Filosofia presocratica e socratica/Socratici minori: differenze tra le versioni

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==Euclide e la scuola megarica==
'''Euclide''' (c. 445 –
'''Euclide''' (c. 445 – c. 375 a.C.) e i suoi allievi vengono definiti da Reale «i meno socratici fra i Socratici minori» poiché «sono più propriamente degli eleatizzanti o Neo-eleati».<ref>Reale, pag. 328</ref> Formatosi inizialmente allo studio dell'[[Filosofia presocratica e socratica/Parmenide e l'eleatismo|eleatismo]], Euclide fu intimo amico di Socrate e nei tempi successivi alla sua morte ospitò nella propria casa di Megara gli altri discepoli del filosofo. Riprendendo il concetto parmenideo di unità dell'essere, sostenne che questo coincide con il bene socratico, il quale a sua volta consiste in un'unica virtù. È contraddittorio ritenere che il movimento e il divenire esistano, ed è sbagliato (pura ''opinione'') pensare che le cose come enti separati. Lo stesso linguaggio, che designa cose diverse con nomi diversi, è una mera convenzione. Se ne conclude che non è possibile fare affermazioni oggettive, poiché qualunque cosa si dica può essere portata alla contraddizione e all'assurdo. Questo spiega lo sviluppo logico-dialettico della '''scuola megarica''', che sfociò nell''''eristica''' e nei sofismi che caratterizzano l'attività dei suoi principali esponenti, come Eubulide, Alessino, Clitomaco, Diodoro Crono, Stilpone.<ref>Cioffi ''et al.'', pag. 292</ref>
 
 
 
 
'''Euclide''' (c. 445 – c. 375 a.C.) e i suoi allievi vengono definiti da Reale «i meno socratici fra i Socratici minori» poiché «sono più propriamente degli eleatizzanti o Neo-eleati».<ref>Reale, pag. 328</ref> Formatosi inizialmente allo studio dell'[[Filosofia presocratica e socratica/Parmenide e l'eleatismo|eleatismo]], Euclide fu intimo amico di Socrate e nei tempi successivi alla sua morte ospitò nella propria casa di Megara gli altri discepoli del filosofo. Riprendendo il concetto parmenideo di unità dell'essere, sostenne che questo coincide con il bene socratico, il quale a sua volta consiste in un'unica virtù. È contraddittorio ritenere che il movimento e il divenire esistano, ed è sbagliato (pura ''opinione'') pensare che le cose come enti separati. Lo stesso linguaggio, che designa cose diverse con nomi diversi, è una mera convenzione. Se ne conclude che non è possibile fare affermazioni oggettive, poiché qualunque cosa si dica può essere portata alla contraddizione e all'assurdo. Questo spiega lo sviluppo logico-dialettico della '''scuola megarica''', che sfociò nell''''eristica''' e nei sofismi che caratterizzano l'attività dei suoi principali esponenti, come Eubulide, Alessino, Clitomaco, Diodoro Crono, Stilpone.<ref>Cioffi ''et al.'', pag. 292</ref>
 
==Note==