Filosofia dell'informatica/I concetti fondamentali: differenze tra le versioni

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{{Filosofia dell'informatica}}
 
Per tracciare il perimetro teoricofilosofico dell'informatica, occorre prendere le mosse dalla definizione dei suoi concetti più importanti e dall'individuazione dei suoi elementi teorici più caratterizzanti.
 
==Le origini: padre Roberto Busa e l'''Index Thomisticus''==
 
Padre Roberto Busa (1913-2011<ref>Francesco Ognibene, [http://www.euresis.org/2011/08/linformatico-con-la-tonaca/ ''L'informatico con la tonaca'', "Avvenire", 11 agosto 2011].</ref>) è considerato il fondatore dell'informatica umanistica e in particolare della linguistica computazionale<ref>Andrea Penso, [http://fontegaia.hypotheses.org/940 ''Le radici delle Digital Humanities: l'opera di padre Roberto Busa], Fonte Gaia Blog, 22 maggio 2015.</ref> e pioniere dell'ipertesto <ref>Antonio Spadaro, [http://www.cyberteologia.it/2011/08/ricordando-padre-roberto-busa-il-gesuita-grande-pioniere-dellipertesto/ ''Ricordando padre Roberto Busa, il gesuita pioniere dell'ipertesto'', CyberTeologia, 18 agosto 2011].</ref> grazie alla produzione del monumentale ''Index Thomisticus''<ref>[http://www.corpusthomisticum.org/it/index.age;jsessionid=793E4CD249601ED8401F8C42DA56FF9B ''Index Thomisticus''].</ref> iniziato nel 1949 per mezzo della tecnologia IBM<ref>[http://www-03.ibm.com/ibm/history/ibm100/it/it/stories/linguistica_computazionale.html ''Gli albori della linguistica computazionale e la più grande opera a stampa mai prodotta al mondo'']</ref>. In un'intervista del 1995 ha esposto brevemente la sua concezione del rapporto tra l'informatica e le scienze umane<ref>[http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/b/busa.htm Intervista a Mediamente, Roma, Università La Sapienza, 24 novembre 1995].</ref>.
 
==Umanistica digitale==
 
[[Categoria:Filosofia dell'informatica|Introduzione]]
Con l'ingresso nell'era del digitale anche il panorama umanistico ha subito delle trasformazioni.
Se tempo addietro è stata la stampa cartacea a incentivare la diffusione del sapere umanistico, attualmente, in soccorso alla stessa, giungono anche la rete e le innovazioni tecnologiche. Vi è stato, così, il passaggio a una nuova tipologia di Umanistica denominata Digitale, che ha portato con sé nuove tematiche e problematiche da affrontare.
Il sapere è divenuto un bene facilmente accessibile a chiunque abbia una connessione alla rete internet e tutti ne possono essere, non solo, fruitori, ma anche, portatori.
Si è passati da una logica di "grande libro" a una di "grande progetto", in cui la produzione dei dati non è più individuale, ma collettiva, comportando, a seguire, un maggiore focus sull’attendibilità e la sperimentabilità degli stessi<ref>Anne Burdick - Johanna Drucker - Peter Lunenfeld - Todd Presner - Jeffrey Schnapp, ''Digital Humanities'', MIT 2012, tr. it. ''Umanistica digitale'', Milano 2014.</ref>.
 
==Informatica e scienze dell'informazione==
 
L’informatica è l’ambito di ricerca che si occupa dei processi di gestione ed elaborazione (reperimento, digitalizzazione, organizzazione e memorizzazione) dell’informazione per mezzo dei calcolatori elettronici. In altre parole, l’informatica è la scienza della rappresentazione e dell’elaborazione automatica dell’informazione.
 
Le '''scienze dell’informazionedell'informazione''' sono tutte le discipline che si occupano dei processi e dei sistemi di reperimento, conservazione, trasformazione e trasmissione dei dati informativi. L’informatica obbliga a trasformare i dati informativi in oggetti computabili e in sistemi formali, costruiti cioè in base a precisi schemi e secondo specifiche regole.
 
Occupandosi anche dell’applicazione dell’informazione nelle organizzazioni, del loro uso nelle interazioni delle persone e dell’organizzazione di sistemi informazionali, l’informatica analizza l’interazione tra persone e computer (''Human Computer Interaction'': HCI) e il modo in cui le persone generano e usano le informazioni. Perciò le tecnologie della comunicazione e dell’informazione (ICT) sono correlate ai temi della cibernetica, delle scienze cognitive e dell’intelligenza artificiale.
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==L'idea del Computer e la filosofia==
 
Il Computer è un dispositivo automatico, che esegue algoritmi per risolvere problemi in base a dati e istruzioni. Un computer si può analizzare a tre livelli: la struttura fisica (hardware), le strutture algoritmiche (software) e la '''teoria della computabilità''', che studia il modo di eseguire calcoli in maniera meccanica e discute la natura e i limiti delle procedure implementabili dal computer.
 
