Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Germania-5: differenze tra le versioni

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Sopra il 20 mm c'era il 37 mm: i '''Flak 18''', 36 e 37. I primi erano stati sviluppati in Svizzera dalla Rheinmetall per aggirare i trattati di Versailles, cannoni balisticamente potenti ma con vari inconvenienti: si inceppavano spesso, erano pesanti, costosi e lenti da mettere in azione. Il Flak 36 apparve 3 anni dopo, anche se non sostituì mai totalmente il precedente in servizio (era stato prodotto in numerosi esemplari dal '33 e anche esportato in Cina); la balistica era identica, ma era più semplice, rapido e facile da muovere in azione, e più affidabile. Il Flak 37 aveva il goniotachiometro per la previsione di posizione futura dei bersagli. Prodotti in numerosi esemplari, ordinati in genere in batterie di 9 o 12 pezzi, erano alimentati da caricatori a piastra da 6 colpi. Nel '44 ce n'erano talmente tanti che la sola LW ne contava 4.211. Sparavano colpi da 640 grammi a 160 c.min, su gittata massima di 4.800 (quota massima) e pesavano 1.500 kg circa in batteria.
 
Ma erano armi ancora piuttosto difficili da produrre. Allora venne fuori il '''Flak 43''' 3,7 cm, progetto Rheinmetall vincitore contro una proposta Krupp. Aveva sopratutto il pregio di essere prodotto con criteri simili a quelli delle armi portatili e questo la rendeva più facile da costruire. Inizialmente sembrava favorito il Krupp, ma questo ebbe dei problemi: dopo la vittoria Rheinmetall, vi furono però contrasti tra fazioni, che causarono un ritardo notevole nella preparazione della produzione della nuova arma. Fatta in larga misura con materiali stampati, saldature e altre procedure per ridurre i tempi di realizzazione, richiedeva un tempo di appena un quarto rispetto ai precedenti Flak 3,7 cm. Alla fine, solo dal primo 1944 fu possibile realizzarlo in serie a Durkopp, e oramai era davvero tardi per salvare la situazione della Germania, pressata da decine di migliaia di aereoplaniaeroplani. Usato contro aerei sempre più veloci, aveva ancora le munizioni e la canna del Flak 36/37, ma poteva contare su di una cadenza di tiro teorica aumentata a ben 250 c.min. Per migliorare la sua efficacia fu previsto anche il Flakwilling 43 3,7 cm, un impianto binato in cui i cannoni erano erano su di un telaio a 4 ruote, con eiettori dei bossoli sulla destra. Presente, al solito per le armi tattiche (eccetto il Flak 30), la scudatura. I cannoni erano sistemati in posizione sovrapposta, perché così era facile costruirli, senza dover mettere mano a riprogettazioni estese per due armi gemellate con alimentazione su lati opposti (era una soluzione simile al sistema binato Breda da 20 mm navale). Ma nonostante il volume di tiro aumentato a 500 c.min, era un'arma scomoda da mettere in posizione e sbilanciata verso l'alto. Nondimeno, si trattava pur sempre di armi formidabili nel settore contaerei, e non ve ne furono mai abbastanza per le richieste. Nel '45 c'erano 1.032 Flak 43, di cui 280 binati.
 
Ad un certo punto per queste armi, che richiedevano 6 serventi per ciascuna, erano state pensate anche installazioni quadrinate e binate appaiate. Il peso era, nel Flak 43, di 1.392 kg, alzo -7.5/ 90 gradi, lunghezza del cannone 3,3 m (anima).