Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-Armi: differenze tra le versioni

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Quanto ai missili a medio raggio, vale la pena dedicare lo spazio al settore a medio raggio, di cui i Francesi sono stati gli unici interpreti con armi del tutto originali (considerando che l'Aspide è sì di tecnologia per lo più nazionale, ma è anche 'ritagliato' sul modello Sparrow, da cui è quasi indistinguibile e di cui usa gli stessi sistemi di lancio e gestione). Prima iniziarono con i missili '''R510''' a guida IR e '''R511''' a guida SARH, poi continuarono nel decennio successivo con l''''R530''', missile entrato in servizio nel '63 e prodotto in 4.400 esemplari. Non era un'arma eccezionale, con una velocità di 2,7 mach, aspetto vagamente simile allo Sparrow ma più tozzo, gittata di 18 km e testata da 30 kg. Come le armi sovietiche ce n'erano due tipi, uno IR e uno radar, ma il Mirage in genere ne portava solo uno sotto la fusoliera, e non senza perdita di prestazioni; in genere quest'arma era del tipo radar, magari abbinata a due Sidewinder o a due Magic.
 
Dal '68 quest'arma era considerata obsoleta (la produzione terminò nel '74 e l'unico abbattimento lo ottenne con la HHA ad 8 km di distanza, in uno degli scontri con gli arabi) era in predicato di essere sostituita con il successivo '''Super R.530''', in realtà un progetto del tutto nuovo, per il Mirage F.1 I primi test avvennero nel '72 con la compatibilità con il radar Cyrano IV del nuovo caccia e il primo lancio nel '73; quelli con i sistemi operativi nel '74, ma non da un Mirage F.1, che non li ebbe fino al '76 per il primo lancio di prova. Nel '77 entrò in produzione (come l'Aspide, ma quest'ultimo impiegò altri 12 anni e passa prima di rendersi compatibile con l'F-104ASA-2 come arma aria-aria) e nel 1980 in servizio, dando così, dopo circa 7 anni, ai nuovi Mirage un'arma che fosse superiore ad un tipo malamente equivalente agli Sparrow E. Ancora negli anni '80 i vecchi R.530 erano in servizio piuttosto frequentemente (almeno i Mirage F.1 potevano portarne due sotto le ali, un carico tutto sommato più credibile). Nato come arma sopratutto anti-bombardiereantibombardiere (la Francia non era in prima linea contro il Patto di Varsavia), ma dal 1979 si cominciò a pensare ad un nuovo missile, con una testata di ricerca migliorata, il Super 530D che seguiva l'F. D sta per Doppler, come il radar RDM (Radar Doppler Multifunction) del nuovo Mirage 2000, succeduto dall'RDI dedicato alla difesa aerea, ma con caratteristiche migliorate. Quest'ultimo divenne operativo nel 1987. Come l'altro, comunque, non ha mai avuto un nome proprio: è semplicemente il 'Super 530'.
 
Il missile Super R.530 ha una struttura simile a quella del Phoenix, con 4 alette di stabilizzazione molto allungate e vicine a quelle di controllo caudali. Il muso è di ceramica, per reggere le altissime temperature dell'attrito causate da un motore molto potente. Nondimeno, nonostante il motore e l'aerodinamica adatta più per le prestazioni velocistiche e di gittata, il raggio d'azione non sembra impressionante. Nella parte posteriore vi sono, attorno al motore, i giroscopi, batteria e attuatori elettrici, un po' come nel missile Exocet, pure non tanto dissimile come layout.
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L'uso del missile è stato piuttosto vasto, ma non tutti gli utenti dei Mirage F.1 e nemmeno dei Mirage 2000 l'hanno adottata, per via del costo. Per esempio, non la Libia. Pare però che oltre ai clenti noti: Grecia, Perù, Emirati, Irak, India, Francia, Egitto, vi siano stati altri 6 utenti non noti che hanno comprato il missile per adattarlo ad altri aerei che non fossero evidentemente i Mirage 2000 o F.1. Chi siano questi utenti non è però noto.
 
L'uso del missile è stato fatto dall'A de l'A durante le varie crisi in Kosovo, ex-Yugoslavia, Irak, ma senza spararne nessuno in azione. L'Irak invece lo ha fatto. I Mirage F.1 si dimostrarono eccellenti caccia, capaci di competere con i Phantom, e poi validi come vettori di Exocet antinave e altre armi aria-superficie. Presto però sorse un problema: dato che i missili AA-7 non erano sufficientemente efficaci contro gli agguerriti piloti iraniani, specie nel volo a bassa quota (gli AA-6 dei MiG-25 invece dimostrarono la loro utilità pur essendo armi anti-bombardiereantibombardiere, ottenendo qualche successo), c'era bisogno di un caccia con missili moderni per affrontare i caccia iraniani, specialmente i micidiali F-14 e i loro Phoenix. I Mirage erano inferiori rispetto ai Tomcat, ma le ultime sottoserie ebbero la predilezione per il combattimento aereo con i missili, che sembra fossero non i Super R.530F, ma i Super R.530D appositamente adattati al radar Cyrano (o meglio, era quest'ultimo che, nel sottomodello E-6, era adattato al loro uso, come del resto il NASARR dell'F-104S lo è stato poi all'uso degli Aspide). In una serie di scontri una dozzina di Mirage di uno squadron da cacci irakeno vennero abbattuti dai Tomcat. Ma nel 1988 ebbero anche le loro soddisfazioni, alloché 2 F-14 della base aerea di Vandhati, vennero abbattuti (pare con un unico, fortunato missile che colpì il capocoppia) e in seguito toccò ad un altro.
 