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Nel 1800, Charles Babbage progettò e costruì parzialmente il primo tentativo di calcolatore meccanico universale.
 
I primi computer furono analogici. Tra il 1930 e il 1950, nuovi progressi scientifici e tecnici permisero il passaggio a calcolatori elettromeccanici e poi elettronici. Il modello astratto di macchina universale introdotto da Alan Turing nel 1936 e l’analisi dell’attività dei neuroni in termini di logica dei circuiti elettrici, sono il punto di svolta nello sviluppo teorico del computer e delle sue implicazioni filosofiche. Il primo computer digitale risale al 1939. La seconda generazione di computer digitali fu caratterizzata dall’usodall'uso di diodi e transistor. L’introduzione del microchip ha portato all’avvento del personal computer.
 
Lo sviluppo del computer ha prodotto almeno tre effetti in filosofia: ha stimolato diversi progetti di ricerca interdisciplinari tra scienze cognitive e intelligenza artificiale, dando nuovo impulso alla filosofia della mente, del linguaggio e della conoscenza; ha suggerito l'applicazione di modelli computazionali ai tradizionali problemi filosofici; ha prodotto nuovi paradigmi concettuali e una nuova area filosofica: la cosiddetta '''filosofia dell'informazione''', elaborata da [[w:Luciano Floridi|Luciano Floridi]].
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L’attuale centralità dell’informatica deve essere ricondotta al passaggio dal modello '''analogico''' al modello '''digitale''' nella codifica dei dati, unito alle possibilità offerte dallo sviluppo della tecnologia, la cui evoluzione è stata caratterizzata da tre percorsi: l’estensione del digitale dai soli linguaggi naturali e formali al mondo delle immagini e dei suoni, lo sviluppo delle rappresentazioni grazie al miglioramento delle interfacce grafiche, l’integrazione in un unico ''network'' dei vari domini di informazioni esistenti.
 
Analogico e digitale sono modi di codificare, elaborare e comunicare informazioni in un sistema. Un sistema è detto analogico se i valori dei suoi segnali sono continui (infiniti) in un dato intervallo; è detto digitale se tali valori sono misurati mediante un sistema numerale finito e discreto. Digitale deriva dall’inglesedall'inglese ''digit'' (dal latino ''digitus'', dito) e indica ciò che si conta con un insieme finito e discreto, come le dita di una mano. In un sistema digitale i segnali sono rappresentati attraverso la numerazione binaria; il ''bit'' - la più piccola unità di informazione di un sistema computazionale - è una contrazione dell’espressione ''binary digit''.
 
==Sapere digitale e organizzazione della conoscenza==
 
L’ultimo percorso, caratterizzato dal passaggio dal personal computer a Internet, è frutto della crescita e della ricomposizione del dominio digitale in un network sempre più ampio, che consente di sviluppare una versione digitale del sapere umano.
L’informatica influenza la crescita, la gestione e la fruizione delle informazioni e del sapere sotto tre aspetti fondamentali: il calcolo, la modellistica e l’''information management'', cioè la gestione del sapere codificato.
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==Ontologia e web semantico==
 
Possiamo distinguere tre nozioni di '''ontologia''': l'ontologia filosofica (lo studio dell’essere e dell’ente in quanto ente e deduzione delle categorie ontologiche); l'ontologia classificatoria (che può essere descrittiva o formale); l'ontologia informatica (la codificazione formale di una classificazione concettuale quale base di un software). Le ontologie in ambito informatico si configurano come un patrimonio di competenze semantiche trasferite dall’uomo alla macchina.
 
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==Internet==
 
Internet è il sistema globale di comunicazione e interazione costituito dal collegamento di numerose reti di computer in grado di scambiarsi informazioni per mezzo di vari protocolli, cioè di regole standard che consentono di instaurare e controllare lo scambio di dati online.
Internet è la combinazione di tre spazi, ciascuno con una propria architettura: lo spazio fisico, quello digitale e quello semantico ('''cyberspazio''').
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==Ipertesto==
 
L’ipertesto è un insieme di documenti messi in relazione tra loro tramite parole chiave. Può essere visto come una rete; i documenti ne costituiscono i nodi. La caratteristica principale di un ipertesto è che la lettura può svolgersi in maniera non lineare, per cui all'interno dell'ipertesto sono possibili praticamente infiniti percorsi di lettura. L'ipertesto informatico è la versione di ipertesto oggi più diffusa: le parole chiave funzionano come collegamenti ipertestuali (''hyperlink''); tutto il web, è stato concepito da Tim Berners-Lee come un ipertesto globale.
 
