Agape: la nozione di "amore" nel cristianesimo: differenze tra le versioni

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Nelle scritture cristiane il tema dell'amore nei confronti del prossimo, e quindi del perdono dell'offesa, diviene centrale nel messaggio religioso: solo perdonando, persino l'offesa del nemico, l'uomo può sperare nel perdono di Dio e quindi nella salvezza:
{{q|<small>Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.</small> |''Vangelo di Matteo'' 6, 14-15|<small>Ἐὰν γὰρ ἀφῆτε τοῖς ἀνθρώποις τὰ παραπτώματα αὐτῶν, ἀφήσει καὶ ὑμῖν ὁ πατὴρ ὑμῶν ὁ οὐράνιος·ὰν δὲ μὴ ἀφῆτε τοῖς ἀνθρώποις τὰ παραπτώματα αὐτῶν, οὐδὲ ὁ πατὴρ ὑμῶν ἀφήσει τὰ παραπτώματα ὑμῶν.</small>|lingua=grc}}}}
Nel 312 a.C. Tolomeo sconfisse Demetrio Poliorcete a Gaza. Alcuni ebrei di Gerusalemme, che osteggiarono il condottiero macedone, vennero deportati ad Alessandria dove costituirono una comunità ebraica sempre più fiorente con l'arrivo di nuovi immigrati. Intorno alla metà del III secolo a.C. su richiesta della corte tolemaica, o più probabilmente dei funzionari della biblioteca di Alessandria con l'intenzione di possedere testi di cultura orientale tradotti nella lingua greca, venne tradotta dall'ebraico al greco dapprima la ''Torah'' e, successivamente, le altre parti della Bibbia<ref>Sacchi, ''Eb.'' 88</ref>. La Bibbia redatta in greco, tradizionalmente indicata con il termine dei Settanta, o Septuaginta, conserva alcune differenze con quella appartenente alla tradizione medievale ebraica<ref>{{q|Jews settled in Alexandria at the beginning of the third century b.c.e. (according to Josephus, already in the time of Alexander the Great). At first they dwelt in the eastern sector of the city, near the sea; but during the Roman era, two of its five quarters (particularly the fourth (“Delta”) quarter) were inhabited by Jews, and synagogues existed in every part of the city. The Jews of Alexandria engaged in various crafts and in commerce. They included some who were extremely wealthy (moneylenders, merchants, *alabarchs), but the majority were artisans. From the legal aspect, the Jews formed an autonomous community at whose head stood at first its respected leaders, afterward – the ethnarchs, and from the days of Augustus, a council of 71 elders. According to Strabo, the ethnarch was responsible for the general conduct of Jewish affairs in the city, particularly in legal matters and the drawing up of documents. Among the communal institutions worthy of mention were the bet din and the “archion” (i.e., the office for drawing up documents). The central synagogue, famous for its size and splendor, may have been the “double colonnade” (diopelostion) of Alexandria mentioned in the Talmud (Suk. 51b; Tosef. 4:6), though some think it was merely a large meeting place for artisans.|Avigdor (Victor) Tcherikover, ''Alexandria'', in "Encyclopaedia Judaica", vol.1 p.632. Leiden, Brill, 2007}} {{q|The needs of the Hellenistic Jews, whether of Alexandria in particular or of the Greek-speaking Diaspora in general, led to the translation of the Bible into Greek. Beginning with the Torah about the middle of the third century B.C.E. the process took many centuries to complete.|Nahum M. Sarna / S. David Sperling, ''Bible'', in "Encyclopaedia Judaica",vol.3, p.579, Leiden, Brill, 2007}} Sulla deportazione imposta da Tolomeo cfr. con fonti prime ben indicate in Paolo Sacchi ''Storia del Secondo Tempio'', p.137 Torino, SEI, 2006; mentre sulle ragioni della traduzione in lingua greca della ''Bibbia'' cfr. Paolo Sacchi in ''Ebraismo'' a cura di Giovanni Filoramo, p.88, Bari, Laterza 1999. </ref>. Oggi<ref>Sacchi, ''Eb.'' 88</ref> si è portati a ritenere che le due bibbie si poggino su due differenti testimoni. Fatto rilevante è che a Qumran sono stati recuperati dei frammenti biblici in ebraico che corrispondono alla versione greca<ref>Sacchi, ''Eb.'' 88</ref>. In questo contesto la Bibbia in lingua ebraica conserva un insieme di termini, alcuni dei quali afferenti alla radice '''hb'' o alla radice ''yd<sup>c</sup>'', con cui si intende indicare l'amore di Dio per gli uomini o degli uomini per Dio, anche se va tenuto presente che in tale contesto la radice '' 'hb'', la quale ricorre 251 volte, in almeno una trentina di queste possiede il significato di "amore erotico"<ref>Cfr. Paolo Martino, ''Agape un problema etimologico'', in ''L'archetipo dell'amore fra gli uomini'', Roma, Studium, 2007, p.44.</ref> Così in se in ''Deuteronomio'' 6,5 il termine con la radice '' 'hb'' indica l'amore nei confronti di Dio, in ''Geremia'' 31,3 è l'amore di Dio nei confronti dell'uomo, in ''Levitico'' 19,18 è l'amore nei confronti del prossimo, in ''2 Samuele'' 1,26 rappresenta l'amore tra amici, in ''Genesi'' 29,20 è l'amore tra Giacobbe e Rachele, in ''Proverbi'' 7,18 indica l'"amore erotico", mentre in ''Qoelet'' 5,9 è l'amore per il denaro e in ''Salmi'' 4,3 è l'amore per le cose vane.
 
Nel Deuteronomio, come nei profeti (Osea, Isaia, Geremia ed Ezechiele), l'amore divino diviene passione irresistibile e indicato con חשק (''ḥā-šaq''):