Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/USA-5: differenze tra le versioni
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La produzione, nonostante si trattasse di scafi da 2050 t e 114,76 m (i 'Benson' erano da 1620 t e 105,99 m) totalizzò 175 unità.
[[Immagine:USS Noa
Non bastando ancora, presto vennero ideati i 'Allen M Summer' (DD682), che razionalizzavano, con scafo allargato di 45,7 cm, la sistemazione delle artiglierie, che arrivarono a 6 pezzi da 127/38 mm, ma in soli tre affusti binati. Per ospitarli fu necessario allargare lo scafo e al contempo, accettare delle torri aperte posteriormente. Uno dei due lanciasiluri venne installato a poppa, anziché essere a mezza nave, e questo liberò spazio per un gran numero di cannoni contraerei, tanto che vennero installati ben 3 impianti da 40 mm Bofors di tipo quadrinato. 12 unità invece rinunciarono ai lanciasiluri per 100 mine. Allungando lo scafo di altri 4,27 m si arrivò alla classe definitiva, la 'Gearing' (DD710), con un lanciasiluri sacrificato per installare un albero a tripode controventato per il radar di scoperta aerea, oppure un altro impianto quadrinato da 40 mm: scegliendo di avere più 'artigli' che 'occhi' si poteva ottenere la potenza di fuoco di 6 cannoni da 127 mm, a controllo radar e con spolette di prossimità radar, e ben 16 cannoni Bofors concentrati in impianti quadrinati, molto efficaci. Niente Oerlikon, nonostante la loro utilità per la difesa ravvicinata. Nel dopoguerra, anche a seguito dell'esperienza con i Kamikaze, venne affrettata l'installazione dei pezzi da 76 mm antiaerei, che avevano spolette di prossimità radar e cadenza di circa 50 colpi al minuto, armi dalle capacità ben superiori anche a quelle dei Bofors, ma giunte troppo tardi. Il concetto dei 76 mm era che, mentre i cannoni precedenti avevano potenza sufficiente per abbattere un aereo, c'era bisogno di qualcosa che lo disintegrasse; da qui la granata da 6 kg ben più potente della Bofors, che poteva fare lo stesso diciamo con un colpo in pieno, di quanto poteva il 76 mm con un'esplosione di prossimità.
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