Cyberbullismo/Prevenzione e sensibilizzazione: differenze tra le versioni

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Sul fronte pratico, è possibile adottare alcuni accorgimenti sia a casa che a scuola. Tenere il computer in una posizione centrale della casa, in modo da avere almeno in parte il controllo sull'attività online dei minori. È bene in ogni caso poter controllare sullo schermo quello che il minore condivide online, anche quando non è sotto i nostri occhi. Questo significa, da parte dei genitori, prendere confidenza maggiormente con i mezzi usati dai figli per poter mantenere il controllo sulle informazioni rese pubbliche. Chiedere a un amico, un fratello o una sorella più grande di accompagnare il ragazzo durante le sue attività di navigazione, per fare in modo che il minore possa comunque avere una persona con cui confidarsi, tuttavia ad alcuni minori non piace essere monitorato. Utilizzare la funzione Parental Control prevista da diversi antivirus per bloccare l'accesso ad alcuni siti web o, se si è individuato un indirizzo mail potenzialmente molesto, per mettere quest'indirizzo nella lista nera, tuttavia se il parent control non è sufficientemente difeso può essere facilmente evaso o eluso utilizzando tecnologie come VPN, Tor o dei proxy. A scuola, per accedere alla rete, gli studenti devono avere l'obbligo di identificarsi, in modo da non poter nascondere le proprie azioni dietro l'anonimato. In generale, monitorare ogni cambiamento d'umore del ragazzo, che lo porti ad essere più isolato, o che manifesti una mancanza di stima di sé.
 
Oggi dall'età di 9 anni i ragazzi vengono dotati di uno strumento dalle potenzialità enormi, lo smartphone, che se non utilizzato nel modo corretto, con le dovute protezioni e cautele, rischia di diventare un "congegno infernale". Fondamentale fornire regole, affiancare e educare all'uso legale, sicuro e consapevole del mezzo. L'unico parental control realmente efficace è quello cosidetto della "White list": genitori e insegnanti debbono configurare loro siti e videogiochi che i bambini possono utilizzare. La visione di contenuti violenti, razzisti, omofobi e pornografici in tenera età può provocare nei bambini un abbassamento di soglia di sensibilità che li porta durante la fase adolescenziale a diventare essi stessi cyberbulli senza rendersene conto. Fino a 14 anni insegnare loro ad avere un nickname di fantasia e un indirizzo di posta elettronica con password condivisa con il genitore. La scuola deve prendere provvedimenti analoghi nella gestione dei contenuti utilizzando motori di ricerca specifici (vedi www.ricerchemaestre.it ) che impediscano la visione di contenuti inadatti in fase di ricerca.
 
Fra i principali progetti per la prevenzione del cyberbullismo da menzionare nel corso del 2017 il progetto "Cyberbullismo 0 in condotta" organizzato dalla società G Data Italia mediante la collaborazione con Mauro Ozenda, consulente informatico impegnato da anni all'interno delle scuole italiane formando bambini/ragazzi, genitori e insegnanti circa l'uso sicuro, legale, sano e consapevole di internet e delle nuove tecnologie nell'ottica della prevezione fenomeno del cyberbullismo.
 
== Note ==