Filosofia dell'informatica/La nascita dell'informatica: differenze tra le versioni

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Il test di Turing si basa sul presupposto che una macchina si sostituisca ad A. In tal caso, se C non si accorgesse di nulla, la macchina dovrebbe essere considerata intelligente, in quanto, in questa situazione, è stata in grado di comportarsi come un uomo.
Nell'articolo si legge: secondo la forma più estrema di questa opinione, il solo modo in cui si potrebbe essere sicuri che una macchina pensa è quello di essere la macchina stessa e sentire se si stesse pensando. [...] Allo stesso modo, la sola via per sapere che un uomo pensa è quello di essere quell'uomo in particolare. [...] Probabilmente A crederà "A pensa, mentre B no", mentre per B è l'esatto opposto "B pensa, ma A no". Invece di discutere in continuazione su questo punto, è normale attenersi alla educata condizione che ognuno pensi.
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'''Quella di Turing, in un certo senso, è una provocazione filosofica, che ci costringe a fronteggiare e analizzare le nostre convinzioni in materia di pensiero. Se una macchina può sostenere una conversazione come farebbe un essere umano, possiamo dire che pensa.
 
Per Turing, se una macchina riesce nel gioco imitativo, dobbiamo concludere che in un qualche senso , quella macchina pensa.''''''
 
Oltre metà dell’articolodell'articolo originale di Turing è dedicato a rispondere alle principali obiezioni a questa posizione:
*l'''l’obiezioneobiezione teologica''' (l’uomol'uomo è dotato di anima, le macchine no, quindi non possono pensare),
*l'''l’obiezioneobiezione “testa"testa nella sabbia”'''sabbia" (speriamo che le macchine non arrivino mai a pensare, sarebbe terribile),
*l'''l’argomentoargomento della coscienza''' (solo se la macchina è consapevole di ciò che sta facendo, e non semplicemente manipolando simboli, possiamo dire che pensa),
*l'''l’argomentoargomento delle inabilità''' (la macchina sa conversare benissimo, ma non sa fare X, dove X è una caratteristica scelta in un insieme più o meno arbitrario di cose che sanno fare gli esseri umani),
*l'''l’argomentoargomento di Lady Lovelace''' (le macchine fanno solo quello che noi gli ordiniamo di fare), e così via.
 
L’ideaL'idea di una macchina che impara può apparire paradossale ad alcuni lettori. Come possono cambiare le regole di funzionamento della macchina?
Esse dovrebbero descrivere completamente come reagirà la macchina qualsiasi possa essere la sua storia, a qualsiasi cambiamento possa essere soggetta.
Le regole sono quindi assolutamente invarianti rispetto al tempo.