Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Danimarca: differenze tra le versioni

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*Da considerare anche la MOBA, una unità di supporto per la difesa costiera e aveva una sezione di operazioni e una logistica con sistemi radar di scoperta di superficie, comunicazioni, veicoli di trasporto rifornimenti, carburante e armamemnti per le piccole navi danesi che sarebbero state così rifornite anche lontano dalle loro basi. In tutto vi erano programmi di ammodernamento con 4 sottomarini, elicotteri e navi MCM, oltre ad aggiornamenti vari.
 
Nell'insieme la marina danese era una piccola forza, specie in termini di personale, e operava attorno alla madrepatria e in Groenlandia, ma aveva una sorprendente capacità offensiva e di contrasto per le sue dimensioni: 14 navi armabili con un massimo di ben 112 missili Harpoon (sempre che fossero stati disponibili in tal numero negli arsenali) e 16 con non meno di una quarantina di siluri, e la capacità di posare fino un paio di migliaia di mine per volta (gli irakeni, per esemioesempio, ne schierarono in tutto 1200 nel 1990-91 e tanto bastò a dare molte difficoltà all'armada della Coalizione con oltre 120 navi moderne di cui due gravemente danneggiate dalle mine: l'incrociatore tipo AEGIS rischiò di affondare spezzato in due, salvato solo dal mare assolutamente calmo, che certo non sarebbe lo standard in una guerra nei mari settentrionali), nonché di schierare un congruo numero di cannoni automatici sulle navi e artiglierie costiere. In particolare, le 'Willemoes' erano armate a sufficienza per porre una minaccia mortale ad una intera squadra di navi nemiche se necessario con un solo passaggio a fuoco,, un fatto notevole per unità tanto piccole.
 
==1992, DAF<ref>Sgarlato, Nico: ''I nordici della NATO'', Aerei n.1/1992 pag.10-16 </ref>==