Storia della letteratura italiana/Mario Luzi: differenze tra le versioni

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La poesia di Mario Luzi esordisceprende le mosse nel solco dell'[[../Ermetismo|ermetismo]] per poi volgere verso una inquieta ricerca di ciò che è stabile in una realtà che si sta disgregando. Nei suoi componimenti tocca temi come la religione, la morale e le questioni culturali.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | p=1093 }}</ref> Il tema che domina nella sua poesia è la celebrazione drammatica dell'autobiografia, dove viene messo in risalto il drammatico conflitto tra un "Io" portato per le cose sublimi e le scene terrestri che gli vengono proposte.
 
== La vita ==
[[File:Casa di Mario Luzi.jpg|thumb|La casa doveleft|Mario Luzi è vissuto da giovane, a Siena]]
Nato a Castello (allora frazione di Sesto Fiorentino) il 20 ottobre 1914 da genitori originari di Semproniano nella zona del Monte Amiata in provincia di Grosseto, trascorre l'infanzia a Castello, frequentando qui i primi anni di scuola. In seguito, si trasferisce a Siena dove rimane per tre anni; poi. nelNel 1929 ritorna nella sua città natale e termina a Firenze gli studi presso il liceo classico "Galileo". Sempre a Firenze si laurea in letteratura francese con una tesi su François Mauriac.
 
Sono questi, anni importanti per l'esordio poetico del giovane Luzi, che a Firenze, stringe amicizie con giovani impegnati nella cultura ermetica, come Piero Bigongiari, Alessandro Parronchi, Carlo Bo, Leone Traverso, nonché l'importante e instancabile critico Oreste Macrì. Collabora alle riviste d'avanguardia come ''Frontespizio'', ''Campo di Marte'', ''Paragone'' e ''Letteratura''.
Sempre a Firenze si laurea in letteratura francese con una tesi su François Mauriac.
 
Esce nel 1935 la sua prima raccolta poetica ''La barca''. Nel 1938 inizia a insegnare nelle scuole superiori, professione che lo porterà a Parma, a San Miniato e infine a Roma dove lavorerà alla Sovrintendenza bibliografica. Pubblica nel frattempo (1940) ''Avvento notturno''. Nel 1945 ritorna a Firenze e insegna in questaun cittàliceo insegnascientifico aldi liceoquesta scientificocittà. Sono di questo periodo alcune importanti raccolte poetiche: nel 1946 ''Un brindisi'' e ''Quaderno gotico'', nel n. 1 di ''Inventario'', nel 1952 ''Onore del vero'', ''Primizie del deserto'' e ''Studio su Mallarmé''. Nel 1955 gli viene assegnata la cattedra di letteratura francese alla Facoltà di Scienze Politiche Cesare Alfieri di Firenze.
Sono questi, anni importanti per l'esordio poetico del giovane Luzi che a Firenze, stringe amicizie con giovani impegnati nella cultura ermetica, come Piero Bigongiari, Alessandro Parronchi, Carlo Bo, Leone Traverso, nonché l'importante e instancabile critico Oreste Macrì.
 
Nel 1963 pubblica ''Nel magma'', nel 1965 ''Dal fondo delle campagne'' e nel 1971 ''Su fondamenti invisibili'' ai quali fa seguito ''Al fuoco della controversia'' nel 1978, ''Semiserie'' nel 1979, ''Reportage'', un poemetto seguito dal ''Taccuino di viaggio in Cina'' nel 1985 e nello stesso anno ''Per il battesimo dei nostri frammenti''. Nel 1978, per l'opera ''Al fuoco della controversia'', gli è stato assegnato il Premio Viareggio.<ref>{{cita web|url=http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/repaci/repaci_albo.html|titolo=Premio Letterario Viareggio-Rèpaci - Albo d'oro|editore=Premio Letterario Viareggio Rèpaci|accesso=9 febbraio 2013|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20120718163842/http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/repaci/repaci_albo.html|dataarchivio=18 luglio 2012}}</ref><ref>Congratulazioni di Andrea Zanzotto a Luzi per la vincita del Premio Viareggio: {{cita web|url=http://ojs.cc.stonybrook.edu/index.php/FI/article/viewFile/2797/pdf_mandorlo2|titolo=Andrea Zanzotto, Lettere a Mario Luzi (1958-1986)|editore=Stony Brook Open Journal Systems|pagina=8|accesso=21 aprile 2013|formato=PDF}}</ref>
Collabora alle riviste d'avanguardia come ''Frontespizio'', ''Campo di Marte'', ''Paragone'' e ''Letteratura''.
 
