Storia della letteratura italiana/Scienza nuova: differenze tra le versioni

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[[File:GodfreyKneller-IsaacNewton-1689.jpg|thumb|upright=0.5|left|Isaac Newton fu uno dei protagonisti della rivoluzione scientifica]]
[[File:1543, Andreas Vesalius' Fabrica, Base Of The Brain.jpg|thumb|left|upright=0.5|Gli studi di Andrea Vesalio ispirarono l'interesse per l'anatomia umana.]]
 
La scienza moderna iniziòinizia a svilupparsi in Europa in un periodo di grandi cambiamenti. La riforma protestante, la scoperta dell'America da parte di Colombo, la caduta di Costantinopoli, l'Inquisizione spagnola, nonché la riscoperta di Aristotele nel XII/-XIII secolo, fecerofanno presagire grandi cambiamenti sociali e politici. PerciòSi sicrea creòcosì un ambiente adatto, nel quale fosseè possibile mettere in discussione la dottrina scientifica, in modo simile a quello in cuiche Lutero e Calvino miseroavevano infatto discussioneper la dottrina religiosa. Si notò come i lavori di Tolomeo in astronomia, Galeno in medicina e Aristotele in fisica non fossero sempre in accordo alle osservazioni sperimentali. Per esempio, una freccia che vola attraverso l'aria dopo aver lasciato l'arco contraddice l'affermazione di Aristotele secondo cui lo stato naturale di tutti gli oggetti è a riposo (Nicola d'Oresme). Allo stesso modo, Vesalio, studiando cadaveri umani, riscontrò inesattezze nell'anatomia descritta da Galeno.
 
== L'avanzamento della scienza moderna ==
Il desiderio di controllare le verità fino ad allora indiscutibili e cercare le risposte per le nuove domande che ne sorsero, produsse un periodo di grandi avanzamenti scientifici, che ora è noto come rivoluzione scientifica. L'inizio della rivoluzione scientifica è posto convenzionalmente da molti storici (come Howard Margolis) al 1543, quando fu stampato il ''De Revolutionibus Orbium Coelestium'' di Niccolò Copernico. La tesi di questo libro è che la Terra si muove intorno al Sole. La rivoluzione culminò con la pubblicazione di ''Philosophiae Naturalis Principia Mathematica'' di Isaac Newton nel 1687.
[[File:1543, Andreas Vesalius' Fabrica, Base Of The Brain.jpg|thumb|left|upright=0.5|Gli studi di Andrea Vesalio ispirarono l'interesse per l'anatomia umana.]]
In questi decenni gli studiosi osservano come i lavori di Tolomeo in astronomia, Galeno in medicina e Aristotele in fisica non siano sempre in accordo alle osservazioni sperimentali. Per esempio, una freccia che vola attraverso l'aria dopo aver lasciato l'arco contraddice l'affermazione di Aristotele secondo cui lo stato naturale di tutti gli oggetti è a riposo (Nicola d'Oresme). Allo stesso modo, Vesalio, studiando cadaveri umani, riscontrò inesattezze nell'anatomia descritta da Galeno.
 
[[File:GodfreyKneller-IsaacNewton-1689.jpg|thumb|upright=0.5|left|Isaac Newton fu uno dei protagonisti della rivoluzione scientifica]]
Altre scoperte scientifiche importanti furono fatte durante questo periodo da Galileo Galilei, Christiaan Huygens, Johannes Kepler e Blaise Pascal. Nella filosofia della scienza furono invece attivi Francesco Bacone, Thomas Browne, René Descartes e Thomas Hobbes. Si svilupparono le basi del metodo scientifico: il nuovo modo di pensare metteva l'accento sulla sperimentazione e sulla ragione calcolante, non più rivolta alla ricerca delle essenze metafisiche, inducendo a considerare "scienza" solo quel complesso di conoscenze ottenute dall'esperienza e a questa funzionali. Secondo una celebre formula di Galilei, il libro della natura è scritto in leggi matematiche, e per poterle capire è necessario eseguire esperimenti con gli oggetti che essa ci mette a disposizione.<ref>«La filosofia è scritta in questo grandissimo libro, che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua e conoscere i caratteri ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola» (G. Galilei, ''Il Saggiatore'', cap. VI).</ref>
 
Il desiderio di controllare le verità fino ad allora indiscutibili e cercare le risposte per le nuove domande che ne sorserosorgono, produsseproduce un periodo di grandi avanzamenti scientifici, che ora è noto come rivoluzione scientifica. L'inizio della rivoluzione scientifica è posto convenzionalmente da molti storici (come Howard Margolis) al 1543, quando fuè stampato il ''De Revolutionibus Orbium Coelestium'' di Niccolò Copernico. La tesi di questo libro è che la Terra si muove intorno al Sole. La rivoluzione culminòculminerà con la pubblicazione di ''Philosophiae Naturalis Principia Mathematica'' di Isaac Newton nel 1687.
==Note==
 
