Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Pakistan: differenze tra le versioni

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Ora, tornando al discorso del Rann di Kutch, esso è una specie di palude di circa 5 mila km2, amministrativamente gestita dai Pakistani ma in realtà contesa dagli Indiani, tanto che, in assenza di certezze sulla 'partition', questa zona del confine meridionale venne occupata in maniera incruenta dagli indiani nel '56. Ma sebbene il problema vero tra le due nazioni fosse e sia il Kashmir, questo settore secondario venne tuttavia considerato dopo che le prospezioni geofisiche stabilirono che forse esisteva petrolio nel suo sottosuolo. Il 20 marzo 1965 gli Indiani, che avevano lasciato le loro posizioni occupate nel '56, intervennero con 3 brigate di fanteria e con il supporto di 3 squadroni di Camberra e una mezza dozzina d'altri su Hunter, Vampire e Gnat, mentre i Pakistani avevano schierato un solo squadrone di F-86 e alcuni F-104, due dei quali in genere coprivano le CAP dei primi. Dopo che i Pakistani lanciarono l'Operazione Desert Hawk che iniziò il 15 aprile e finì il 29, gli Indiani ebbero dei problemi piuttosto seri, mentre un Ouragan venne costretto ad un atterraggio duro e catturato da un F-86. Le trattative politiche si limitarono ad ottenere uno 'status quo ante', ma i Pakistani pensarono bene che i loro nemici fossero meno forti di quel che sembrava, e che avessero scarso spirito combattivo. Per non perdere un momento favorevole, venne dato luogo a 'Gibiltair', operazione per infiltrare nel Kashmir guerriglieri e SF che avrebbero fomentato la rivolta contro gli Indiani. Così si voleva giustificare il successivo, inevitabile intervento delle truppe regolari, come immaginato dal comandante della 12° divisione Pakistana, l'ideatore del piano e comandante della parte pakistana del Kashmir. Ma la popolazione locale non prese posizione di fronte a questi segnali, iniziati il 5 agosto 1965 con imboscate alle truppe indiane e sabotaggi di ponti e ferrovie. Cominciarono piuttosto gli scontri tra l'esercito pakistano e gli Indiani già il 14 agosto e poi il 28 un'offensiva indiana puntò diritta al passo di Haji Pir, essenziale per la parte pakistana del Kashmir. L'India si era messa a fare sul serio dopo le scaramucce provocate dai Pakistani, e ora andava fermata con una guerra di vaste proporzioni. Difendere la città di Chamba e lasciar perdere l'incursione oltreconfine divenne allora la priorità e così venne lanciata l'Operazione Gland Slam, iniziata il 1 settembre con una brigata carri e due fanti e con obiettivo un ponte di importanza strategica: prenderlo sarebbe stato fatale per le retrovie nemiche. Finalmente entrarono in azione, e su larga scala, le forze aeree. Ma già alle 11 del mattino di quel giorno il comandante della 191a Brigata chiese appoggio aereo per evitare di ritrovarsi accerchiato uno dei suoi battaglioni di fanteria. Ma passarono ben 6 ore prima che l'assenso a tale richiesta venisse dato, perché si voleva evitare una guerra totale. Non fu comunque gran cosa, specie se si considera la superiorità della IAF e il fatto che i Pakistani non avevano macchine specializzate per l'attacco al suolo, niente F-84 o Ouragan insomma, per cui i loro preziosi F-86 dovevano essere distolti dalle CAP per compiti tattici. I primi 4 Vampire arrivarono alle 17.19 da 150 km di distanza, erano del 45th squadrone ,decollati dall'aeroporto di Pathankot comandato dal primo pilota indiano andato in supersonico, tale Maggiore Dhar, dove c'erano 3 squadroni con i bicoda inglesi. Ma i primi Vampire attaccarono per errore proprio le posizioni del 3rd MAHAR, e solo poi i carri pakistani. Ma a questo punto intervennero 4 F-86 e distrussero tutti i 4 Vampire, oppure 3 più uno colpito dalla flak. Tutti i piloti indiani andarono purtroppo uccisi eccetto quello colpito dalla contraerea. Questo sarebbe stato un problema anche successivo: i Vampire, troppo invecchiati di fronte ai Sabre, vennero relegati a compiti di seconda linea per quanto possibile. 