Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Iran: differenze tra le versioni

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Una volta caduto lo Scià di Persia, con la rivoluzione del gennaio 1979, vi fu la clamorosa 'Crisi degli Ostaggi' dell'ambasciata americana di Teheran, che fu un'autentica debacle per Carter, specialmente dopo il fiasco dell' 'Operazione Eagle Claw'. Le tensioni con l'Irak, nel frattempo, non facevano che aumentare e questo stato di cose culminò con l'invasione irakena del 22 settembre 1980. La guerra, in realtà, iniziò prima: per gli irakeni, a tutt'oggi la data d'inizio era il 4 settembre, non il 22. Quel giorno vide gli irakeni lanciare un'offensiva generale, tentando di risolvere un conflitto che si minacciava di logoramento con una forza ancora superiore, ma sconvolta dalle epurazioni khomeiniste.
 
La forza dell'esercito iraniano era al tempo stesso anche una debolezza, ovvero la sua situazione politica. Sotto la pressione di una guerra, con una forte leadership al potere, l'intero e ricco Iran era una nazione in guerra, con ogni fibra del suo tessuto sociale tesa a combattere gli irakeni. Al tempo stesso, questa leadership era oppressiva e aveva mutilato il dispositivo militare con epurazioni e fucilazioni di validi ed esperti ufficiali, considerati troppo 'occidentalizzati'. La guerra in realtà riabilitò molti di loro, che ''obtorto collo'' vennero scarcerati e inviati a combattere, cosa che fecero con grande impegno. La guerra non fu un cattivo affare nemmeno per il regime iraniano, perché compattò l'opinione pubblica attorno ad una leadership che non avrebbe potuto a lungo mantenere il potere se il popolo l'avesse trovata deludente, dopo tutti gli sforzi fatti per liberarsi dello Scià. La situazione, attorno a metà degli anni '80, era di stallo e di forte indebolimento.
 
====Le fregate 'Saam'====
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Poi ci sono i carri armati iraniani, con un numero impressionante di tipi, anche se i numeri assoluti non sono parimenti elevati: 200 T-72S, 100 T-62, 100 Chieftain, alcuni M60A1, poi T-54/55/59/69. Molti sono stati catturati in guerra, per esempio i T-62, e anche alcuni T-72. I superstiti di 900 Chieftain e grossomodo altrettanti M-47, 48 e 60 costituiscono il resto della forza corazzata del periodo bellico, ma non mancano anche i carri cinesi ampiamente usati da entrambe le parti, e poi ulteriori acquisti come quello dei T-72S di terza generazione.
 
Forse i più interessanti sono i carri ZULFIQAR, del 1994, con cannone da 125 mm HM50, prodotto dallo stabilimento Hadid, motore diesel, ruote tipo quelle dell'M60. Si tratta di un progetto grossomodo dei primi anni '90 (attorno al 1993), in produzione dal 1996 sebenesebbene non in gran numero (100 esemplari circa del modello 1 entro il 2001, poi sono seguiti i 2 e i 3), è un mezzo da 36 t, dimensioni 7 x3,6 x 2,5 m, equipaggio 3-4 persone, armamento 125 mm e 7,62 mm, motore da 780 hp, velocità 70 kmh e autonomia 450 km.
 
Noto anche come Zolfaqar, è stato progettato dal Brig. Gen Mir-Younes Masuomzadeh, con sei prototipi già sperimentati nel 1997. Apparentemente è simile ad un T-72, ma in realtà ha una torretta squadrata di disegno locale, e le sospensioni sono quelle dei mezzi M48/60, così come le 7 ruote per parte. La trasmissione parrebbe uno sviluppo delle tecnologie americane, è designata SPA-1200, l'armamento è il pezzo 2A46 da 125 mm, e non è chiaro se dotato di caricatore automatico. Il DIO produce le munizioni di tutti i tipi necessari, tra cui le HE da 23 kg (3 kg di carica), non è chiaro se costruisce anche i tipi controcarri. Il sistema FCS è lo Sloveno EFCS-3 come quello dei T-72Z, vi è un LWR e corazze ERA protettive. Tra i tipi derivati, vi sono anche quelli del modello 3, che pare sarà anche disponibile all'export dal 2010, andando ad arricchire il già affollato mondo degli esportatori di carri armati, mezzi oramai in auge essenzialmente in Asia, dove continuano ad esservene delle considerevoli armate.