Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-133: differenze tra le versioni

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In seguito sono comparse anche le EGBU, E sta per Enhanced, con guia GPS in aggiunta a quella laser, per usarle anche in azioni ognitempo e per ovviare al problema dell'esplosione degli altri ordigni precedenti, in caso di attacchi multipli, che 'acceca' per circa 20 secondi i sensori. Vennero sperimentate dal 2000, e nell'operazione TELIC (GB in Irak, 2003), i Tornado ne hanno tirate circa 500. Anche la GBU-28 è stata modificata, nel frattempo di questa speciale bomba anti-bunker ne sono stati prodotti ex-novo alcuni esemplari (i primi due vennero usati, a sorpresa, in Irak nel 1991, da parte degli F-111F), che nel 2004 erano circa 240 e hanno ricevuto anch'esse il sistema GPS aggiuntivo; per ora sono usate dai B-2 e dal 2008, dagli F-15E.
 
La Paveway IV è nata grazie alla richiesta britannica del giugno 2003 per la specifica PGM. Il programma è stato affidato alla Raytheon, già autrice della EOGU, per un valore di 175 milioni di dollari. Se la Paveway III era migliorata nelle prestazioni di planata a bassa quota, per ottenere una maggiore gittata anche se tirata da aerei in volo radente, la IV ha un GPS di seconda generazione e una testata da 500 libbre, ed è un programma con molti patnerpartner sia britannici che americanistatunitensi tra i partecipanti. Anche le classiche Paveway sono ancora in produzione con un portafoglio ordini che era per le ditte Lockheed-Martin e Raytheon, di 2 mld di dollari previsti tra il 2003 e il 2010, e la produzione dopo l'11 settembre è aumentata con impianti più razionali e organizzati. Quanto alle dimensioni, vale la pena di ricordare che la Paveway II del tipo EGBU-10 è lunga 432 cm per 170 di apertura alare e 954 kg di peso, su bomba Mk-84, mentre la EGBU-12 da 284,65 kg ha dimensioni d 333 x 132 cm circa<ref>Gianvanni P ''Paveway'', RID apr 2005</ref>.
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==Bombe 'stupide'==
Le F.A. americane hanno introdotto nel tempo una incredibile varietà di bombe normali o 'iron bombs', ma sopratutto di bombe a grappolo -CBU- di triste attualità data la tendenza delle loro submunizioni a non esplodere all'impatto, creando dei micidiali e forse non del tutto involontari campi minati. Infatti, sia che si tratti di bombardare un territorio nemico da non occupare direttamente, che di contrastare le avanzate del Patto di Varsavia, questi 'errori' tornano tutto sommato utili, nella tragica logica bellica che non tiene certo in controconto i civili e talvolta nemmeno le proprie forze armate. Un esempio di come nemmeno l'introduzione (ancora troppo recente, apparentemente) di submunizioni con spoletta di autodistruzione a tempo abbia cambiato tanto le cose lo dà il Libano, dove si stimano in oltre 100.000 le bomblets lasciate inesplose dai tremendi bombardamenti israeliani, sia con artiglieria che con aerei del 2006.
 
Quanto alle bombe, le prime erano ordigni di tipo bellico, che però avevano una eccessiva resistenza aerodinamica per i moderni jets: siccome l'attrito aumenta al quadrato con la velocità, quello che a 500 kmh non è un problema grave lo diventa eccome a 800, e a questo si aggiunga pure che i caccia a reazione erano già di loro a corta autonomia rispetto ai loro predecessori. Inoltre una forma aerodinamica non consona alterava la traiettorie delle bombe, rendendole meno precise nonostante la grande stabilità come piattaforma di tiro che i jet dimostravano d'essere. Per stabilizzarle ci volevano impennaggi rilevanti, ma questi per l'appunto avevano elevata resistenza aerodinamica.