Uno dei problemi era comunque la manutenzione: ogni 20 ore circa di volo con i Mirage, il missile doveva essere pesantemente revisionato, il che riduceva la sua utilità pratica nelle unità d'impiego. Del resto il Phoenix era anche peggio, specie nel primo modello, l'AIM-54A, che avevano gli Iraniani (almeno 288 su 714 ordinati) e che non usava ancora elettronica allo stato solido, almeno non del tipo a microchip (semmai transistors), per non dire poi delle valvole dei vecchi Sparrow E-4.
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Visto che c'erano delle convergenze, con i Francesi che avevano il missile più prestante e gli italo-britannici il radar più potente, si trovò un punto di unione nel 1987, quando nel gennaio iniziarono i colloqui e il 27 ottobre venne firmato il MoU (memorandum of understandement) tra i due governi. Aprile 1988: firma di un MoU tra patner industriali, con il governo francese che passa 2,4 mld alle sue industrie ; 26 ottobre 1988, MoU tra i due ministeri della Difesa; gennaio 1989 creato l'ufficio del progetto programma FSAF a Parigi; 9 giugno 1989, creazione consorzio Eurosam; luglio 1989, prime proposte per la fase 1; dicembre, proposte accettate dai due ministeri della Difesa; nel 1990 Aérospatiale, Selenia (poi Alenia) e Thomson-CSF si misero insieme nel GIE (Groupemen d'Interet Economique) EUROSAM. La collaborazione era 50-50 tra Italia e Francia, ma al contempo la partecipazione era del 33% per ciascuna società. Dunque la Francia aveva il doppio di responsabilità dell'Italia. Così il missile Aster, nato come arma francese, è rimasto sopratutto tale, anche se il programma è diventato binazionale. Il 22 maggio arrivò il MoU finanziario, che ammontava a 9,5 mld di franchi o 2.200 miliardi di lire, oltre a 1,5 mld di franchi per compensare l'inflazione prevista nei successivi 10 anni. Giugno 1990: primo lancio sperimentale di un ASTER; ottobre 1990, sviluppo Fase iniziale completata. Nel Dicembre 1992 gli studi SAMP/N e LAMS sono completati e presentati, e nel contempo vengono definiti i SAMP/N e LAMS, con l'inclusione quasi a sorpresa, della Marina britannica; 1993, inizio ingegnerizzazione industriale per SAAM e SAMP/T e inizio sviluppo LAMS e SAMP/N, previsto nel 1998 per la portaerei De Gaulle e 1999-2000 il SAMP/T sarebbe messo in servizio con gli eserciti (previsione non azzeccata) e nel 2002-5 le fregate con LAMS e SAMP/N.<ref>Bonsignore, Ezio: ''FSAF''. apr 1993, p. 52-65</ref>.
 
Nasceva così vari filoni della famiglia ASTER: il FSAF (Future Surface to Air Family), che sarebbe stata costituita da SAAM, SAMP/T e SAMP/N. Il primo è diventato poi l'ASTER 15: si tratta del S.A. Anti-MissileAntimissile, con distanze di intercettazione previste di 15-20 km contro aerei e missili subsonici, 8-10 contro missili supersonici e capaci di volare a mach 2,5 e a pelo d'acqua, nonché di manovrare fino a 15 km. Era insomma un missile esuberante che dà l'idea di quanto limitati fossero i precedenti SAM nel tiro antimissili, e in particolare, significa che si trattava di un'arma capace di affrontare i missili SS-N-22 o i futuri ANNG (poi abortiti). Questo missile per autodifesa avrebbe avuto il più piccolo radar ARABEL sulle navi francesi, e l'EMPAR (sovradimensionato per il compito, ma la logica era ovviamente di tipo industriale più che operativo) per le navi italiane. Tipicamente erano previsti 32 missili in otto moduli di lancio verticali e un peso, incluso il radar, di 50 t circa. Quest'arma era ottimisticamente prevista per entrare in servizio nel 1997; di fatto, la fine della Guerra fredda avrebbe posto dei problemi temporali a tale previsione, ma questo lo vedremo poi.
 
Quanto al SAMP/T S.A.Moyenne Portée/Terrain, esso era invece dotato, quasi in maniera speculare, dei missili ASTER 30 e del più piccolo, ma più leggero, radar ARABEL. Il tutto avrebbe visto una batterie con 6 lanciatori come massimo e 48 missili complessivi pronti al lancio, mentre il sistema di direzione sarebbe stato collegato in data-link 'sicuro' fino a 5 km dai mezzi di lancio, pure questi utilizzanti la tecnica del tiro verticale. Si prevedeva di intercettare missili da crociera ad oltre 12 km, ma anche aeri, missili antiradar e altri bersagli fino ad oltre 30 km. La previsione di entrata in servizio parlava del 1998. Quanto al SAMP/N (Naval) era destinato ad usare i missili ASTER 30 e l'EMPAR, con portate utili pratiche di oltre 45 km.
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