Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Vietnam-2: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ortografia
Riga 23:
 
La mossa successiva, in un'escalation bellica molto difficile da gestire, fu la 'Barrel Roll' contro il famigerato 'Sentiero di Ho Chi Minh', che portava il 70% degli aiuti dal Nord al Sud, ma che si trovava largamente in Laos e Cambogia. Questa pista, in realtà una vera rete protetta da incursioni aeree, venne bombardata di continuo, e dalla fine del '64, sopratutto dall'USAF e dall'aviazione 'sudista' (Nb. 'nordista' e 'sudista' sono termini ampiamente usati anche nel caso del conflitto vietnamita, pur essendo più spesso noti per la guerra di Secessione). La fase successiva fu la 'Rolling Thunder', per distruggere gli obiettivi più importanti del Vietnam del Nord. Era stata approvata già il 13 febbraio 1965 e lo scopo era essenzialmente politico. La 'continuazione della politica con altri mezzi', quindi era pensata per portare Hanoi al tavolo delle trattative. Ma le zone Santuario e le direttive troppo rigide di Washington e Pentagono causarono una notevole inefficienza, 'curata' alzando la latitudine oltre la quale si potevano fare attacchi, fino a che nel '66 rimase fuori solo la Zona VI e poi, di essa, Hanoi e Haipong. Ma oramai i Vietnamiti cominciavano a farsi valere. Avevano da marzo i primi siti SAM, che cominciarono l'attività da ottobre, e ai pochi MiG-15 e 17 si aggiunsero i MiG-21 e poi i '19, poco usati durante la guerra. Ad ottobre c'erano 32 siti di lancio per gli SA-2 (non è chiaro se si trattava di rampe singole o di batterie intere), nel '66 arrivarono, pare, anche gli SA-3 per le quote medio-basse (ma non è chiaro se questa informazione sia confermata, di fatto si parla essenzialmente degli SA-2 e solo per la fase tarda del conflitto, SA-7). Nel '65, in ogni caso, l'US Naval Aviation perse 125 aerei di cui 98 in combattimento: 6 da missili SAM, 1 da MiG, 91 dalla flak. Sempre nell'ottobre del '65, dopo la perdita dei primi aerei, vennero organizzate le missioni 'Iron Hand' con l'attacco alle batterie missilistiche stesse e pare che già in quel mese entrò in azione l'AGM-45, tirato da A-6. Da gennaio del '66, dopo un mese di interruzione, vennero ripresi i bombardamenti che però colpirono in tutto l'anno solo il 20% degli obiettivi paganti in termini militari e strategici. Le portaerei, passate da due a tre in attività costante nella 'Yankee Station' erano state capaci, assieme all'USMC e all'USAF, di eseguire 148.000 missioni con 125.000 t di armi sganciate, dunque non era certo per ridotta attività che gli obiettivi continuavano a sopravvivere, ma per cattiva pianificazione. Nel frattempo i Nordisti avevano già a metà del '66 migliaia di cannoni e oltre 100 batterie di SAM, più 70 caccia, anche perché gli aeroporti, per una ragione o per l'altra, erano prevalentemente fuori dalla lista degli obiettivi. Le perdite dell'USN furono di 163 aerei: 124 per causa nemica, di cui 105 per la flak, 15 per i SAM e 4 appena per i caccia. Come si vede, la contraerea convenzionale continuava a dominare tra le cause delle perdite. Nell'ottobre la USS Oriskany ebbe un grave incidente a bordo con un razzo al magnesio accesosi nell'hangar. Vennero distrutti 2 elicotteri e 4 aerei, ma sopratutto morirono 44 uomini e la nave venne ritirata per 9 mesi di lavori a S.Francisco.
[[File:F-4_Phantom_II_VF4J Phantom II of VF-74 lands on USS America (CVA-66), circa in 1972.jpg|300px|right|thumb|Un F-4B del VF-74]]
Nel '67 le perdite erano state meglio recepite e le deroghe alla lista degli obiettivi furono tali, che divenne possibile ridurre l'attività industriale nordista del 50%. Ma anche le perdite aumentarono, nonostante l'uso estensivo di numerosi velivoli moderni e capaci. Per esempio, degli E-2, dei 'tanker' KA-3D, dei Phantom, e degli A-6 Intruder, i primi bombardieri ognitempo per basse quote del mondo, ma che non riuscivano a migliorare la situazione in maniera apprezzabile. 186 aerei persi di cui 134 per azione nemica: 99 per la flak, 30 per i SAM, 5 per i caccia. Quindi i SAM erano diventati una minaccia reale raddoppiando rispetto all'anno precedente, la flak era scesa, i caccia pressoché costanti e poco significativi. Peggio che mai, però, a fine luglio la moderna USS Forrestal vide un fatto estremamente grave. Un razzo Zuni colpì, tirato per una qualche avaria, un aereo carico di bombe durante la preparazione per un'altra azione. Le esplosioni ed incendi che si verificarono distrussero 21 aerei, ne danneggiarono 43 e uccisero 134 marinai. A confronto, l'incidente precedente era quasi uno scherzo. Tanto fu vero, che si rischiò seriamente di dovere clamorosamente segnalare l'abbandono della nave, tanto le fiamme erano diventate infernali, tra aerei ripieni di carburante che esplodevano con violenza e carichi di bombe che rispondevano alla sollecitazione di par loro. La Forrestal non ebbe più parte della guerra. Nel '68 le cose andarono davvero male. C'era la constestazione dei giovani, le proteste antirazziali, i tumulti negli USA e nel mondo. I Nordisti e i VC avevano scatenato una violentissima offensiva per la festa del Tet, che venne tuttavia sconfitta, dopo episodi epici come l'assedio di Ke Sah, e le battaglie per le città. Era un'offensiva strana, i VC si muovevano in piccoli gruppi, solo in alcune zone di confine c'erano grosse unità dell'esercito regolare. Erano bersagli piccoli, troppo per essere validamente contrastati dall'aviazione americana. Ma alla fine, i VC avevano subito tali perdite che smisero di essere un problema per il Vietnam del Sud. Avevano fatto, per così dire 'il passo più lungo della gamba'. Ma gli americani avevano a loro volta concluso, a torto o a ragione, che la guerra non potevano vincerla a quel punto e iniziarono un processo di 'vietnamizzazione' del conflitto (come adesso si parla di 'irakizzazione') abbandonando Saigon e cercando di rinforzarla per sopravvivere all'offensiva nemica. Smobilitare l'esercito era anche positivo perché dopo anni di guerra e migliaia di vittime e mutilati, l'opinione pubblica americana era fin troppo edotta dai mass-media sulla carneficina che attendeva i loro ragazzi, costretti a partire dall'istituzione della leva obbligatorie (quella a cui si rifiutò di prendere parte, tra gli altri, Mohammed Alì) e disertori a migliaia scappati in Canada e altre nazioni. Nixon divenne presidente mentre Johnson aveva fatto cessare la Rolling Thunder nell'ottobre. Fu una specie di 'regalo' per il suo successore, ma in effetti aiutò i Nordisti a rinforzarsi e a riprendere le armi dopo la sconfitta del Tet. L'USN perse di suo 'solo' 108 aerei, 43 per incidenti, 65 per azione nemica di cui 55 per la flak, 7 dai SAM e 3 dai caccia.