Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-Missili 2: differenze tra le versioni

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I Sovietici consideravano lo 'Scud' un missile per azioni nucleari, in carico a livello d'armata; ma nonostante la sua relativa imprecisione, molte nazioni lo cominciarono a comprare negli anni '70, specie dopo la guerra del Kippur, guerra in cui gli arabi non erano riusciti a battere gli israeliani nel dominio dell'aria, ma che aveva anche visto il debutto in combattimento degli 'Scud'. Fu proprio l'Egitto il primo cliente, già dal '71, quando ebbe almeno 24 lanciatori e qualche centinaio di missil, che a tutt'oggi sarebbero in servizio, sebbene riuniti in un'unica brigata missili, eccetto qualcuno mandato alla Corea del Nord negli anni '80; in tutto l'Egitto dovrebbe avere ancora circa 100 missili di questo tipo in servizio. NOn è chiaro invece se lo 'Scud' sia stato clonato con il programma VECTOR, che era stato pensato assieme all'Irak nel 1990, e un altro con la Corea del Nord, per aumentare il raggio a 600 km. Inoltre vi è il Project T, che è stato pensato con la BAe inglese (all'epoca Arab British Dynamics), che poi lo abbandonò per non invogliare la proliferazione missilistica in Medio Oriente; così il programma è continuato con i Norcoreani e si è arrivati a missili migliorati da 500 km per 800 kg di testata e un CEP di 1 km; circa 90 i missili prodotti man on si sa quale sia il loro mezzo di lancio. Nel '74 lo Scud venne adottato anche dalla Libia, con circa 80 sistemi di lancio e 150-450 missili; in seguito ne abbe altri, assieme a 5 lanciatori, per il tipo Hwasong 6 nordcoreano, che venne fornito in circa 50 esemplari. Tuttavia dopo la fine degli esperimenti per le WMD, la Libia ha dato agli USA i suoi missili nordcoreani, che sono stati poi usati per studi ed esperimenti. Gli Scud-B sono rimasti, ma con un programma per ridurne la portata massima per renderli maggiormente armi 'difensive'. La Siria comprò 9 lanciatori e molti missili, in seguito ebbe, negli anni '90, anche armi coreane del tipo già visto, grazie ai soldi sauditi per compensare i siriani della loro partecipazione per liberare il Kuwait; Iran e Corea del Nord diedero anche il loro contributo per sistemare dei complessi di lancio sotterranei ad Aleppo, Hama e Damasco, dove fabbricare questi missili, di cui sarebbe presente anche un tipo da 700 km di portata ma con soli 350 kg di testata e un CEP peggiore. I lanci del 2005 sarebbero stati parzialmente un fallimento e frammenti ricaddero anche sulla Turchia, forse staccatisi in volo. Tra le testate sviluppate dai Siriani vi sarebbero anche quelle cluster, ma caricate con gas nervini. In tutto dovrebbero essere in servizio 20 lanciatori Hwasong 6 con 120 missili e 18 lanciatori Scud-B con ben 550 missili (circa), probabilmente una parte di questi sarebbe anche di produzione locale.
 
