Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Italia 1: differenze tra le versioni

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Il G.56 arrivò troppo tardi per salvare le sorti del conflitto, ma con 300 hp di potenza in più rappresentava nondimeno l'unico caccia 'Serie 6' italiano ad essere portato davvero in volo. Tra gli altri, il Reggiane 2006 venne (forse) completato, mentre il Macchi 206 e 207 non vennero mai completati, vittime dei bombardamenti aerei su Varese.
Dal G.55 Silurante era stato derivato anche un'altro caccia, il G.57, che però non venne mai completato, per massimizzare la sua capacità di attacco al suolo (e di siluramento) si pensò di ricorrere ad un motore radiale, allora in via di sperimentazione, il FIAT A 82 rc 24-52, che avrebbe dovuto garantire 1250 cavalli continuativi (elaboraboli forse fino a 1400/1500). Si sarebbe trattato di un cacciabombardiere con una velocità massima compresa tra i 590 e i 600 km/h ed un armamento di 2 cannoni da 20 mm e 2 mitragliatrici BredaSafat da 12,7. Il carico alare sarebbe risultato leggermente inferiore a quello del G.55, permettendo di eseguire meglio le missioni di siluramento. Nè il motore nè la cellula furono terminati prima del settembre 1943.
 
Ecco i dati comparati tra '''G.55''' e tra parentesi, '''G.56''':