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Altre scoperte scientifiche importanti furonosi fattedevono durante questo periodo daa Galileo Galilei, Christiaan Huygens, Johannes Kepler e Blaise Pascal. Nella filosofia della scienza furono invece attivi Francesco Bacone, Thomas Browne, René Descartes e Thomas Hobbes. Si svilupparono le basi del metodo scientifico: il nuovo modo di pensare metteva l'accento sulla sperimentazione e sulla ragione calcolante, non più rivolta alla ricerca delle essenze metafisiche, inducendo a considerare "scienza" solo quel complesso di conoscenze ottenute dall'esperienza e a questa funzionali. Secondo una celebre formula di Galilei, il libro della natura è scritto in leggi matematiche, e per poterle capire è necessario eseguire esperimenti con gli oggetti che essa ci mette a disposizione.<ref>«La filosofia è scritta in questo grandissimo libro, che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua e conoscere i caratteri ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola» (G. Galilei, ''Il Saggiatore'', cap. VI).</ref>:
 
{{quote|La filosofia è scritta in questo grandissimo libro, che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua e conoscere i caratteri ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola.<ref>Galileo Galilei, ''Il Saggiatore'', cap. VI.</ref>}}
 
== Le filosofie della natura ==
Il naturalismo rinascimentale interpreta il mondo come un tutto organico, e vede una profonda connessione tra il mondo della natura, quello dell'uomo e quello divino. Da questo sono scaturite prospettive filosofico-religiose (ermetismo, neoplatonismo), ma anche tecniche che si proponevano di interagire con le forze della natura, come per esempio la magia e l'alchimia.
 
Le filosofie della natura che si sviluppano nella seconda metà del Cinquecento mostrano l'esingenza di osservare la natura in modo diverso, libero dai lacci della religione e tenendo in maggiore attenzione le scoperte scientifiche contemporanee. Un atteggiamento che incontrerà le diffidenze sia negli ambienti cattolici sia in quelli protestanti.
 
[[../Giordano Bruno|Giordano Bruno]] e di [[../Tommaso Campanella|Tommaso Campanella]], pur conservando nelle loro filosofie elementi magici e metafisici, guardano alla realtà in una prospettiva naturalistica che è ancora distante da quella della scienza moderna. [[../Galileo Galilei|Galileo Galilei]], invece, sviluppa e applica un metodo scientifico che si basa sulla verifica empirica e che cerca di interpretare la realtà attraverso la matematica. Lo scienziato pisano rifiuta l'idea che ci sia una comunicazione profonda tra l'uomo e la natura, ma osserva quest'ultima solo nel suo aspetto fisico, distaccandosi dalla magia e mantenendo una posizione cauta per quanto riguarda le questioni metafisiche.
 
Sia Bruno sia Campanella sia Galilei prestano però grande attenzione alla trasmissione del loro pensiero attraverso la scrittura, che diventa uno strumento importantissimo per modificare la visione del mondo. Tutti e tre finirano però per scontrarsi con la Chiesa controriformistica, che esercita un ferreo controllo su ogni forma di comunicazione.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | pp=427-428 }}</ref>
 
== Una nuova geografia ==
Il Cinquecento è però anche il secolo dei grandi viaggi e delle scoperte geografiche, in seguito alle quali cambia completamente la conoscenza che si aveva del nostro pianeta. La nuova cartografia che nasce in questi anni si basa unicamente sulla misurazione delle aree e sulla loro riproduzione in scala. Questo diverso modo vi vedere lo spazio e il territorio ha conseguenze sulla politica (gli Stati assoluti sfruttano questi strumenti per una più efficace attività di controllo) e anche sulla letteratura.
 
Cambia, in altre parole, il modo di intendere e di raccontare i viaggi. Nella seconda metà del Cinquecento si diffondo resoconti di viaggio che non hanno finalità scientifiche ma puramente narrative. Tra queste la più celebre è ''Delle navigazioni e dei viaggi'' (tre volumi pubblicati tra il 1550 e il 1559) di Giovan Battista Ramusio, che raccoglie relazioni di viaggiatori di tutte le epoche. Il libro di viaggio, in quanto genere letterario, si svilupperà però solo nel XVIII secolo. In questo periodo si hanno documenti, relazioni e lettere su viaggi, come per esempio i ''Ragionamenti del mio viaggio intorno al mondo'' di Francesco Carletti, di professione mercante di schiavi. Bisogna infine ricordare ''Della entrata della Compagnia di Gesù e Cristianità in Cina'' del gesuita Matteo Ricci, che si stabilisce in Cina nel 1582 e svolge un'importante opera di mediazione tra cultura cinese e occidentale.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | p=427 }}</ref>
 
== Note ==
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