Storia della letteratura italiana/Verismo: differenze tra le versioni
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Il verismo non può tuttavia essere definito come una scuola né come un movimento organizzato, come accadde invece per il Romanticismo milanese degli anni 1816-1820. Gli scrittori veristi non fanno riferimento a una poetica o a un programma culturale comune, ma anzi vengono ricondotti all'alveo di questa corrente autori tra loro molto diversi, accomunati da un generico interesse per l'ambiente popolare, per il colore locale e per la rappresentazione delle miserie dei ceti bassi (per approfondire si veda il modulo intitolato [[../Oltre il verismo|Oltre il verismo]]).<ref name="Baldi102"/> Autori come [[../Grazia Deledda|Grazia Deledda]] e Salvatore Di Giacomo, sebbene avvicinabili per certi aspetti al verismo, ne sviluppano le tendenze in forme molto personali, difficili da collocare in una corrente definita. Bisogna inoltre ricordare che dal verismo presero le mosse anche giovani scrittori che negli anni successivi approderanno al decadentismo e a sentimenti anti-positivistici, come Gabriele D'Annunzio, Luigi Pirandello, Italo Svevo.<ref>{{cita libro | autore1= Mario Pazzaglia | titolo=Letteratura italiana: testi e critica con lineamenti di storia letteraria | anno=1979 | editore=Zanichelli | città=Bologna | volume=3 | p=847 }}</ref>
I rigorosi esperimenti letterari di Verga si collocano quindi accanto a questa esperienze. Nonostante questo, lo scrittore catanese avrà come unico interlocutore l'amico Luigi Capuana, con il quale avvia una
== Luigi Capuana ==
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