Storia della letteratura italiana/Italo Svevo: differenze tra le versioni

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Corretto: "cospicui"
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Letteratura e malattia si intrecciano: la malattia diventa lo strumento fondamentale per conoscere il mondo. La letteratura utilizza la malattia come forza critica per indagare il mondo moderno; allo stesso tempo però, la scrittura è invenzione, e questo allontana dalla conoscenza. Un'altra contraddizione riguarda il rapporto con il tempo. ''La coscienza di Zeno'' indaga sul rapporto tra il tempo della scrittura e quello della vita, tra il presente e il passato. Zeno però si accorge che con il tempo non è possibile avere nessun rapporto lineare. Il tempo infatti si riavvolge su di sé, ma nel ripetersi si trasforma e si deforma.
 
Su tutto il romanzo domina l'incombere della guerra, che minaccia di distruggere il mondo borghese in cui vive il protagonista. Il conflitto è visto come una frattura che pone fine a un'epoca, quella in cui è vissuto il giovane Zeno. Nell'ultimo capitolo, il vecchio Zeno esibisce il distacco con cui guarda alle vicende che hanno segnato la vita precedente. Il protagonista/narratore abbandona la cura e mostra come questa sia basata sull'insincerità, mettendo addirittura in dubbio che ciò che ha raccontato sia completamente vero. Tuttavia è grazie alla guerra che Zeno giunge a guarigione: gli sconvolgimenti bellici gli hanno infatti consentito di fare cospiquicospicui affari commerciali. A questo punto il suo sguardo si amplia alla malattia che ha colpito l'intera umanità. Lo sviluppo industriale e il dominio sulle forze della natura conducono a distruzione e morte. La malattia viene proiettata nel tempo, e il romanzo si chiude con l'immagine di un futuro minaccioso in cui la Terra viene distrutta da un'esplosione e ridotta a una nebulosa.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | pp=949-950 }}</ref>
 
== Le altre opere ==