Il 1983 vede la pubblicazione de ''La cordigliera delle Ande e altri versi tradotti''. È inoltre autore di importanti saggi e curatore di numerose antologie (tra cui ''L'idea simbolista''). Fu anche un critico cinematografico nei primi anni '50: curò le recensioni di quasi 80 pellicole (tra le quali citiamo ''Roma ore 11'' di Giuseppe De Santis e ''Signori, in carrozza!'' di Luigi Zampa) che nel 1997 furonosono raccolte in un libro. Il 14 ottobre 2004, in occasione del suo novantesimo compleanno è nominato senatore a vita dal presidente Carlo Azeglio Ciampi.
Esce nel 1935 la sua prima raccolta poetica ''La barca''. Nel 1938 inizia l'insegnamento alle scuole superiori che lo porterà a Parma, a San Miniato e infine a Roma dove lavorerà alla Sovrintendenza bibliografica.
 
Si spegne a Firenze pochi mesi dopo, il 28 febbraio 2005. Ai funerali solenni il 2 marzo, ha partecipato lo stesso Carlo Azeglio Ciampi. Alla memoria di Luzi è stata posta una lapide nella celeberrima basilica di Santa Croce di Firenze, tra le spoglie dei grandi della storia tra i quali Michelangelo Buonarroti, Vittorio Alfieri, Galileo Galilei e il cenotafio di Dante Alighieri. È sepolto nel cimitero di Castello (Firenze). La sua memoria è custodita dal poeta fiorentino Walter Rossi, amico e confidente di Luzi negli ultimi anni della sua vita.<ref>''{{cita news | titolo=Il piccolo mondo di Luzi'', sul Corriere Fiorentino del| data=27 febbraio 2014 | pubblicazione=Corriere Fiorentino }}</ref>
Pubblica nel frattempo (1940) ''Avvento notturno''. Nel 1945 ritorna a Firenze e in questa città insegna al liceo scientifico. Sono di questo periodo alcune importanti raccolte poetiche: nel 1946 ''Un brindisi'' e ''Quaderno gotico'', nel n. 1 di ''Inventario'', nel 1952 ''Onore del vero'', ''Primizie del deserto'' e ''Studio su Mallarmé''. Nel 1955 gli viene assegnata la cattedra di letteratura francese alla Facoltà di Scienze Politiche Cesare Alfieri di Firenze.
 
=== La prima fase ===
Nel 1963 pubblica ''Nel magma'', nel 1965 ''Dal fondo delle campagne'' e nel 1971 ''Su fondamenti invisibili'' ai quali fa seguito ''Al fuoco della controversia'' nel 1978, ''Semiserie'' nel 1979, ''Reportage'', un poemetto seguito dal ''Taccuino di viaggio in Cina'' nel 1985 e nello stesso anno ''Per il battesimo dei nostri frammenti''.
[[File:Luzi LaBarca 1935Ed Cover.jpg|thumb|Frontespizio della raccolta ''La barca'' (1935)]]
Il primo momento della poesia di Luzi, quella più propriamente ermetica, va dagli esordi con ''La barca'' del 1935 fino, in modo approssimativo, a ''Quaderno gotico'' con al centro ''Avvento notturno''. In questo periodo l'ideologia del poeta è improntata sul Cristianesimocristianesimo rinforzataed è influenzata in particolare dal recente pensiero cristiano francese,. mentre, sulSul piano letterario, prosegue invece la linea "orfica" appartenente alladella lirica moderna che ha come archetipo Mallarmé e che retrocede fino a [[w:Samuel Taylor Coleridge|Coleridge]] e al suo visionario romanticismo, senza peraltro dimenticare, anzi recuperandola, la tradizione italiana più vicina, cioè quella di Arturo Onofri e di Dino Campana, e non estraneo alla lezione surrealista d'oltralpe di Paul Eluard.
 
