Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Corea del nord-2: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: apostrofo dopo l'articolo indeterminativo e modifiche minori
Corretto: "sorpresa"
Riga 88:
Tornando alle prime fasi della guerra, il morale dei Sudisti stava calando enormemente dopo le prime battaglie, in particolare dopo che la capitale pur difesa dalle migliori truppe era stata presa. Gli americani intervennero con l'aviazione ma questa aveva relativamente pochi obiettivi sia strategici che tattici. In compenso i Coreani, già poveri di loro, stavano subendo una guerra devastante a cui le bombe Alleate non facevano altro che aggiungere danni. Colonne di profughi civili erano in fuga e non avevano di che sfamarsi, mentre i demoralizzati soldati Sudisti spesso disertavano o si arrendevano. Nondimeno, gli Americani erano ben intenzionati a resistere nel compatto perimetro di Pusan, all'estremità della nazione, ora che quasi tutta la Corea era caduta in mano ai Nordisti. Massacri e crimini di guerra avevano cominciato a manifestarsi. I Nordisti andarono all'attacco ma non sfondarono a Pusan, mancando di dare il colpo finale alla difesa americana. Gli USA erano nel frattempo riusciti ad ottenere la pratica estinzione della pur rispettabile aviazione Nordista e avevano la supremazia aerea, quella navale, e a terra avevano, oltre ad altre truppe terrestri amiche, 5 divisioni. C'erano 500 carri armati dopo poco più di un mese dall'inizio della crisi. I Nordisti erano esausti e si consumarono negli attacchi a Pusan. Di fatto avrebbero dovuto convincersi che a quel punto non c'era modo di resistere nella loro offensiva: non contro le forze ONU.
 
In ogni modo, gli Americani avevano fermato i Nordisti. Ora il problema era respingerli. E per farlo piuttosto che una lenta e faticosa azione offensiva lungo la penisola, Mc Arthur propose di sbarcare a '''Inchon''', tagliando in due la parte di più facile percorrenza dell'isola, spezzare la logistica dei Nordisti intrappolandoli, e passare alla conquista della Corea del Nord. Un successo su tutta la linea. E finì per spuntarla. Ambiziosissimo, il 'Giulio Cesare' americano voleva diventare 'quello che salvò l'Asia dal comunismo' ma non era ben supportato dai vertici della Marina, convinti che i fondali a Inchon erano troppo bassi. Sopratutto tra le 'delizie' dell'ambiente Coreano c'erano le maree alte quasi 10 metri, che rendevano indispensabile sfruttarne le 'finestre' utili, possibilmente di notte. L'alternativa era quella che le acque, pur alte a sufficienza per sostenere anche una corazzata, si ritirassero lasciando un mare di fango senza alcun modo di sbarcare alcunché. Esisteva un canale d'accesso al porto, chiamato 'Dei pesci volanti' ma era stretto, tortuoso e non illuminato, e chissà se c'erano mine. Infine, per aggiungere il peggio, c'era da conquistare l'isoletta di Wolmi-do che era davanti alla città portuale e che bisognava attaccare 11 ore prima. Quindi addio sopresasorpresa tattica. Già che ci s'era, la stagione dei tifoni stava per cominciare...
 
L'Esercito non era d'accordo a sua volta, visto che mancavano persino delle carte nautiche aggiornate, e persino di tipo geografico, e poi Inchon non era tanto vicina a Pusan: come fare per la sortita che avrebbe collegato la piazzaforte con l'area degli sbarchi? E poi, ancora: dietro Inchon c'erano montagne e colline, non certo l'ideale per sciamare rapidamente verso l'entroterra. Con l'era 'atomica' stava già tramontando il concetto dei grandi sbarchi anfibi e le stesse navi dell'USN erano piuttosto vecchie e malandate in questo settore. I Marines erano gli unici che volevano ancora i grandi sbarchi anfibi, anche perché senza di questi la loro ragion d'essere era seriamente 'minacciata' di estinguersi (e con lei l' immortale' Corpo). L'Esercito voleva piuttosto che i rinforzi fossero destinati a Pusan. Là gli Americani erano piuttosto forti ma il morale era pessimo, anche quello del gen. Walker a cui poi sarebbe stato intitolato un carro armato leggero (l'M41 Walker Bulldog) che faceva pensare l'opposto. L'Esercito insomma voleva piuttosto un rinforzo del perimetro ed eventualmente piccoli sbarchi nelle vicinanze, come a Kunsan.