Storia della letteratura italiana/Poesia comico-realistica: differenze tra le versioni
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Oltre alla linea dominante nella lirica italiana
== Caratteristiche ==
I manuali di letteratura indicano questo tipo di produzione con vari termini: «realistica», «giocosa», «burlesca», «borghese», «comico-realistica».<ref>{{cita libro | Giuseppe | Petronio | L'attività letteraria in Italia | 1969 | Palumbo | Palermo | p= 69}}</ref> Una
Questi poeti si
Per il suo
== Rustico di Filippo ==
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Il più antico autore riconducibile a questa corrente di cui si abbia notizia è Rustico di Filippo, detto il Barbuto, nato a Firenze attorno al 1230.
== Cecco Angiolieri ==
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In questo contesto la figura più complessa e ricca è però quella di Cecco Angiolieri. Nato probabilmente a Siena attorno al 1260 da una famiglia nobile di orientamento guelfo,
Attorno alla figura di Cecco Angiolieri è stata dipinta l'immagine di un vagabondo gaudente, una leggenda alimentata da lui stesso e dalle sue opere. Gli sono attribuiti circa 130 sonetti, una ventina dei quali è però ritenuta spuria. D'altra parte, come scrive Petronio, il ritratto di sé che ci danno i suoi componimenti dovevano corrispondere in parte alla realtà: «odio violento per i genitori, odiati soprattutto per la loro gretta avarizia; inclinazione potente alla crapula [...]; passione sensuale per una donna, Becchina, indifferente a lui e cupida
Il testo più noto di Cecco Angiolieri è un ''plazer'', il sonetto ''S'i' fosse fuoco''. Il componimento ruota attorno a una serie di affermazioni contro la famiglia, la società, la religione, la politica, in una crescente accentuazione iperbolica e truculenta. Si tratta però di un gioco letterario, che infatti viene smorzato nella terzina finale con un semplice invito ai godimenti immediati:
{{quote|S’i’ fosse Cecco, com’ i’ sono e fui, È però presente anche una grande cura formale, come dimostrato dalla struttura simmetrica del sonetto, in cui si nota soprattutto l'uso dell'anafora (cioè la ripetizione della frase ''S'i' fosse'' all'inizio di ogni verso), che imprime al testo una ritmo martellante, ulteriormente scandito dalla presenza della cesura in nove versi su == Folgóre di San Gimignano ==
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Altro importante autore riconducibile alla corrente comico-realistica è Folgóre da San Gimignano, vissuto tra il XIII e il XIV secolo. Dei 32 sonetti che gli sono attribuiti, scritti tra il 1309 e il 1317, 14 compongono una corona che spiega come trascorrere lietamente i mesi dell'anno, una seconda corona di 8 sonetti è dedicata ai giorni della settimana e i restanti celebrano le virtù cavalleresche e trattano di contese politiche.
L'opera di Folgóre è permeata da nostalgia per l'età della «cortesia», che è stata cancellata dalla società mercantile, la quale non conosce l'arte dello spendere e del donare. A questa mancanza cerca di porre rimedio con i suoi componimenti, in cui spiega come passare il tempo avendo un signorile distacco dall'avarizia. Nei suoi sonetti canta lo sfarzo, la magnificenza, ma anche l'imborghesimento dell'antica cortesia, che si adatta allo stile di vita del Comune e trova nella città il
A questi sonetti
== Note ==
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