Storia della letteratura italiana/Le origini: differenze tra le versioni

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La lirica provenzale è una produzione destinata alla trasmissione orale, accompagnata da musica, e solo dal XIII secolo le poesie trobadoriche vengono raccolte in forma scritta nei canzonieri, che contengono anche la biografia romanzata dell'autore (''vidas'') e commenti di carattere retorico (''razos''). Di tutta la produzione provenzale ci sono giunti 2542 componimenti, e conosciamo i nomi di 460 autori. Secondo la tradizione il primo trovatore fu il duca Guglielmo IX di Aquitania (1071 - 1126), un signore feudale i cui possedimenti si estendavano dalla Loira ai Pirenei. Amante della guerra e dei piaceri, compose opere su vari argomenti, a volte lieti e capriccioso a volte più lascivi, oltre a canzoni d'amore in stile cortese. Tra gli altri autori più famosi si ricordano Bertrand de Born, Jaufré Rudel e Arnauld Daniel. Quest'ultimo in particolare è il principale esponente del cosiddetto ''trobar clus'' (poetare chiuso), uno stile caratterizzato stile molto elaborato, artificioso e oscuro. Da questo si differenzia il ''trobar leu'' (poetare dolce) di Bernart de Ventadorn, più limpido e aggraziato.<ref>{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso | autore3=Mario Razzetti | autore4=Giuseppe Zaccaria | titolo=L'età cortese e comunale | opera=Moduli di letteratura | anno=2001 | editore=Paravia | città=Torino | pp=5-6}}</ref>
 
Dal punto di vista metrico, il genere principale è la canzone d'amore, che presenta un complesso sistema metrico. Ci sono poi la sestina (sei versi per strofa in cui tornano in rima sempre le stesse parole), il sirventese (lungo componimento di argomento politico), il compianto (solitamente per la morte di un personaggio importante), la tenzone (discussione in versi tra due poeti), la pastorella (un cavaliere tenta di spiegare l'amore a una ragazza di campagna), l'alba (lamento dell'amante che al sorgere del sole deve laciarelasciare l'amata), il plazer (elenco di cose piacevoli) e l'enueg (elenco di cose noiose).<ref name="Baldi6" />
 
La civiltà cortese della Provenza tramonta all'inizio del XIII secolo in seguito alla crociata contro gli Albigesi indetta da papa Innocenzo III. Le corti feudali passano così sotto il controllo della corona francese, mentre la lingua d'oc perde progressivamente la propria importanza letteraria, riducendosi a dialetto con l'affermazione del francese come lingua nazionale. Contemporaneamente, nel nord si sviluppa una lirica in lingua d'oil affine a quella provenzale, grazie all'apporto dei ''trovieri'' (''trouvaires''), mentre i trovatori si spargono in varie località, sia al nord sia in Italia e Spagna. Questo comporta il sorgere di vari imitatori: all'inizio del Duecento nell'Italia settentrionale molti autori scrivono componimenti secondo lo stile della Provenza, utilizzando la lingua d'oc, considerata lingua letteraria per eccellenza. L'influenza di questo modello sarà presente anche in componimenti in lingua italiana a partire dalla [[../La lirica siciliana|scuola siciliana]], e persisterà fino a [[../Francesco Petrarca|Petrarca]] e ai [[../La crisi del XIV secolo|rimatori del Trecento]].<ref>{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso | autore3=Mario Razzetti | autore4=Giuseppe Zaccaria | titolo=L'età cortese e comunale | opera=Moduli di letteratura | anno=2001 | editore=Paravia | città=Torino | p=7}}</ref>