Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: esercito 6: differenze tra le versioni

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Quanto alle unità base, esse ereditano le tradizioni delle divisioni TAURINENSE, che venne sorpresa dall'armistizio mentre era come truppa d'occupazione dei Balcani, e confluì nella divizione partigiani GARIBALDI, mentre la CUNEESE venne devastata nella guerra di Russia con 13.000 perdite.
 
Il comando della brigata nel frattempo s'é sdoppiato con la formazione di un comando nazionale e uno in zona d'operazioni. Così è cambiata la fisionomia dell'esercito italiano: da una grande forza di 'najoni' destinata a difendere il territorio nazionale, a una relativamente piccola di professionisti che sono impgnatiimpegnati in interminabili missioni all'estero, sempre più di tipo apertamente bellico. Per quello che riguarda l'equipaggiamento, i soldati hanno tra l'altro hanno: pistole Beretta 92FS per ufficiali e sottufficiali, mitra Franchi LF 57, piuttosto insoliti rispetto alle più usuali MP-5 o M12, fucili SC 70/90 da 5,56 mm, mitragliatrici MINIMI e MG 42/59, queste ultime trattenute per il superiore potere d'arresto rispetto alle maneggevoli, ma non del tutto convincenti armi di squadra da 5,56 mm; fucili di precisione Accurancy International cal .338 Lapua Magum, che forse meglio di altri testimoniano il passaggio al dopo-Guerra fredda (ergo, fino agli anni '90 praticamente non esistevano cecchini nell'E.I., eccetto che in qualche unità speciale tipo Col Moschin), missili MILAN, TOW, razzi Panzerfaust 3 e i quasi misconosciuti Folgore, mitragliatrici M2 HB; i plotoni per il sostegno di fuoco hanno perso i mortai da 81 mm e sono ripiegati su quelli da 60 mm, gli obici sono stati sostituiti in gran parte dai mortai calibro 120 mm eccetto che in un piccolo numero come artiglieria elitrasportabile; ma il 1° Rgt da Montagna ha sopratutto, dal 2000, gli FH-70 da 155 mm, che servono sopratutto come armi campali piuttosto che da montagna ma che certo sono apprezzati per gli interventi fuori aerea; mezzi da trasporto leggeri AR-76 e i nuovi AR-90 che li hanno sostituiti quasi del tutto, i VM-90 che tuttavia soffrono, nell'impiego fuori area, di un tale logorio che nonostante la quantità prodotta e la riduzione dell'Esercito non sono mai disponibili a sufficienza, lasciando qui un vuoto di circa 100 mezzi sulla dotazione prevista, autocarri pesanti ACM-80 e 90, quasi 400 esemplari disponibili oltre ai vecchi ACL-75 che erano impiegati a consumazione; infine 12 ACP per la Brigata e 2 CPS per ciascun reggimento, oltre a 50 moto fuoristrada Cagiva. Non potevano mancare i mezzi BV-206 per i comandi di reggimento da assegnare alle compagnie. C'erano, almeno come 'desiderio', anche le blindo Puma ma nel 2002 non c'era nessun piano di assegnazione. La brigata aveva solo delle tettoie per riparare i mezzi, ma ha incrementato la capacità di riparazione autonoma dei mezzi (differentemente da altre brigate). Certo che l'autonomia di mezzo e movimenti è importante se si considera come sia stato possibile che 670 uomini sono stati mandati a Sarajevo nel '99 con un preavviso di 7 giorni, e una cp in Bosnia, nel '98, in appena 48 ore dall'ordine. Il concetto era stato quello dei 'pacchetti di capacità' che parlano di organici attagliati alle esigenze. Una cp potrebbe essere anche di 300 uomini. Le trasmissioni radio sono state ovviamente potenziate data la missione all'estero che è diventata importante. Esistono radio PR-6-190 in HF, PR-5 (su VM-90) e altri tipi ancora, come le radio SRT 633/B criptate, sistemi Motorola GP 300 e dal 1998, anche i sistemi SOTRIN e il sistema SIACCON 1. L'allenamento era stato molto curato per professionalizzare la forza e prepararla alle missioni estere, con centro come quello d'addestramento di Aosta per le truppe alpine o quello della Val Pusteria per i centri abitati (una differenza non da poco rispetto a quello che era l'ambiente delle Alpine). In effetti la Brigata era inviata in missione all'estero circa una volta l'anno per circa 4 mesi (poi altri 4 per il riordino da dopo-missione di personale e materiali, e 4 mesi per la preparazione della successiva missione). I poligoni erano 9 in Piemonte e 2 in Abruzzo, 6 aree addestrative in Piemonte e una in Abruzzo, poi c'era l'attività per l'Euroformazione Difesa con corsi di informatica e inglese e altro ancora, che sarebbe servito anche per il rinserimento della truppa nella vita civile, cosa non da poco per i VFB. Per le mense c'era invece, come al solito per le unità dell'Esercito moderno, un servizio di catering esterno, che però di fatto hanno ridotto l'autonomia dell'unità e influenzato gli orari d'attività.
 
La TAURINENSE, parte dell'AMFL con il contingente mobile CUNEESE dal '63, ha una lunga esperienza di missioni all'estero. Il contingente schierabile di cui sopra ha 1.500 uomini, 300 mezzi e il supporto di 6 elicotteri. Dal '91 ha iniziato le missioni all'estero in Kurdistan con il contingente AIRONE, inviando un reparto sanità, poi nel '93-94 usata per l'UNOMOZ che era la missione in Mozambico, con il contigente ALBATROS, poi nel '97 il reparto sanità per la missione albanese ALBA, poi nel '99 il contingente AFOR per l'Albania con il 9° Rgt e nella KFOR con il 3°, mentre dal '97 non sono mancati i rischieramenti in Bosnia. Poi ci sono state esercitazioni come quelle norvegesi.