Intelligenza artificiale/Storia: differenze tra le versioni

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La struttura dei calcolatori viene stravolta con la sostituzione dei "relè", usati per i primi calcolatori elettromeccanici, con le "valvole" o tubi elettronici. Nel 1946 nasce ENIAC (Electronic Numerical Integrator And Calculator), concepito come calcolatore moderno nel '45 da John von Neumann; faceva l'elaborazione a lotti (batch) nell'ordine di migliaia di informazioni al minuto. La programmazione avveniva comunque tramite schede.
 
La seconda generazione di computer si ha nei '60, "The time sharing", sistemi basati sulla divisione di tempo e quindi più veloci; più terminali, soprattutto telescriventi, sono collegati ad un calcolatore centrale". L'innovazione in questo periodo sta nel passaggio dalle valvole ai transistor.
A quell'epoca i programmi erano fortemente condizionati dai limiti dei linguaggi di programmazione, oltre che dai limiti di velocità e memoria degli elaboratori. Il punto di svolta si ha proprio tra gli anni '50 e '60, con linguaggi di manipolazione simbolica tali l'ILP, il LISP e il POP.
Nei primi anni '70 inizia la microelettronica su circuiti stampati. Di questo periodo i Very large scale integration (VLSI), i primi minicomputer, i PDP 11, più piccoli, collegabili a distanza, con un costo che all'epoca si aggirava sui 100 milioni di vecchie lire. Si inizia a parlare di "informatica distribuita", tramite cavi telefonici, sia per le telescriventi ma soprattutto per i computer intelligenti, essendo l'elaborazione indipendente dai grossi computer centrali.