Sumero: differenze tra le versioni

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dove '''.e''' indica la marca di un caso grammaticale (vedremo nei paragrafi seguenti)
 
Per fare invece un esempio più complesso, che contiene due sintagmi genitivali, uno dentro l'altro:
 
''lugal-dug-e-gal-sumu-uru-ak-ak-me-ene''
 
questa frase può essere analizzata come segue:
 
lugal-dug-[[e.gal-sumu-[uru]-ak]-ak]-me-ene ''ossia'':
 
re-buono-[[palazzo-vecchio-[città]-di]-di]-nostro-PLURALE
 
==== Genitivo preposto ====
La marca del genitivo può anche comparire prima del nome al quale si riferisce. In questo caso, che rappresenta una eccezione alla regola e che inverte i membri del rapporto genitivale, si parla di particolari funzioni poetiche o legate al prestigio (quando si parla di re o dèi):
 
''e.gal-ak lugal'' "il re del palazzo"
 
==== Ordine degli elementi ====
Il genitivo non rappresenta sempre un semplice rapporto tra membri, ma a volte fa parte di una complessa catena di elementi racchiusi all'interno della frase principale. Tutto ciò che è espresso dal genitivo -ak viene preceduto da un aggettivo (Se c'è) e ancor prima dal nome. A seguire, dopo la marca -ak tutti gli elementi che possono essere presenti devono ordinarsi secondo una specifica gerarchia: prima i pronomi possessivi, poi l'eventuale morfema del plurale, infine il morfema che indica il caso grammaticale (vedi paragrafo seguente) ed eventualmente, la copula. L'espressione del genitivo -ak deve a sua volta rispettare le regole dell'ordine degli elementi della frase principale, pertanto, due frasi complete, subordinate da un genitivo, apparirebbero come segue:
 
NOME-AGGETTIVO-[NOME-AGGETTIVO-POSSESSIVO-PLURALE-DECLIN.]-AK-POSSESSIVO-PLURALE-DECLINAZIONE-(COPULA)
 
A livello puramente teorico, si possono creare infiniti ordini di frasi subordinate dal genitivo, a patto che il "blocco genitivale" sia sempre posto in quel preciso punto che l'ordine gerarchico degli elementi della frase impone. La regola generica dunque è:
 
NOME-AGGETTIVO-[FRASE 2]-AK-POSSESSIVO-PLURALE-DECLINAZIONE-(COPULA)
 
E ovviamente ad una frase 2 può subordinare una 3, una 4 e così via...
 
== I casi grammaticali ==
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strumentale: -ta
 
terminativo locativo: -e
 
equativo: -gin
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=== Assolutivo ed ergativo ===
L'ergativo è il caso grammaticale che indica il soggetto di un verbo transitivo (anche noto come agente) che si oppone all'assolutivo, indicante invece il soggetto di un verbo intransitivo. Pertanto in sumero il soggetto di un verbo transitivo dotato di complemento oggetto, che abbia quindi il valore di agente, sarà marcato dal caso ergativo, mentre il paziente, o oggetto dell´azione, sarà nel caso assolutivo. I soggetti di verbi intransitivi, caratterizzati perciò come pazienti, saranno nel caso assolutivo. La marca dell'ergativo è in realtà l'assenza di marca, pertanto viene segnata con lo zero barrato -ø e non ha nessuna realizzazione fonetica.
 
=== Dativo ===
Il caso dativo '''.ra''' indica il complemento di termine ma si può agganciare solo agli enti animati, che in sumero sono rappresentati da umani e divinità (gli animali non sono considerati animati). La sua resa vocalica può presentare particolari assimilazioni, ad esempio:
 
dumu.ra > dumu-ur
 
=== Locativo ===
Il locativo semplice è la marca dello ''stato in luogo'' o del marcatore temporale. Si aggancia solo ad enti inanimati e può anche accompagnare espressioni idiomatiche di tipo temporale, vedi ad esempio:
 
''ud-bi-a'' "in quei giorni"
 
''bala nam lugal-la-ga'' "durante gli anni del mio regno"
 
=== Comitativo ===
Il caso comitativo indica il complemento di compagnia, si applica ad entrambe le classi
 
=== Terminativo ===
Il caso terminativo in -še (da alcuni ricostruito come -eše e a volte reso come semplice -š) si applica ad animati ed inanimati e svolge diverse funzioni:
# indica la direzione (verso qualcosa)
# indica l'oggetto di interesse (riguardo a..., per quanto concerne...)
# indica la causa
# può indicare "prima"
# può indicare il desiderativo o richiestivo
uru-še ĝa-e ga-ĝen
 
"desidero recarmi in città" ma anche "lascia che mi rechi in città"
 
=== Terminativo 2 ===
Il caso locativo-terminativo indica un particolare tipo di locativo. Si comporta fonologicamente come l'ergativo e la marca è la medesima: '''.e''' il cui senso più comune è quello di indicare le vicinanze di qualcosa. Si aggancia solo ad enti inanimati ed è di solito accompagnato da un infisso dimensionale /ni-/