Storia della letteratura italiana/Brunetto Latini: differenze tra le versioni
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Brunetto Latini è una delle figure più importanti della cultura italiana del Duecento. Autore di testi di carattere allegorico e didattico, ha influenzato con la sua opera anche Dante, che nella ''Divina Commedia'' si definirà suo allievo.<ref>''Inferno'', XV.</ref> Il suo apporto è inoltre determinante per lo sviluppo della retorica e della prosa volgare.
== La vita ==
[[File:Rud.jpg|thumb|left|Brunetto Latini ritratto in una miniatura contenuta in un manoscritto del ''Tesoro'' risalente al XIII-XIV secolo. Biblioteca Medicea-Laurenziana, Firenze]]
Brunetto (quasi sempre ''Burnetto'' nei documenti) è figlio di Buonaccorso e nipote di Latino Latini, appartenente a una nobile famiglia toscana. La datazione approssimativa della nascita all'inizio degli anni venti si desume dal fatto che nel 1254
I cambiamenti politici
Nel 1287 Brunetto Latini è elevato alla dignità di
== Le opere: la letteratura didascalica ==
La produzione letteraria di Brunetto Latini, scrittore bilingue, viene ricondotta nell'ambito della letteratura didattico-allegorica diffusa in Toscana sotto l'influenza delle opere francesi.<ref name="Petronio53">{{cita libro | Giuseppe | Petronio
Va infine ricordato il notaio Francesco da Barberino (Firenze 1264 - Firenze 1348), che assimilò la cultura francese durante un esilio in Francia di quattro anni. A lui sono attribuiti due poemetti dell'inizio del Trecento, i ''Documenti d'amore'' e ''Reggimento e costume di donna''. Quest'ultimo è una sorta di galateo per la donna scritto in prosa ritmica, destinato a donne di ogni età ed estrazione sociale, con il quale l'autore cerca di comunicare alle connazionali le norme ''cortesi'' apprese in Francia.<ref name="Petronio55" />
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Si tratta di un poema (incompiuto o mutilo) scritto in volgare fiorentino, in settenari a rima baciata, narrato in prima persona da Mastro Brunetto. L'autore definisce l'opera ''Tesoro'', ma il nome ''Tesoretto'' è presente già nei manoscritti più antichi (fine del XIII secolo), presumibilmente per distinguerla dalle traduzioni italiane del ''Trésor''. Il protagonista, sconfortato dalla notizia della disfatta di Montaperti, si perde in una "selva diversa". Nella sua peregrinazione si imbatte nelle personificazioni della Natura e delle Virtù, che gli illustrano la composizione del Mondo e i modelli di comportamento cortesi. Il poema si interrompe nel momento in cui il protagonista incontra Tolomeo, che sta per spiegargli i fondamenti dell'astronomia.
Influenzato da un lato dal romanzo cortese in lingua d'oil, dall'altro dai poemi allegorici medio-latini e francesi, Brunetto realizza un'opera che da una parte della critica<ref>{{cita libro| autore=H.R. Jauss
=== Il ''Trésor'' ===
[[File:Brunetto latini livre dou tresor.jpg|thumb|''Trésor'', libro I]]
Quest'opera (il cui titolo originale è ''Li livres dou Trésor''), la più celebre di quelle di Brunetto, è stata scritta durante l'esilio in Francia in lingua d'oil, perché, come spiega il prologo
L'opera, della quale possediamo ottantacinque codici (61 completi, 11 incompleti, 13 frammentari),
Il primo libro tratta
Nel secondo libro si tratta dei vizi e delle virtù, attingendo sostanzialmente dall'''Etica Nicomachea''.
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Il terzo libro riguarda principalmente la retorica e la politica. Brunetto utilizza come fonti principali Aristotele, Platone, Senofane, Vegezio e Cicerone.
A Bono Giamboni, di poco più giovane di Brunetto, era un tempo attribuita una traduzione dell'opera in volgare italiano che ebbe una vasta diffusione manoscritta, ma Cesare Segre ha smentito la paternità giamboniana della traduzione
=== Altre opere ===
{{vedi source|Favolello}}
Brunetto è inoltre autore di un altro breve poemetto, ''
== Note ==
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