Dietro il coding/A che serve il coding?: differenze tra le versioni

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2. Quello di preparare le nuove generazioni ai nuovi lavori?
Questa è una delle argomentazioni che sembra più difficile da confutare.
Negli USA, entro il 2022 ci saranno 2.600.000 posti di lavoro nel settore dell’informazione; di questi, 750.000 per i programmatori, con una crescita del 22,8 %<ref>http://www.bls.gov/news.release/pdf/ecopro.pdf</ref>.2 Con le parole di un articolo di qualche anno fa di Rebecca Lindegren 3<ref>http://opensource.com/education/13/4/teaching-kids-code</ref>
“This means that U.S. companies would be forced to outsource valuable coding jobs to India, China, Eastern Europe, and other countries with growing IT sectors, while thousands of Americans remain unemployed or stuck in low-skilled, low-wage positions”
 
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Contro quale virus? Contro lo sfruttamento indebito dei loro dati raccolti da un’app o da un social network system, o contro la pratica di spacciare come utilities gratuite programmi e siti che hanno scopi diversi da quelli dichiarati.
Ad esempio, sempre con le parole di Rebecca Lindegren:
“Children’s personal and professional lives will increasingly be shaped by computer programs. Without the ability to code, they will become passive consumers at the mercy of programmers working for technology giants, unable to construct or meaningfully interact with the virtual reality that surrounds them”<ref>http://opensource.com/education/13/4/teaching-kids-code</ref>.
 
Questo passaggio dell’articolo è, a mio avviso, il più interessante. Senza la capacità di programmare, i bambini diventeranno passivi consumatori etc etc. Con la capacità di programmare invece saranno vaccinati e potranno interagire significativamente con il mondo virtuale che li circonda.