Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-31: differenze tra le versioni

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Agli inizi del '92 c'erano circa 500 F-14, dei quli 71 B e 43 D. Il costo del modello D, 56 mln a 'pezzo', è stato tale da annullare i programmi per una costruzione o ricostruzione per molti più aerei. Poi v'erano gli F-18, di cui già si era lanciata la versione E con i motori F404EPE, i 260 A-6E TRAM, mentre l'A-6F e l'A-12 erano stati annullati. Dell'S-3 Viking, relativamente recente, non si sapeva bene quale successore programmare. Inizialmente si pensava a 300 SV-22 Osprey, e-o gli A-12 in versione specializzata, mentre si facevano studi su di una piattaforma polivalente AEW, rifornimento e ASW. Non c'erano sostituti in vista per l'E-2 e nemmeno per l'EA-6B, mentre il P-3, pure volato per la prima volta nel 1958 (l'S-3 nel 1972, l'F-14 nel '70, l'A-6 nel '60 ecc, tutte macchine oramai decisamente anzianotte), non ha trovato nel fallito P-7 il successore designato. Gli SH-60 avevano invece sostituito buona parte dei Sea King, ma i CH-46 (1959), SH-2 (idem), CH-53 erano ancora largamente diffusi. L'iter addestrativo comprendeva aerei non certo giovani a loro volta: T-34/T-2/TA-4, tutti da sostituire a breve, gli ultimi due con il T-45, il primo dei quali all'epoca fracassatosi al suolo in un atterraggio d'emergenza. I T-34 sarebbero stati sostituiti dai JPATS.
 
Per i programmi futuri, il V-22 Osprey era al momento 'congelato' e usato solo come mezzo sperimentale; i T-45 erano invece pronti per la produzione, ma necessitavano di un aggiornamento dato che oramai rappresentavano, quanto a strumentazione, un'era passata (in altre parole, il lungo sviluppo e relativi ritardi li aveva lasciati ancora con strumenti analogici); aggiornamento degli A-6E, specie strutturale, degli EA-6B all'elettronica, per gli F-18 con i motori, possibilmente la versione P-3H Orion II del noto pattugliatore, ma comunque il passaggio da 24 squadroni e 13 di riserva, ad 'appena' 18 più nove, ovvero da 37 a 27. Del NAFT, successore degno dell'F-14, non si parlava già più, mentre si portava avanti l'F-18E/F Super Hornet, non senza polemiche. Infine, da segnalare che i tagli negli ultimi due anni fiscali alla Naval Aviation ammontarono a ben 7,3 mld di dollari, le portaerei operative sarebbero presto calate da 15 a 12, mentre la componente aerea contratta a sua volta a circa 60 aereomobiliaeromobili di vario tipo. Dal FY 1993 si sarebbe visto un eventuale segnale di ripresa, come annunciava il presidente George Bush, che però non venne rieletto proprio per problemi di gestione della crisi economica e sociale interna agli USA.
 
Quanto ai reparti imbarcati, fino a metà anni '80 c'erano due squadroni con 24 caccia-caccia ricognitori (questi ultimi aggiunti dai primi anni '80, prima i reparti Tomcat erano caccia 'puri'), due con 24 aerei d'attacco o cacciabombardieri, uno con 14 aerei da bombardamento e aerocisterne, in genere 9-10+4-5, squadone ASW con 10 aerei, squadriglie AEW ed ECM con 4 aerei l'una, una di elicotteri con sei mezzi e un aereo da consegne e collegamento, per un totale di circa 85 macchine. Alla fine degli anni '80 era grossomodo uguale, ma la diffusione dei cacciabombardieri (F-18) aveva forse ridotto la necessità dei Tomcat, ora ridotti a 20 in due squadroni. Visto che gli aerei erano ancora molto simili a com'erano anni prima, e che ora 3-4 erano assegnati a compiti di ricognizione (sia pure armata), il totale di intercettori di questo tipo era peraltro calato da 24 a 16-17, ovvero di un terzo, e non tutte le portaerei avevano avuto ancora gli F-18. Negli anni '90 si sarebbe visto un ulteriore calo, per esempio i due reparti cacciabombardieri ridotti a 10-11 l'uno, e quello da caccia-ricognizione calato da due squadroni a uno con circa 14 aerei, così che in tutto sarebbero stati disponibili circa 50 aerei d'attacco più i supporti (8 S-3, 4 E-2, 4 EA-6B, 6 SH-60), anche così si superavano i settanta apparecchi per cui non è chiaro come si sarebbe voluto ridurre il numero degli aerei degli stormi imbarcati a 60.