16 Mystère attaccarono sul far della sera, reclamando 13 carri e 62 veicoli, ma in realtà colpirono sì duro i Pakistani, ma anche 3 carri e 13 autocarri indiani. Ma ora era chiaro, anche per la PAF, che l'India poteva colpire con notevole impeto le sue truppe, cosa che forse non era prevista, visto che tra l'altro i due F-86 erano in zona in maniera più che altro casuale che premeditata. Il giorno dopo a Pathankot arrivarono i primi due MiG-21 mai schierati in zona di guerra e 8 Gnat i cui piloti si erano specializzati nel combattimento aereo (ergo, nella 'caccia al Sabre'). Erano questi ultimi su due sezioni, comandate da un inglese di nome Greene e da un ufficiale indiano. Il primo era un esperto dei tempi della Corea e pensò bene di usare i Mystère come esca per i Sabre, mentre la sua sezione volava a 90 m di quota e quindi era invisibile ai radar nemici. Così successe che il 3 settembre, di buon mattino, decollassero 4 Mystère seguiti da due sezioni di 4 Gnat l'una, mentre i Pakistani diressero sei F-86e 2 F-104 contro i jet francesi senza sospettare nulla di quelli britannici. I Mystère tornarono indietro mentre gli Gnat salivano velocissimi fino a 9 mila metri e quindi piombavano sui bersagli, riuscendo ad abbattere un F-86 (non confermato dai Pakistani). Qui è successa un'altra cosa controversa della guerra aerea. Dunque, gli Gnat erano velivoli dal corto raggio d'azione e uno di essi atterrò per sbaglio, dopo avere perso il contatto con gli altri, nella base di Pasrur, che era in Pakistan. Secondo i Pakistani invece si 'arrese' all'F-104 che lo incontrò, per il timore che il pilota aveva per tali veloci intercettori. Visto che si trattava di un'unità speciale per il combattimento aereo la cosa è poco credibile, specie se si considera quanto lo Gnat potesse evadere le attenzioni dell'F-104 con una virata nettamente più stretta e rapida. 4 settembre, altra azione di 4 Gnat che abbatterono un Sabre e ne danneggiarono un secondo (erano impegnati nel mitragliamento di posizioni indiane) , mentre un MiG mancò il bersaglio tirando un missile R-3S (Atoll), il che salvò il Sabre ma per poco, dato che la flak lo tirò giù poco dopo, per poi farlo seguire da un secondo (erano i cannoni Bofors, anziani ma ancora validi, da 40/60 mm del 127° Reggimento a.a.).
 
I Pakistani, indomiti, attaccarono poco tempo dopo e puntarono, dopo alcuni successi, ad Akhnour, il che costrinse il XI C.d'A. indiano a contrattaccare con ben 3 divisioni. La PAF fu attiva nel supportare l'attacco, meno la IAF che evitò anche di attaccare le basi aeree nemiche, temendo una ritorsione di pari livello. Che però avvenne ugualmente, il 6 settembre. Prima però va detto che un F-104 lanciò senza successo, il 5 settembre, un missile contro un Mystère. Le azioni d'attacco pakistane erano condotte con bombardieri leggeri o con caccia F-86, nessuno dei quali particolarmente buono per questo genere di impiego. Tuttavia, il primo attacco ad Armitsar sorprese le forze della IAF, che pensavano che l'attacco fosse solo un diversivo. Invece 4 Sabre distrussero due Gnat, 4 Mystere e anche i due MiG-21, oltre che un C-119 e danni vari. Il tutto fatto con le scarsamente potenti armi da 12,7 mm e con razzi da 127 mm non particolarmente precisi. Un altro attacco colpì Halwara e i suoi due squadroni di Hunter, di cui 4 erano in pattuglia e ingaggiarono il primo quartetto di Sabre, ma persero uno dei loro. Un secondo quartetto di Sabre colpirono l'aeroporto distruggendo un Hunter in decollo, mentre il secondo aereo, pilotato da tale ten Gandhi, intervenne e distrusse il Sabre abbattitore con il suo pilota, Magg. Rafique, 30ennetrentenne del Bangladesh e abbattitore di due Vampire appena 5 giorni prima. Ma l'Hunter si ritrovò addosso i 3 Sabre superstiti che riuscirono a distruggerlo; la flak colpì uno dei Sabre e lo abbatté, e come se non fosse stato abbastanza, altri due Hunter combatterono contro i due F-86 superstiti di questa formazione, distruggendone un altro e danneggiando seriamente l'ultimo con i loro potenti cannoni da 30 mm Aden. Infine vi fu l'attacco a Jamngar, con 6 B-57 in azione notturna, uno dei quali abbattuto dalla flak indiana (o forse da un SAM). In tutto i Pakistani rivendicarono 14 aerei di cui 3 in aria, gli Indiani ridussero il totale a 9, e in ogni caso, i Pakistani pagarono questo attacco con la perdita di 4 F-86 (un altro perso per incidente oltre a quelli qui menzionati) e un Camberra, su di una forza d'attacco di appena 18 velivoli. Per rendere più efficace l'attacco agli aeroporti i Pakistani misero in campo l'SSG: lo Special Service Group, che mandò 180 commandos trasportati da 3 C-130 (già in azione precedentemente per missioni logistiche e anche come bombardieri). Ma questo audace piano d'assalto paracadutista, diretto a sabotare i tre aeroporti di Pathankot, Halwara e Adampur, fallì totalmente e solo un paio di dozzine di uomini si salvarono. Gli altri morirono (22) o vennero catturati (136). Un autentico disastro per un'unità ben equipaggiata e motivata, un reparto d'elitè insomma delle F.A. Pakistane.