In questi termini ''Avvento notturno'' (1940) è un libro che, anche se apparentemente sembra riportarci con il suo tono al nostro decadentismo liberty di inizio secolo, contiene in verità, nella forza dei suoi endecasillabi, un forte strumento che evidenzia l'influenza dei surrealisti. Le immagini dei paesaggi lunari, delle città spettrali, dei marmi e delle pietre preziose, degli angeli lacrimanti e delle chimere che riempiono questi versi, niente o poco hanno realmente a che fare con le immagini liberty o con la mistica di Arturo Onofri, grazie all'uso di un lessico che, se pure impreziosito da suggestioni dannunziane, mantiene il nitore umanistico-toscano esaltandolo. La tensione massima dei versi risulterà nella raccolta ''Un brindisi'' (1946), ma già nelle liriche datate 1940-'44 (''Quaderno gotico'') si sente una più matura esperienza di letture europee, come quelle derivate da Rilke e da George, quest'ultimo, tradotto da Leone Traverso, caro amico di Luzi.
Nel 1978, per l'opera ''Al fuoco della controversia'', gli è stato assegnato il Premio Viareggio.<ref>{{cita web|url=http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/repaci/repaci_albo.html|titolo=Premio Letterario Viareggio-Rèpaci - Albo d'oro|editore=Premio Letterario Viareggio Rèpaci|accesso=9 febbraio 2013|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20120718163842/http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/repaci/repaci_albo.html|dataarchivio=18 luglio 2012}}</ref><ref>Congratulazioni di Andrea Zanzotto a Luzi per la vincita del Premio Viareggio: {{cita web|url=http://ojs.cc.stonybrook.edu/index.php/FI/article/viewFile/2797/pdf_mandorlo2|titolo=Andrea Zanzotto, Lettere a Mario Luzi (1958-1986)|editore=Stony Brook Open Journal Systems|pagina=8|accesso=21 aprile 2013|formato=PDF}}</ref>
 
=== La seconda fase ===
Il 1983 vede la pubblicazione de ''La cordigliera delle Ande e altri versi tradotti''. È inoltre autore di importanti saggi e curatore di numerose antologie (tra cui ''L'idea simbolista''). Fu anche un critico cinematografico nei primi anni '50: curò le recensioni di quasi 80 pellicole (tra le quali citiamo ''Roma ore 11'' di Giuseppe De Santis e ''Signori, in carrozza!'' di Luigi Zampa) che nel 1997 furono raccolte in un libro.
Il secondo e centrale momento della poesia di Luzi comprende, grosso modo, le tre raccolte ''Primizie del deserto'' (1952), ''Onore del vero'' (1957), e ''Dal fondo delle campagne'' (1965) fino a ''Su fondamenti invisibili'' (1971) nelle quali il poeta raggiunge i suoi più alti risultati.La raccolta ''Nel magma'' (1963), inoltre, costituisce una tappa importantissima per l'intera poesia italiana, che si evolve verso una fase inclusiva, nella quale la realtà cittadina e del boom economico trovano definitivamente cittadinanza poetica. Oltre ad un rinnovamento di carattere tematico si assiste ad un rinnovamento anche formale e di impostazione strutturale: ad un discorso poetico in chiave monologica si sostituisce il modulo dialogico e conseguentemente si assiste ad un'intrusione sempre maggiore di strategie stilistiche tese alla mimesi del parlato. I dialoghi con l altro, molto spesso figure femminili indistinte e sovrapposte al doppio dell 'io lirico,costituiscono momenti di svolta, di autoprocesso e difesa dei valori fondativi della poesia, da Luzi strenuamente difesi contro un mondo (quello del dominio della città,del lavoro e della teleologia dell 'utile) che sembra non prevedere più spazi per la poesia e per il poeta.
 
Quello che prima era soprattutto atteggiamento letterario, in questi componimenti diventa vera esperienza dell'esistenza e il verso, pur non perdendo nulla della sua sensualità, acquista in tristezza e inquietudine diventando un vero verso in movimento. Questa inquietudine si legge nella descrizione del paesaggio (un paesaggio aspro e tetro, perennemente corroso dal vento e visitato raramente da vuote comparse umane) e nella ricerca assillante di un collegamento tra essere e divenire, mutamento e identità, nella speranza incerta che possa essere lenita la penosa insensatezza del vivere.
Il 14 ottobre 2004, in occasione del suo novantesimo compleanno è stato nominato senatore a vita dal presidente Carlo Azeglio Ciampi.
 
