Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/India-4: differenze tra le versioni
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Hanno due motori LM 2005IEC e due SEMPT 16PA6 STC con due riduttori Renk-Elecon in configurazione CODOG. La velocità arriva a 30 nodi, mentre ben 4 generatori da 1MW Wartsila-Cummings WCM 1000/5, protetti da appositi moduli antirumore della britannica IAC, che assieme alla canadese CAE, la francese DCNI ha contribuito a progettare le navi in questa fisionomia. La CAE ha anche fornito la consolle AMMC per la centrale di controllo. I sistemi d'arma diq uest navi, che sono di per sè progettate in maniera 'convenzionale' per essere navi stealth (con forme inclinate, sovrastruttura continua, albero triangolare centrale, tagliamare piuttosto acuto, poppa a specchio per l'hangar e ponte di volo). Le armi sono il cannone Super Rapido con scudo stealth, con munizioni di vario genere, anche SAPOM a gittata prolungata e DART a correzione di traiettoria, quando saranno disponibili. La dotazione di missili ha il sistema SHTIL 1E, ovvero l'ultima versione dell'SA-N 7. Il sistema MS 196E ha rampa singola e 2 tamburi di missili, che possono essere i Altair 9M39M1 da 32 km o M2 da 45 km. L'ultima versione ha velocità di picco di quasi mach 4 -circa 4200 kmh-, spoletta laser antiaerei-antimissile, a contatto per ruoli antinave, quota tra 5 e 25.000 m anziché circa 10-14.000 del primo tipo.
I missili KLUB N sono di diversi tipi, già elencati: antinave supersonico (finale soltanto) da 220 km 3M54E ALFA, E1 subsonico da 300 km, 3M14E per l'attacco a terra da 300 km, 91RE2 con portata di 40 km per un siluro APR-2ME a razzo e 3 km di portata. Pare che gli indiani abbiano ordinato ai russi 200 E1 da attacco terrestre, teoricamente anche nucleare. Il lanciatore è verticale, da otto celle, il Novator 3S14E. Il sistema ASW ZAPAD ha gli RBU 6000 con 96 razzi guidati e non, già
Inoltre, vi sono due KASTHAN (versione export del Kortik) a poppa, sopra l'hangar dotati di cannoni da 5400 cmin. l'uno, lanciamissili 3S87 da 8 km, radar Altair 3P87 in banda L/M con portata di 20 km, telemetro laser, sensore LLTV e IR per il controllo dei missili, sistema di caricamento automatico con 24 missili che sono di ben 3 tipi: 9M311 con spoletta laser, 9M311-1 con la più tradizionale spoletta radar, 3M87 con testata HEAT e spoletta a contatto (torna utile per affrontare eventuali carri armati anfibi..), sistema di alimentazione an nastro per 3000 colpi da 30 mm UOF 84 e UOR 84. Il totale delle munizioni di bordo arriva a 12000 colpi da 30 mm, e ben 200 missili SAM (?? possibilmente una capacità teorica, oppure il tentativo di battere un record mondiale). Il sistema ha la capacità persino di abbattere i detriti dei missili antinave esplosi (affermazione di un qualcosa ottimista, si riferirà semmai a quelli di maggiori dimensioni e relativamente poco numerosi?). La torretta è la Tula 6K30. Gli elicotteri sono due, inizialmente i Sea King Mk 42 e poi i DHRUV locali, dotabili di siluri A244, o i russi Region APR 2 da 350 mm, missili Uran, Sea Eagle o il nuovo HAL Koral (come se non fosse abbastanza alta la varietà dei missili di fornitura russa o origine russo-indiana), dotati di sonar filabile WGS 3 o BEL Ahalya, MAD, sonoboe. In tutto presenti a bordo, pare, 8 missili antinave e 16 siluri ASW. Per ottimizzare la loro operatività le navi hanno sia una massa non indifferente che un sistema di stabilizzazion con due coppie di alette fisse e 4 coppie di alette piccole e mobili, mentre il sistema SAMHAE francese consente la movimentazione degli elicotteri sul ponte fino all'hangar.
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I primi lanci dell'ONIKS risalgono a metà anni '90, prima con lanci da parte della marina russa dal poligono di Nenoska, poi da parte della già citata Nakat, una 'Nanucha IV', e per i sottomarini da parte del 'Novgorod Velikiy', un Project 670M (Charlie II) modificato. Le navi che avranno l'Oniks nella marina russa sono le nuove corvette Project 20380 'Stieriegushchyi', ma non è ancora certo se sarà così, del resto la concorrenza è forte e l'economia russa debole. Ma vi è anche il sistema BASTION terrestre, o SS-C-5 per la NATO, con un mezzo 6x6 di comando e controlo su autocarro KamAZ 43101 e 5 uomini d'equipaggio, almeno 4 lanciatori (si può anche arrivare a 12) per tre missili l'uno, elevabili con tanto di contenitori-lanciatori, a 90 gradi e lanciabili in 2-5 secondi l'uno, in questo caso sono impiegati i grossi 8x8 MZKT 7930 con tre uomin d'equipaggio e 80 kmh di velocità su strada, autonomia di ben 1.000 km e vari sistemi di comunicazione e trasferimento dati, possibilità di passare dalla configurazione di marcia a quella di lancio in 5 minuti e vari sistemi di rifornimento e trasporto.
Quanto al programma BRAHMOS, questo nasce dalla necessità di trovare un
A tutti gli effetti il BRAHMOS, per una volta, è stato un programma di successo, ma anche un enigma. Con l'adozione dei missili URAN (SS-N-25) e del Novator 3M54E1 KLUB (quest'ultimo sulle fregate 'Nilgiri') è difficile capire come la pur grande marina indiana abbia deciso per ben tre tipi di missile. Forse la minaccia degli SS-N-22 dei caccia 'Sovremenny' russi consegnati alla rivale Cina (i russi, come gli israeliani del resto, fanno affari senza badare alle bandiere, e del resto sono interessati ad avere come amici sia l'una che l'altra potenza asiatica), ha innescato il desiderio di armi analoghe per contrastarli. Anche se non si capisce perché non comprare semplicemente lo stesso missile, che è disponibile in una serie di versioni incluso il P-100 per sottomarini e il Moskit per cacciabombardieri Su-27-30. L'Uran è il più piccolo, economico e semplice (è l'Harpoonsky, una specie di equivalente dell'Harpoon), ma è anche subsonico; il KLUB/ALFA è supersonico, ma solo nella traiettoria finale; il BRAHMOS, pur se con una massa molto inferiore rispetto agli SS-N-22, è dotato di una portata maggiore di tutte le altre armi russe antinave (tra quelle esportate), ed è supersonico per tutta la traiettoria, tutto sommato è un progetto valido, ma risulta difficile capire come una marina abbia ben tre sistemi missilistici antinave moderni in servizio; anche se la Cina fa persino .. peggio, con un gran numero di modelli locali, russi o locali ma di derivazione russa. Nell'insieme, con questo programma anche l'industria russa è entrata nell'era delle Join-venture, e le conviene se vuol sopravvivere. Del resto l'industria missilistica russa è erede di un grande passato, ma con poco mercato -specie interno- attuale, e quindi con competenze in rottamazione. Solo nel mondo dei missili antinave operano la Zvezda, Novator, Raduga e NPO, davvero troppe perché qualcuna non ceda.
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