Palio di Romano: differenze tra le versioni
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== Contrade ==
Gli stendardi sono frutto dello studio della Pro Romano che ha tratto spunto da quelli delle famiglie storiche
'''Cà Cornaro'''
Nota come il Fossà dal nome della strada di confine è stata spesso motivo di lite con Bassano per questione di confine. I Cornaro giunsero a Romano alla fine del 1500, subentrando ai Zane. Nel 1690 la villa risulta di proprietà del Cardinale Giorgio Cornaro ed essa fu anche posto di soggiorno per la regina di Cipro, Caterina Cornaro. Figura importante di questa villa fu Giovanni Cornaro, 96° doge di Venezia (1600 circa). La villa cinquecentesca venne rimaneggiata e affiancata dalla poderosa
'''Carlessi'''
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'''Pragalera'''
Contrà Pregalera, la famosa Petra Galera del sec.XIV oggi fa riferimento a via Pragalera che porta alla colombara Brocchi Dal Corno ( Brocchi, il famoso geologo di cui porta il nome un importante liceo bassanese). Fino al 600 Pria Galera o Pra Galera comprendeva anche l’attuale via Rivoltella ed è stata motivo di infinite liti con Pove per i confini comunali. L’importanza di questa zona è determinata da una strada ancor oggi misteriosa: la così detta “pista dei Veneti” una linea di comunicazione da San Bortolo di Pove al Piave. Detta strada segnò il confine Pove-Bassano-Romano. Lungo l’attuale via Pragalera si trova una strada passaggio per chi proveniva da Pove denominata (quella che passa dietro la segheria Crestani). Nel cuore della contrà c’è la colombara che il Cevese reputa sia stato castello di Ezzelino, basandosi sulle tracce degli affreschi del XV secolo.
'''Rivoltella'''
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'''Zaghi'''
Zaghi oltre a riportare ai sacrestani (nel dialetto veneto ''zago'' vuol dire chierico, sacrista, sacrestano) ricorda le zacche, cotte, maglie di ferro dei soldati di Ezzelino che in teoria dovevano esser lavorate nella fucina della zona poi
'''Torre''' (San Giacomo)
San Giacomo, una volta contrà di Torre nel cui sito c’era la chiesetta di San Giacomo, era costituito da tre piccoli borghi disposti lungo la vecchia strada asolana. Il nome torre conferma una fortezza lungo questa importante antica arteria, abbandonata nel 600 per l’attuale statale 248. Il fatto storico più importante è legato alla festa che si celebrava ogni anno al primo di maggio: il podestà di Bassano col suo seguito doveva assistere alla celebrazione della messa nella chiesetta di San Giacomo e offrire ai presenti le frittelle. Tutto ciò in ricordo dell’aiuto ottenuto dagli abitanti di San Giacomo in favore dei bassanesi e
'''Marze''' (Fellette)
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