Filosofia presocratica e socratica/Socrate: differenze tra le versioni

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Socrate conobbe quindi l'età d'oro della ''polis'' ateniese, la crisi dei valori e le incertezze dovute alla guerra. Fu contemporaneo dei sofisti, ma anche degli ultimi filosofi naturalisti, come l'atomista [[Filosofia presocratica e socratica/Pluralisti#Democrito e l'atomismo antico|Democrito]] e il pitagorico [[Filosofia presocratica e socratica/Pitagora e i pitagorici|Filolao]]. Il suo pensiero segnò una svolta nel campo della filosofia morale, concentrandosi sullo studio dell'uomo in quanto tale e sul concetto di ''aretè'' (virtù).<ref>Reale, pag. 217</ref>
 
== La questione socratica ==
Socrate nacque ad Atene nel 469 a.C. da Sofronisco, scultore, e Fenarete, levatrice. Svolse la stessa attività del padre e sposò Santippe, da cui ebbe tre figli, Lamprocle, Sofronisco e Menesseno. Di fisico robusto, aveva un viso sgraziato e gli occhi sporgenti. Durante la guerra del Peloponneso partecipò come oplita ad alcune battaglie. Fu allievo di [[w:Archelao (filosofo)|Archelao]], discepolo di Anassagora, e la sua formazione filosofica risentì delle correnti diffuse in quel periodo, in particolare dell'[[Filosofia presocratica e socratica/Parmenide e l'eleatismo|eleatismo]] e della [[Filosofia presocratica e socratica/Sofisti|sofistica]]. È quindi plausibile ritenere che in età giovanile abbia coltivato studi naturalistici, e che a un certo punto - influenzato dai sofisti, e allo stesso tempo in polemica con loro - abbia mutato il proprio pensiero.<ref>Reale, pag. 268</ref>
 
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*'''[[w:Aristotele|Aristotele]]''', che in alcuni passi riporta testimonianze su Socrate. È però importante ricordare che i due filosofi non furono contemporanei, e quindi non ebbero contatti diretti.
 
A questi si aggiungono le testimonianze di altri allievi, i «[[Filosofia presocratica e socratica/Socratici minori|socratici minori]]», che però ci hanno lasciato scarse informazioni. Inoltre, mentre Platone e Senofonte conobbero Socrate quando era ormai avanti con gli anni, Aristofane scrisse la sua commedia quando il filosofo era quarantenne, e questo in parte spiega le discordanze che si notano tra le diverse opere. La ricostruzione del pensiero di Socrate è dunque altamente problematica, poiché ci si muove nel campo delle ipotesi e delle congetture, rendendo impossibile giungere a risultati definitivi e condivisi.<ref>Reale, pagg. 269-273</ref> Per questo motivo si parla di «[[w:Questione socratica|questione socratica]]».
 
==La centralità dell'uomo==