Piccolo manuale di LibreLogo/LibreLogo: differenze tra le versioni

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Poiché le libertà n. 2 e 4, per potere essere esercitate, richiedono la lettura del codice sorgente del software, va da se che il software libero, per essere tale, deve necessariamente rendere disponibile il codice sorgente.
 
Occorre osservare – su questo punto molti fanno confusione – che il software di tipo ''open source'' non coincide con il software libero (''free software'') perché manca la connotazione etica: con il software ''open source'' si assume che il codice sorgente sia disponibile in chiaro, ma non si fa menzione delle suddette quattro libertà e, in particolare, delle due specificazioni che connotano la valenza etica del ''free software'': “in modo da aiutare il prossimo” nella terza libertà e “in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio” nella quarta libertà. Il software libero è sviluppato da comunità che al più si aggregano in società non a fini di lucro. L'''open source'' è sviluppato da attori economici privati che aderiscono al paradigma di sviluppo condiviso perché lo trovano adeguato alle proprie strategie di marketing: vi sono aziende che curano progetti ''open source'' a fianco dei tradizionali prodotti proprietari perché lo trovano conveniente per le proprie strategie di marketing. Le funzionalità di LibreOffice possono essere arricchite da numerosi ''plugin'', ovvero componenti che aggiungono le funzionalità più diverse. Ebbene, LibreLogo è uno di questi e, dalla versione 4.0 in poi, il plugin LibreLogo è incluso di default<ref>Esiste un altro progetto analogo che si chiama OpenOffice. La domanda su quali siano le differenze rispetto a LibreOffice è molto frequente. Una piccola storia dell'evoluzione di questi due software, che hanno un origine comune, può essere trovata qui (luglio 2016): http://www.navigaweb.net/2014/04/differenze-tra-openoffice-e-libreoffice.html. Allo stato attuale, LibreOffice conviene perché incorpora più funzionalità e viene aggiornato più frequentemente.</ref> nel programma. Ma cosa significa usare Logo in un word processor come Writer, se questo è un normale word processor mentre Logo è un linguaggio per disegnare? Semplice: con il ''plugin'' LibreLogo si possono produrre immagini che risultano integrate nel documento, come se fossero importate. È un'idea geniale, dovuta a Németh László, che ha riprodotto tutte le funzionalità di Logo all'interno di LibreOffice. In realtà le ha ulteriormente incrementate, traendo vantaggio dal linguaggio Python, con cui ha scritto il plugin. Usare LibreLogo è semplicissimo: si apre un documento in Writer, si scrive un po' di codice in linguaggio Logo, come fosse un qualsiasi altro testo, e poi si esegue premendo l'apposito tasto nella ''toolbar'' di LibreLogo; se il codice è corretto, la tartaruga esegue il disegno codificato nel testo in mezzo alla pagina. Successivamente, questo disegno può essere gestito e manipolato come qualsiasi altra grafica di LibreOffice. Quando si lancia LibreOffice, se non si è mai usato LibreLogo, la ''toolbar'' di LibreLogo non è attiva. Occorre quindi attivarla, con l'appropriato comando di menu: '''View → Toolbars → Logo'''
[[File:AttivazioneToolbar.png|miniatura|Attivazione della toolbar di LibreLogo]]
 
View → Toolbars → Logo
 
Fatto questo, occorre chiudere il programma e rilanciarlo per vedere fra le altre toolbar anche quella di LibreLogo.
 
Questa appare nel seguente modo:
[[File:LibreLogoToolbar.png|miniatura]]
 
 
dove le icone hanno i seguenti significati:
 
'''Note'''
 
[[Categoria:Piccolo_manuale_di_LibreLogo|Prefazione]]
 
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