 
Per reagire a queste azioni la IAF mandò all'attacco i suoi aerei su Sargodha, prima i Camberra nella notte del 6-7 settembre; poi i Mystère, che dovevano essere 12, poi ridotti ad appena 7. Il percorso era al limite delle loro capacità, ben 300 km dal confine. Volando a bassa quota riuscirono ad eludere i radar e a colpire un F-86 e un F-104. Almeno uno o due Starfighter decollarono in allarme, e uno di essi attaccò il Mystère di Devayya, che tuttavia evitò due AIM-9 e poi distrusse l'F-104 con i cannoni DEFA. Purtroppo non sopravvisse a lungo schiantandosi poco dopo, forse per errore di manovra o perché a corto di carburante. I Mystère del No.1 Sqn ebbero successo, e così 8 dell'8th, che colpirono Bahngwala distruggendo due F-86. Dopo pochi minuti giunsero anche gli Hunter del 7th e 27th sqn, che colpirono Sorgodha dopo il decollo da Halwara (il cui comandante era anche il leader della formazione d'attacco). In quella prima mattina giunsero 4 Hunter con un quinto di scorta (un altro dovette abortire la missione), del 27th, subendo l'abbattimento di un aereo e il danneggiamento di altri due da parte di due F-86, uno dei piloti era Alam, già abbattitore di un Hunter e qui 'bissò' il successo. Sargodha venne attaccata ancora da 5 Hunter di una seconda sezione, e vennero attaccati da vari F-86. Stranamente, il vincitore fu ancora Alam, che distrusse 2 Hunter rimasti indietro a proteggere i compagni, e che reclamò anche altre due vittorie per un totale, in quei pochi minuti, di 5 successi. Alam era una figura leggendaria. Nato a Calcutta, all'epoca era comandante dell'11st Sqn alla cui guida era giunto proprio quell'anno; nella PAF era arrivato nel '54 e in tutto vantava 1.400 ore di volo sui soli F-86 (e certamente altre con apparecchi più vecchi). In tutto dichiarò 11 successi, più precisamente 9 vittorie e 2 danneggiamenti, durante la guerra di quel settembre 1965, e venne promosso da Maggiore a T.Colonnello. Ma negli anni '70 ebbe una crisi religiosa e riposti i suoi Ray-ban e i gradi di militare, divenne un fervente islamista; dal '79 aiutò i Mujaheeden contro i Sovietici. Infine alle 9.45 altri 6 Mystère colpirono Sargodha alle 9.45, distruggendo un F-86 e un deposito di carburante, oltre a colpire due F-104 e 4 F-86. L'ultimo attacco, francamente insensato, vide verso le 16 due soli aerei dello stesso tipo, ma uno venne abbattuto da un AIM-9. In tutto 33 sortite per un totale di 9 aerei distrutti al suolo e un F-104 in aria, contro non meno di 5 aerei. Finita la fase più calda della guerra, si ritornò all'appoggio delle forze terrestri. Del resto il tentativo di annientare i rispettivi aeroporti era fallito, o quanto meno non ebbe risultati del tutto soddisfacenti. Gli F-104 durante il periodo 8-20 settembre distrussero uno o due Camberra, ma la perdita di uno di essi causa maltempo, 6 F-86, 3 B-57 (incluso uno abbattuto per errore), più altri velivoli minori o danneggiati, fu comunque piuttosto pesante. Gli Indiani avrebbero perso non meno di 5 Hunter, 2 Gnat, 5 Mystère, un Camberra e un altro Vampire, più altri distrutti al suolo. Pochi piloti da entrambi i lati vennero uccisi, feriti o catturati (per i Pakistani si ebbero 6 vittime e 3 prigionieri). Una delle ultime battaglie vide 4 Sabre contro una mezza dozzina di Hunter e poi, 4 Gnat. Era il 20 settembre e andarono perduti un Sabre e due Hunter. Nelle missioni CAS i Sabre si destreggiarono come poterono, con oltre 500 sortite senza perdite ulteriori da parte