=== La terza fase ===
Si spegne a Firenze pochi mesi dopo, il 28 febbraio 2005. Ai funerali solenni il 2 marzo, ha partecipato lo stesso Carlo Azeglio Ciampi. Alla memoria di Luzi è stata posta una lapide nella celeberrima basilica di Santa Croce di Firenze, tra le spoglie dei grandi della storia tra i quali Michelangelo Buonarroti, Vittorio Alfieri, Galileo Galilei e il cenotafio di Dante Alighieri. È sepolto nel cimitero di Castello (Firenze). La sua memoria è custodita dal poeta fiorentino Walter Rossi, amico e confidente di Luzi negli ultimi anni della sua vita.<ref>''Il piccolo mondo di Luzi'', sul Corriere Fiorentino del 27 febbraio 2014</ref>
L'ultima poesia di Luzi presenta una modifica di stile più prosastico e i contenuti si sono maggiormente aperti ai ricordi dell'adolescenza, alla descrizione di ambienti quotidiani vicino a quella di paesaggi esotici. Ed è proprio alla lettura di questa sua ultima poesia, dal ''Fuoco della controversia'' che ricevette il Premio Viareggio nel 1978 a ''Per il battesimo dei nostri frammenti'' (1985), che si comprende che la storia del poeta ha attraversato una profonda opera di identificazione che, partita dai momenti iniziali di assoluta partecipazione alle forme dell'individualismo spirituale, è riuscita a creare un aggancio reale a quelli della prima e seconda maturità.
 
Contemporaneamente alla '"produzione'" lirica si affianca anche la drammaturgia. Mario Luzi è anche autore di testi teatrali. Dal primo che è ''Pietra Oscura'' (1946) all'ultimo ''Il fiore del dolore'' (2003) corrono quasi sessant'anni di teatro. Tra questi estremi ci sono i drammi ''Il libro di Ipazia'', ''Rosales'', ''Hystrio'', ''Il Purgatorio la notte lava la mente'', tutti compresi nell'edizione garzanti. A questi testi seguono ''Ceneri e ardori'' e ''Felicità turbate'' del 1995 e 1997, del 1999 sono ''Opus Florentinum'' e ''La passione. Via Crucis al Colosseo'' (1999).
== Formazione e poetica ==
[[File:Casa di Mario Luzi.jpg|thumb|La casa dove Luzi è vissuto da giovane, a Siena]]
Mario Luzi occupa un posto particolare nella famiglia dei cosiddetti ermetici (ovvero "chiusi ermeticamente", riferendosi al tipo di poesie da lui scritte, ermetiche, dalla difficile comprensione del significato) e, insieme a Piero Bigongiari e a Alessandro Parronchi, si può dire che costituisca il culmine dell'[[../Ermetismo|ermetismo fiorentino]].
 
La prima apparizione di Luzi avvenne alla Facoltà di Lettere dell'Università di Firenze dove scelse l'affiatato circolo di quel momento composto da alunni e professori che si ritrovavano per parlare e discutere senza che si avvertisse la questione degli anni o della educazione. Un clima serio e sereno al quale il giovane e timido Luzi partecipava. Luzi viveva a quei tempi in famiglia ed era arrivato alla letteratura che aveva avuto partita vinta sulla sua prima scelta universitaria, la Facoltà di Legge.
 
Il tema che domina nella poesia di Luzi è quello della celebrazione drammatica dell'autobiografia dove viene messo in risalto il drammatico conflitto tra un "Io" portato per le cose sublimi e le scene terrestri che gli vengono proposte.
 
=== La prima fase ===
Il primo momento della poesia di Luzi, quella più propriamente ermetica, va dagli esordi con ''La barca'' del 1935 fino, in modo approssimativo, a ''Quaderno gotico'' con al centro ''Avvento notturno''.
 
In questo periodo l'ideologia del poeta è improntata sul Cristianesimo rinforzata dal recente pensiero cristiano francese, mentre, sul piano letterario, prosegue la linea "orfica" appartenente alla lirica moderna che ha come archetipo Mallarmé e che retrocede fino a [[w:Samuel Taylor Coleridge|Coleridge]] e al suo visionario romanticismo, senza peraltro dimenticare, anzi recuperandola, la tradizione italiana più vicina, cioè quella di Arturo Onofri e di Dino Campana, e non estraneo alla lezione surrealista d'oltralpe di Paul Eluard.
 
In questi termini ''Avvento notturno'' (1940) è un libro che, anche se apparentemente sembra riportarci con il suo tono al nostro decadentismo liberty di inizio secolo, contiene in verità, nella forza dei suoi endecasillabi, un forte strumento che evidenzia l'influenza dei surrealisti.
 
