Confessione di fede di Westminster/cfw06/cfw06-5: differenze tra le versioni

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L'affermazione di questo articolo si contrappone al perfezionismo, uno dei problemi ricorrenti della Chiesa. Pelagio credeva nella possibilità della perfezione morale nella condizione naturale dell'essere umano, mentre Wesley la credeva possibile nel credente rigenerato. Entrambe queste posizioni, però, sono impossibili ed errate. Il perfezionismo non si concilia con la dottrina della salvezza né con quella della Santificazione, ma solo con quella della Glorificazione. 1 Giovanni 1:8 afferma: ''"Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi"''. Nessuno può pensare ragioevolmente di essere privo di peccato, ma soltanto sulla via della santificazione. Sulla sua vita può solo mettere, per così dire, il cartello "lavori in corso", perché l'opera della santificazione verrà completata solo quando avremo lasciato il nostro corpo corrotto, ''"poiché manchiamo tutti in molte cose"'' (Giacomo 3:2). La bellezza, maestà e mistero della dottrina della Giustificazione per sola fede appartiene al peccatore salvato per grazia dalla giustizia e santità di Cristo. Lo stesso apostolo Paolo è consapevole delle contraddizioni della sua stessa vita: ''"Infatti il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio"'' (Romani 7:19). Il cristiano confessa di essere un peccatore salvato per grazia che continuerà ad avere in sé stesso molte imperfezioni fino al giorno, oltre questa vita, in cui in lui non vi sarà più peccato.
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[[Categoria:Confessione di fede di Westminster]]