della flak, anche se 58 risultarono danneggiati. Il 32° Stormo, su due squadroni con 12 aerei l'uno venne costituito appositamente per le operazioni sul Kashmir ed operava con razzi da 70 mm HVAR con lanciatori a 7 colpi. I risultati furono positivi, almeno stando alle rivendicazioni del 10-11 settembre, quando si parlava di 19 carri e un centinaio di veicoli vari distrutti, mentre il 19° Sqn avrebbe eseguito, dopo l'8 settembre, ben 571 missioni reclamando ben 20 aerei, 150 carri, 150 veicoli e 16 cannoni, cifre largamente superiori alla realtà. Ma non fu solo CAS: colpire ben all'interno la base radar di Armitsar era senz'altro una valida possibilità visto che all'epoca non c'erano caccia con radar di ricerca autonomo. Ma il 10 settembre 12 Sabre e due F-104 di scorta non riuscirono che a causare danni leggeri, e l'11 uno venne abbattuto dalla flak. Sebbene possa sembrare inopportuno che le missioni furono ripetute in maniera prevedibile, al dunque stavolta -nonostante la flak e la perdita dell'F-86- il centro radar venne seriamente danneggiato. Questo permise di usare i B-57 per un'azione notturna con 12,7 t di bombe, la quale riuscì a colpire ancora il radar e a distruggerlo totalmente. Effettivamente, i B-57 eseguirono 20 delle loro 195 sortite proprio contro i radar, perdendo in tutto 4 aerei e tre equipaggi. Ma i grossi C-130 non furono meno pericolosi, iniziando sopratutto dall' 11 settembre. Potrà sembrare strano che i grossi Hercules fossero usati con successo in tale ruolo, eppure riuscirono a rendersi utili. Nella notte dell'11-12 attaccarono un ponte a Kathua, il 15 altri due aerei fecero rotolare 18 t di bombe dalle stive su reparti meccanizzati a Ramgarh, sempre volando di notte, e causando pesanti danni; poi altre missioni, come quella in difesa di Lahore del 21-22 che distrusse varie postazioni d'artiglieria con 30 t di armi. Ma non erano i soli, i Pakistani, ad eseguire azioni d'attacco pesante, perché anche i Camberra indiani fecero altrettanto (e nel '71 vennero usati anche gli An-12), tanto che il 21 settembre si mossero verso il centro radar di Badin, un sistema da 350 miglia di portata del tipo FPS-6, per ritorsione dopo gli attacchi pakistani ad analoghi sistemi radar. Era uno dei due radar di questo tipo giunti con il sistema ADGE e giestio da tecnici americani. L'attacco venne pianificato volando ad appena 90 metri di quota per farsi 'ombra' con le montagne e piombare sull'obiettivo con bombe da 454 e 1814 kg, più razzi francesi da 68 per un totale di 14 t portate da 5 aerei. Risultato, un successo pieno. Il 22 settembre arrivò un primo cessate il fuoco e poi quello definitivo il 23. Ma il 10 gennaio 1966 un altro accordo politico, quello di Tashkent, rimandò i vecchi confini al 30 giugno 1965. Il Pakistan si era fatto valere per la professionalità dei suoi piloti, ma l'India aveva dimostrato di reggere l'urto di un agguerrito sistema militare come quello del vicino, e che il 'suo' Kashmir non era propenso alla rivolta. Sprecò malamente, nondimeno, la possibilità di colpire il Pakistan orientale, contro il quale aveva uno squadrone di Camberra, 3 di Hunter e 4 con Ouragan e Vampire, forse più intesi in funzione anticinese che per l'impiego contro i Pakistani, che là avevano solo un reparto di Sabre. Nondimeno vi furono attacchi come quello dei Camberra a Chittanong il 7 settembre, e poi su Jessore. La PAF reagì con alcune azioni di attacco agli aeroporti, con risultati non noti ma giudicati positivi.