Carmina (Catullo)/51: differenze tra le versioni

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Perdidit urbes.
</poem>
|trad=<poem>Quell'uomo mi sembra essere pari ad un dio,
|trad=
se è possibile, mi pare suparare gli dei,
<poem>
lui che,sedendoti davanti,
ti guarda ed ascolta
 
mentre dolcemente ridi, e questo, a me sventurato
mi strappa via tutti i sensi: difatti, non appena
o Lesbia, ti ho guardato, nulla mi resta
..........
ma la lingua si intorpidisce, sotto gli arti una tenue
fiamma si propaga, di un suono tutto loro
rimbombano le orecchie, è coperta da una duplice
notte la luce degli occhi.
Il tempo vuoto, Catullo, ti è pesante:
nel tempo vuoto ti abbandoni all'esultanza e smanii troppo.
Il tempo vuoto e re prima e felici
città ha mandato in rovina.
</poem>
|fonte=Fonte: [[s:la:Carmina_(Catullus)/51|&rarr; Wikisource]]
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