Filosofia dell'informatica/Teorie filosofiche del digitale: differenze tra le versioni

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Le tecnologie sono estensioni del nostro io e il minimo dettaglio di un gadget può alterare la nostra identità. Perciò non dovremmo cercare di rendere il più efficiente possibile la mentalità di branco quanto cercare di introdurre il fenomeno dell'intelligenza individuale, seppure resta difficile esprimere attraverso una formula qualunque cosa sia una persona. Per Lanier essere una persona rimane una ricerca, un mistero, un atto di fede.
[[File:Jaron Lanier 1.jpg|thumb|Jaron Lanier]]
 
Egli afferma che la tecnologia sta trasformando l'uomo in esseri standardizzati, privi di individualità e di coscienza e profetizza che se le persone continueranno a essere schiave della tecnologia e a non considerare il proprio valore , esaltando invece le cloud di persone online, si finirà per creare "un esercito di zombie".<ref>''Tu non sei un gadget'', p. 60.</ref>". Opera una critica al web 2.0 e alle nuove tecnologie ,che stanno causando un impoverimento della cultura, e ai social networks. Siti come Facebook attuano una specie di formattazione dell'identità riducendo l'amicizia ad una accumulazione di contatti personali. Essi sono anche colpevoli di ridurre i singoli a " gadget", manipolabili dal soffocante totalitarismo cibernetico. Il suo obiettivo, è appunto "evitare di ridurre le persone a meri dispositivi... ".<ref>''Tu non sei un gadget'', p. 201.</ref>".
Lanier propone come soluzione l'arricchimento della profondità della comunicazione.Si tratta di un'idea di progresso basata sulla comunicazione post–simbiotica, ovvero la possibilità di trasformare la propria forma mentre si parla, creando un'esperienza diretta.
 
'''La dignità ai tempi di internet'''