Le immagini dei paesaggi lunari, delle città spettrali, dei marmi e delle pietre preziose, degli angeli lacrimanti e delle chimere che riempiono questi versi, niente o poco hanno realmente a che fare con le immagini liberty o con la mistica di Arturo Onofri, grazie all'uso di un lessico che, se pure impreziosito da suggestioni dannunziane, mantiene il nitore umanistico-toscano esaltandolo.
 
La tensione massima dei versi risulterà nella raccolta ''Un brindisi'' (1946), ma già nelle liriche datate 1940-'44 (''Quaderno gotico'') si sente una più matura esperienza di letture europee, come quelle derivate da [[w:Rainer Maria Rilke|Rilke]] e da [[w:Stefan George|George]], quest'ultimo, tradotto da Leone Traverso, caro amico di Luzi.
 
=== La seconda fase ===
Il secondo e centrale momento della poesia di Luzi comprende, grosso modo, le tre raccolte ''Primizie del deserto'' (1952), ''Onore del vero'' (1957), e ''Dal fondo delle campagne'' (1965) fino a ''Su fondamenti invisibili'' (1971) nelle quali il poeta raggiunge i suoi più alti risultati.La raccolta ''Nel magma'' (1963), inoltre, costituisce una tappa importantissima per l'intera poesia italiana, che si evolve verso una fase inclusiva, nella quale la realtà cittadina e del boom economico trovano definitivamente cittadinanza poetica. Oltre ad un rinnovamento di carattere tematico si assiste ad un rinnovamento anche formale e di impostazione strutturale: ad un discorso poetico in chiave monologica si sostituisce il modulo dialogico e conseguentemente si assiste ad un'intrusione sempre maggiore di strategie stilistiche tese alla mimesi del parlato. I dialoghi con l altro, molto spesso figure femminili indistinte e sovrapposte al doppio dell io lirico,costituiscono momenti di svolta, di autoprocesso e difesa dei valori fondativi della poesia, da Luzi strenuamente difesi contro un mondo (quello del dominio della città,del lavoro e della teleologia dell utile) che sembra non prevedere più spazi per la poesia e per il poeta.
 
Quello che prima era soprattutto atteggiamento letterario, in questi componimenti diventa vera esperienza dell'esistenza e il verso, pur non perdendo nulla della sua sensualità, acquista in tristezza e inquietudine diventando un vero verso in movimento.
 
Questa inquietudine si legge nella descrizione del paesaggio (un paesaggio aspro e tetro, perennemente corroso dal vento e visitato raramente da vuote comparse umane) e nella ricerca assillante di un collegamento tra essere e divenire, mutamento e identità, nella speranza incerta che possa essere lenita la penosa insensatezza del vivere.
 
=== La terza fase ===
L'ultima poesia di Luzi presenta una modifica di stile più prosastico e i contenuti si sono maggiormente aperti ai ricordi dell'adolescenza, alla descrizione di ambienti quotidiani vicino a quella di paesaggi esotici.
 
Ed è proprio alla lettura di questa sua ultima poesia, dal ''Fuoco della controversia'' che ricevette il Premio Viareggio nel 1978 a ''Per il battesimo dei nostri frammenti'' (1985), che si comprende che la storia del poeta ha attraversato una profonda opera di identificazione che, partita dai momenti iniziali di assoluta partecipazione alle forme dell'individualismo spirituale, è riuscita a creare un aggancio reale a quelli della prima e seconda maturità.
 
Contemporaneamente alla 'produzione' lirica si affianca anche la drammaturgia. Mario Luzi è anche autore di testi teatrali. Dal primo che è ''Pietra Oscura'' (1946) all'ultimo ''Il fiore del dolore'' (2003) corrono quasi sessant'anni di teatro. Tra questi estremi ci sono i drammi ''Il libro di Ipazia'', ''Rosales'', ''Hystrio'', ''Il Purgatorio la notte lava la mente'', tutti compresi nell'edizione garzanti. A questi testi seguono ''Ceneri e ardori'' e ''Felicità turbate'' del 1995 e 1997, del 1999 sono ''Opus Florentinum'' e ''La passione. Via Crucis al Colosseo'' (1999).
 
== Note ==
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== Altri progetti ==
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