Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-21: differenze tra le versioni

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Dopo questo massacro le cose cambiarono, se non altro: un RC-130 del 7406° CSS sempre di Rhein Main, venne intercettato da caccia libici il 21 marzo 1973, ma scappò nascondendosi nelle nuvole. Il 16 settembre 1980 un RC-135 venne attaccato ad oltre 300 km dalla costa da un paio di MiG-23 (che come raggio d'azione non scherzano affatto) e pare che vennero lanciati missili Atoll, ma abbastanza distanti che l'aereo accelerò e riuscì a non farsi raggiungere nei pochi secondi di volo dei missili intercettori, per quanto molto più veloci. E 5 giorni dopo ritornò in zona, incontrandosi subito con: 4 Mirage, 2 MiG-25 e 2 MiG-23, alla faccia dell'inefficienza della LARAF libica. Ma stavolta c'erano un paio di Tomcat della USS Kennedy: troppo pochi per trattenere 8 caccia libici, ma il messaggio era chiaro: statevene alla larga. Nel frattempo l'USN ha continuato ad usare gli aerei da pattugliamento anche per compiti ESM: per esempio gli ES-3A frutto di conversione, all'inizio degli anni '90, degli S-3 Viking in eccesso; e gli EP-3 Aries, versioen ad hoc del P-3, uno dei quali coinvolto nella collisione che nel 2001, appena prima dell'attentato delle Torri, un nuovo caccia J-8. Questo precipità con il suo pilota (ben noto per avere, in altre occasioni, addirittura fatto vedere ai piloti americani la sua casella di posta elettronica), mentre l'aereo fu costretto ad atterrare ad Hainan, dove i Cinesi furono, tra le proteste americane, molto interessati ad analizzare il velivolo, che aveva praticamente perso il muso nell'impatto. Una situazione simile si verificò nel 1987, quando un P-3 Orion venne avvicinato da un Su-27 vicino alla Norvegia, e l'aereo russo (con danni non noti) gli si avvicinò tanto da portargli via 10 cm di elica (certamente non era una cosa voluta). In quell'occasione gli Occidentali poterono vedere per la prima volta da vicino un Su-27 con tanto di un servizio fotografico.
 
Anni prima, attorno al '73 era invece avvenuto qualcos'altro, che è stato tenuto segreto per molti anni. Tra gli aerei tattici usati dagli americani per la ricognizione c'erano anche gli F-4 Phantom, di cui la versione RF-4C venne prodotta in circa 500 esemplari, praticamente quanto l'originale da caccia.. uno di questi aerei venne 'beccato' sul Mar Caspio. Dopo aveve evitato con le ECM alcuni missili SAM, comparve un MiG-21 che tosto gli sparò due missili Atoll e una scarica di cannoni. Ma lo mancò e l'aereo si ritrovò senza munizioni. Allora ricorse all'attacco 'taran', quello che al pilota avranno mensionatomenzionato in Accademia, e che durante la II GM aveva visto diversi piloti russi avvicinarsi ad un aereo nemico dopo avere finito le (non molte) munizioni disponibili, e segarli la coda con l'elica. Il pilota sovietico, esagerò e attaccò il Phantom con tanto impeto, che entrambi gli aerei esplosero. Alla memoria del cacciatore russo è stato fatto anche un monumento con tanto di tuta pressurizzata d'alta quota.
 
Naturalmente questo non è il solo motivo d'interesse per gli RF-4C, intensamente usati dagli anni '60 fino agli anni '90, costantemente ammodernati e in alcuni casi, anche dotati di AIM-9 per l'autodifesa che peraltro non portavano praticamente mai: a bassa quota, con aria fredda e paradossalmente, densa, potevano anche superare mach 1 senza il costosissimo postbruciatore inserito. Erano una piattaforma pesante, costosa, e molto capace. Nel 1986 erano in servizio con il 16th TRS del 363rd TFW di Shaw AFB; con il 12th, 45th, 62nd e il 91st TRS del 67th TRW di Bergstrom, di cui due (il 45 e il 62) da addestramento; il 1st TRS del 10th TRW di RAF Alcoumby, il 38thTRS della 26th TRW di Sembach AB, entrambe dell'USAFE e con in aggiunta, per la prima, anche un detchament sui nuovissimi TR-1A, versione tattica da sorveglianza radar dell'U-2 strategico<ref>Sgarlato, Nico: 'Le Grandi Forze aeree', 1986</ref>.