==Macchina, automa, meccanicismo==
 
In generale, una ''macchina'' è un sistema (naturale o artificiale, concreto o astratto) composto di meccanismi in grado di compiere un determinato lavoro, cioè di produrre un effetto prestabilito nell’ambiente in cui si trova o di trasformare un determinato impulso (una forza) per favorire la produzione di tale effetto. Di conseguenza, un meccanismo è un sistema le cui trasformazioni interne generano un risultato esterno prestabilito.
 
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==Cibernetica, Intelligenza Artificiale==
 
La Cibernetica è la scienza che studia i sistemi dotati di strutture cicliche (''loop'') di controllo; tali sistemi sono specificati definendo la loro organizzazione interna e la loro capacità di comunicazione intersistemica. Secondo la classica definizione di [[w:Norbert Wiener|Norbert Wiener]], la cibernetica è "lo studio del controllo e della comunicazione negli animali e nelle macchine". La storia della cibernetica è delineata dall’intreccio delle varie discipline che hanno contribuito allo sviluppo dei suoi principi teorici - ingegneria, biologia, filosofia, psicologia, logica, neuroscienze, sociologia ed economia - e alla costruzione di alcune macchine che incorporano tali principi. La spiccata interdisciplinarietà è legata all’intento di unificare i vari approcci sotto principi astratti comuni.
 
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==Filosofia dell'informazione, etica informatica==
 
L’informatica è divenuta uno degli ambiti prioritari e privilegiati della ricerca filosofica e ha portato all’emergere della Filosofia dell’informazione, la quale studia il concetto di informazione, le sue dinamiche e il suo utilizzo e indaga l’impiego delle metodologie delle scienze computazionali e dell’informatica teorica nelle tradizionali indagini filosofiche. La sua metodologia è debitrice dei metodi formali, delle neuroscienze computazionali, della progettazione di software. La Filosofia dell’informazione, basata sui concetti di informazione e computazione, si occupa di investigare criticamente la natura concettuale, i principi di base, la dinamica, l’impiego delle scienze dell’informazione. L’obiettivo è produrre, tramite l’utilizzo di un metodo peculiare, una famiglia di teorie dell’informazione che possano fungere da solida base per lo sviluppo di una teoria della conoscenza: per questo è nata l’''International Association for Computing and Philosophy''.
 
La diffusione capillare delle ICT ha inoltre determinato la nascita e il rapido incremento di un nuovo ambiente, l’'''infosfera''', costituito dalla totalità dei documenti, degli agenti e delle loro operazioni e concepito come continuo, finito ma potenzialmente illimitato e immateriale. Il rapido ampliarsi dell’Infosfera ha creato nuovi problemi etici e sociali: la proprietà intellettuale, la privacy, il digital divide, l’accesso e la gestione dei documenti. La nascita e diffusione di Internet ha modificato alcuni classici problemi filosofici (come il concetto di presenza) e ne ha sollevati di nuovi, specie di natura etica ed epistemologica, quali le trasformazioni legate al telelavoro e alla formazione a distanza, gli effetti del ''big brain factor'', l’evoluzione del concetto di testo da cartaceo a digitale, il rapporto tra democrazia e sviluppo delle ICT, i problemi di privacy e di gestione delle informazioni, le violazioni del diritto d’autore, studiati dall’etica informatica.
 
L’etica informatica è una teoria etica secondo cui il modo migliore per comprendere e risolvere i problemi etici sollevati dalle tecnologie della comunicazione e dell’informazione (ICT) è adottare un approccio ambientalista, attraverso il quale tali problemi sono inseriti nell’analisi di un nuovo ambiente ecologico, l’infosfera. I nuovi problemi etici sono legati solo in parte all’usoall'uso etico degli strumenti informatici, come era già chiaro a Wiener, che nel 1950 individuò alcune questioni chiave dell’etica informatica. A partire dagli anni ‘90 del secolo scorso, l’l'''Information Ethics Group'' dell’università di Oxford ha iniziato a promuovere una nuova teoria etica, detta ''Information Ethics'', che si pone come rifondazione filosofica dell’etica informatica e che oggi è il modello etico dominante in etica informatica. I suoi elementi essenziali sono: l’approccio ambientalista e l’infosferal'infosfera, il metodo di astrazione, l’impostazione costruzionista e minimalista.
 