Quanto all'Irak, esso inizialmente comprò 11 lanciatori con una quantità di ben 800 missili e passa; le modifiche locali sono state ambiziose e tra queste da segnalarsi l'Al Hussein, uno Scud B con testata da 500 kg e serbatoi di maggiore capacità ma ovviamente, un CEP peggiore, forse addirittura di 3 km stando ai resoconti israeliani, visto che l'Irak lo usò anche contro di loro nel 1991. In tutto il peso del propellente è di circa 6,4 t, e il raggio minimo di 150 km, massimo di 650; la lunghezza è di 12,46 m con una sezione di missile aggiuntiva per ospitare più carburante, e che proviene da un altro missile 'Scud' sacrificato. La combustione era lunga 80-85 secondi, per il resto non c'erano molte differenze con le procedure di lancio dello Scud-B. Poteva essere lanciato dal mezzo a rimorchio a otto ruote Al Waleed, oppure il MAZ 543P originale, o anche da una postazine fissa con una piattaforma di cemento e una gru; o ancora il sistema Al Nida, con autocarro Scania o DB. L'Al-Hussein divenne presto operativo; altri missili erano l'Al Abbas e Al hijara. Il primo aveva raggio di 860 km, il secondo una curiosa testata di cemento che non è tanto un'arma della disperazione, ma una sorta di testata 'penetrante' contro le infrastrutture nucleari israeliane e iraniane, se soltanto fosse stato possibile colpirle con precisione (ma anche così, è dubbio che i danni sarebbero stati apprezzabili). Vi furono anche circa 30 testate a submunizioni chimiche destinate all'Al Hussein, ma non sono state mai usate e negli accordi di pace dopo il 1991 vennero considerate da distruggersi. Tuttavia, altre testate vennero reperite o comunque stimate esistere ancora negli anni '90, per un totale di 45-70 unità protette; e altre 25 erano di tipo batteriologico, anche se si tratta solo di una stima, tra cui armi con antrace e botulino. Ma dopo l'invasione del 2003, non si trovò traccia di tali armi, come del resto dicevano gli irakeni e la stessa ONU (H.Blix). Negli anni '90 quel che si sa è che l'ONU distrusse 44 Al Husseni e gli irakeni altri 78 più altre attrezzature tra cui 32 rampe di lancio fisse. Nonostante che l'ONU venisse esplusaespulsa nel 1998 e si pensasse che gli irakeni avessero ricominciato produrre missili, nel 2003 non si trovò traccia di questi ordigni. E' importante ricordare che Bush Jr volendo dimostrare che le WMD c'erano, sguinzagliò 1.300 tecnici ed esperti a setacciare l'Irak, ma non trovarono un bel niente.
 
Altre nazioni che hanno avuto lo Scud sono stati lo Yemen, dal '78, 12 lanciatori e dozzine di armi, di cui sei lanciatori e 20-80 missili ancora presenti; il Vietnam dal '79 ne ebbe 12 lanciatori, l'Afghanistan, dal 1988, divenne anch'esso cliente di questi sistemi. È un fatto poco noto, ma andò davvero così. Ben 24 lanciatori e 1.700 missili vennero forniti al regime di Kabul, amico dei sovietici. gli Scud-B egiziani diedero poi ai norcoreani il modo di comprare un piccolo quantitativo di armi e poi passare alla produzione e alla copia di tipi migliorati. Il Hwasong 5 è la copia del missile originale, il modello 6, già visto, è un tipo migliorato; il primo è stato sperimentato dal 1984 e ora dovrebe essere usato solo o quasi da lanciatori fissi; lo H.6 è migliore per una lega metallica più leggera e il carburante aumentato a 4.500 kg, senza allungare l'arma rispetto all'originale; la gittata è adesso di 50-500 km e il carico di circa 700 kg con una testata alleggerita; il sistema di guida è migliorato a sua volta, ma il CEP, data la maggiore gittata, è di circa 1 km. L'arma è stata sperimentata nei tardi anni '80-primi anni '90, con le copie dei MAZ-543P o anche tipi Nissan o MAN; la produzione di questi è a Sugni, i missili vicino a Pyongyang, e forse in un centro sotterraneoa Kangyye. Il successore è il missile H.7 o No Dong, ma è un'arma diversa e una portata di 1.000 km, anche se in definitiva probabilmente è nient'altro che uno Scud estesamente migliorato. Le testate coreane sono HE e a submunizioni, di vario tipo, e chimiche. Sono armi distribuite a 4 reggimenti in altrettante province del paese, e ognuno ha quattro battaglioni eon sei lanciamissili e 175 uomini, molti di meno dei 745 dei reparti sovietici analoghi. In tutto 600-1.000 missili vennero prodotti dei due tipi e molti esportati, per esempio agli EAU e Iran. Gli EAU hanno avuto gli H.5, sei lanciatori con vaari missili, ma senza renderli mai operativi; forse vi sono stati anche lotti spediti in Vietnam negli anni '90, ma non è una cosa provata; lo Yemen li ha ottenuti di sciuro, tra cui una dozzina nel 2002 e forse circa 15 nel 2005; forse i suoi 'Scud' sono stati aggiornati a questi standard coreani.