Storia della letteratura italiana/Verismo: differenze tra le versioni

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Con l'affermazione del positivismo si diffonde anche in ItalliaItalia, tra gli anni sessanta e novanta dell'Ottocento, l'aspirazione a una letteratura "vera" e sociale, intesa cioè ad analizzare la società contemporanea. Lo sviluppo della sociologia induceva infatti gli intellettuali a considerare l'uomo come un individuo sociale condizionato dall'ambiente in cui vive.<ref>{{cita libro | Giuseppe | Petronio | L'attività letteraria in Italia | 1969 | Palumbo | Palermo | p=728 }}</ref> Questa tendenza al vero e al reale in letteratura porta gli scrittori ad accostarsi alla vita «quale essa è», prendendone in esame anche gli aspetti più bassi e meno poetici. Da tutto questo non sono esclusi elementi di ascendenza romantica, che danno luogo a una mescolanza di sentimentalismo e senso dell'orrido, di comico e tragico, di paternalismo e interesse sociale.<ref>{{cita libro | Giuseppe | Petronio | L'attività letteraria in Italia | 1969 | Palumbo | Palermo | p=729 }}</ref> In questo clima culturale, a partire dagli anni sessanta si afferma in Italia il verismo, che diventa una vera e propria tendenza egemonica nella narrativa del periodo.
 
== La narrativa in Italia dopo Manzoni ==