==Teoria della computabilità==
 
La Teoria della computabilità studia la nozione di calcolo effettuabile per mezzo di un algoritmo, ossia di un calcolo eseguibile in modo meccanico. Essa è nata nel corso degli anni ‘30 del secolo scorso nell’ambito delle ricerche sulla logica e sui fondamenti della matematica a opera di autori quali Alan Turing, [[w:Kurt Gödel|Kurt Gödel]] (1906-1978). La scuola formalista di [[w:David Hilbert|David Hilbert]] (1862-1943) si pose il problema di stabilire se tutti i problemi matematici fossero in linea di principio risolubili per mezzo di un algoritmo.
 
Con lo sviluppo dei calcolatori digitali, la teoria della computabilità ha assunto il ruolo di disciplina dei fondamenti per l’informatica teorica, estendendo la propria influenza all’Intelligenzaall'Intelligenza Artificiale, alle scienze cognitive, alla linguistica. I risultati di teoria della computabilità coinvolgono temi filosofico-scientifici quali i risultati di limitazione della logica, i limiti dei calcolatori digitali e dei processi di calcolo, la natura degli stati mentali, il rapporto mente-corpo.
 
== Riferimenti bibliografici ==
 
''Enciclopedia filosofica'', a cura del Centro studi filosofici di Gallarate, Bompiani 2006, s.v. Informatica, Computer, Internet, Cibernetica, Intelligenza artificiale, Analogico/digitale, Etica informatica/etica dell'informazione.
===Enciclopedie===
*''Enciclopedia filosofica'', a cura del Centro studi filosofici di Gallarate, Bompiani 2006, s.v. Informatica, Computer, Internet, Cibernetica, Intelligenza artificiale, Analogico/digitale, Etica informatica/etica dell'informazione.
 
===Libri===
*Tito Orlandi, ''Informatica umanistica'', Roma 1990.
*Fabio Ciotti - Gino Roncaglia, ''Il mondo digitale. Introduzione ai nuovi media'', Roma-Bari 2000 (2007).
*''Informatica per le scienze umanistiche'', a cura di Teresa Numerico e Arturo Vespignani, Bologna 2003 (2007).
*Francesca Tomasi, ''Metodologie informatiche e discipline umanistiche'', Roma 2008.
*S. Castano - A. Ferrara - S. Montanelli, ''Informazione, conoscenza e web per le scienze umanistiche'', Milano 2009.
*Teresa Numerico - Domenico Fiormonte - Francesca Tomasi, ''L'umanista digitale'', Bologna 2010.
*M. Lazzari - A. Bianchi - M. Cadei - C. Chesi - S. Maffei, ''Informatica umanistica'', Milano 2010.
*''La macchina nel tempo. Studi di informatica umanistica in onore di Tito Orlandi'', a c. di L. Perilli e D. Fiormonte, Firenze 2011 (rist. 2012).
*[http://www.editricesapienza.it/sites/default/files/Quad_DigiLab_Informatica_Umanistica_Culture_Digitali.pdf ''Dall'Informatica umanistica alle culture digitali'']. Atti del convegno di studi (Roma, 27-28 ottobre 2011) in memoria di Giuseppe Gigliozzi, a c. di F. Ciotti - G. Crupi, 2012.
*F. Ciracì, ''Informatica per le scienze umane'', McGraw-Hill, Milano 2012.
*Anne Burdick - Johanna Drucker - Peter Lunenfeld - Todd Presner - Jeffrey Schnapp, ''Digital Humanities'', MIT 2012, tr. it. ''Umanistica digitale'', Milano 2014.
 
===Articoli===
*Giovanni Adamo - Tullio Gregory, [http://www.treccani.it/enciclopedia/informatica-umanistica_%28Enciclopedia-Italiana%29/ ''Informatica umanistica''], ''Enciclopedia italiana'', VI appendice, 2000.
*Gino Roncaglia, [http://dspace.unitus.it/bitstream/2067/19/1/roncaglia_informatica_umanistica.pdf ''Informatica umanistica: le ragioni di una disciplina''], "Intersezioni", 3 (2002), pp. 353-376.
*Augusto Celentano - Agostino Cortesi - Paolo Mastandrea, [https://iris.unive.it/retrieve/handle/10278/16158/79242/Informatica%20umanistica.pdf ''Informatica umanistica una disciplina di confine''], "Mondo digitale", 4 (2004), pp. 44-55.
*Dino Buzzetti, [http://www.editricesapienza.it/sites/default/files/Quad_DigiLab_Informatica_Umanistica_Culture_Digitali.pdf ''Che cos’è, oggi, l’informatica umanistica? L’impatto della tecnologia''], ''Dall'Informatica umanistica alle culture digitali''. Atti del convegno di studi (Roma, 27-28 ottobre 2011) in memoria di Giuseppe Gigliozzi, a cura di Fabio Ciotti e Gianfranco Crupi, 2012 (Quaderni Digilab, 2) pp. 103-132.
 
==Note==
<references/>
 
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