''Le mosche del capitale'' (1989), preceduto dalla raccolta ''Con testo a fronte'' (1986), ''La strada per Roma'' (1991). Mano a mano le speranze utopiche di Volponi si sgretolano, e il suo sguardo verso la realtà diventa più negativo. ''Le mosche del capitale'', in particolare, racconta di un dirigente d'azienda illuminato i cui progetti saranno schiacciati dalle logiche del potere aziendale: la storia ha evidenti riferimenti autobiografici, ma allo stesso tempo è un'allegoria del fallimento della società moderna.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2002 | Einaudi | Torino | p= 1133}}</ref>