Caccia tattici in azione/URSS: differenze tra le versioni

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[[File:Yakovlev_Yak-9U_Barbarossa_at_PCDM_2009_2.JPG|400px|left|thumb|Ironia del destino, i caccia nati per difendere il comunismo sono ambiti da ricchi collezionisti. Questa 'Ferrari' del cielo è uno Yak-9U]]
Il più potente fu lo '''Yak-9U''', però non il primo tipo con l’M-105PF2, caccia con radiatori dell’olio nelle ali come nello Yak-3, e compensato anziché tela per la copertura della fusoliera (cannone da 23 mm Vya con 60 cp e 2 UBS con 170 l’una). Questo tipo non entrò in servizio a causa della scarsa soddisfazione per il cannone Vya e per lo scarso raggio d’azione. Lo Yak-9U definitivo ebbe il VK-107 A, motore da ben 1.650 hp. Il cannone ShVAK rimpiazzò di nuovo lo Vya, con 120 cp (circa 2,72 kg/s tra tutti gli armamenti disponibili). I test iniziarono all’inizio del ’43, e l’unico avversario in prestazioni venne trovato essere il Polikarpov I-185, che però era meno agile e più pesante. Il prototipo Yak-9U era capace di raggiungere i 700 kmh a 5.600 m e l’unico vero problema, almeno iniziale, era il raffreddamento del potente motore. L’agilità era sottolineata da un tempo di virata di 20 seondisecondi per 360 gradi, e in generale ad alta quota era il migliore caccia sovietico. Ne vennero realizzati 3.900.
 
Nella moltitudine dei caccia Yak-9 non poteva mancare l’'''UV''' da addestramento, con cannone B-20 e 100 cp come unico armamento, ma questo tipo non entrò in produzione. Ci riuscì un tipo intermedio, lo '''Yak-9V''' basato sugli M e T e motore VK-105PF2, un cannone ShVAK con 90 cp come armamento. L’'''UT''' aveva l’N-37 da 37 mm con 30 cp e due B-20 da 20 mm con 120 cp l’uno, capaci nell’insieme di tirare 6 kg in un secondo. Poteva ospitare anche altri cannoni, come il B-20, l’NS-23 o l’N-45 al posto dell’N-37.