Storia della letteratura italiana/Andrea Zanzotto: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Opere di Andrea Zanzotto}}
 
La [[poesia]] di [[Andrea Zanzotto]], uno dei più significativi poeti dell'attuale momento [[Letteratura|letterario]] [[Italia|italianoitalia]]no, inizia da suggestioni di carattere [[Ermetismo (letteratura)|ermetico]] per caratterizzarsi via via in una accentuata ricerca formale che, come dice il critico [[Pier Vincenzo Mengaldo|Mengaldo]], non ha niente da invidiare alle esperienze dell'[[avanguardia]]<br/> .

Lo [[sperimentalismo]] di Zanzotto è però molto diverso da quello della più recente [[neoavanguardia]] per la sofferta problematica culturale legata alla percezione delle contraddizioni alienanti della nuova realtà [[Industria|industrialeindustria]]le e [[ConsumoConsumismo|consumistica]].
 
I termini fondamentali della scrittura poetica di Zanzotto sono il [[soggetto]],che continuamente muta il suo principio di consistenza, il [[linguaggio]], come dimensione in cui convivono il fondamento dell'essere e quelle dei codici del sapere e della storia e il [[mondo]], che a momenti alterni accoglie il microcosmo dell'habitat privato e le forme più alienanti della realtà contemporanea.
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|contenuto="O grumi verdi, ostile/spessore d'erompenti pieghe, / terra _ passato di tomba -/donde la mia / lingua disperando si districa/ e vacilla; vacilla se dal dorso / attonito del monte/smuove le sue lebbrose fronti il cielo./Ah paesaggio mio fervido, accorato / amoroso paesaggio.Vedo felci/avanzate e sciupate nelle nere/correnti, e tra vaganti / inferni, gorghi atomici, il pudore d'ortica/e il vino e il dolce lavoro di Dolle / deprimere il suo lume, / e la vite inclinarsi disossata/sventurata sulle case, e l'uva/chiudere il vento e il giorno". (da '''Vocativo''')}}
 
Ma il rapporto di questa verità con la verità del soggetto, che è poi l'intero punto dolente dell'intera [[opera]] di Zanzotto, inizia già in "Vocativo" a sfaldarsi mettendo in risalto i turbamenti della [[Sintassi|struttura sintattica]], le vertiginose astrazioni [[Concetto|concettuali]] e la complessità sempre maggiore nell'espressione che spesso si risolve con un rifiuto, a volte drastico, della [[logica]] del [[Parti del discorso|discorso]].
 
===Il mondo rappresentato dal paesaggio===
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===La labilità dell'io e del processo storico===
In Beltà Zanzotto utilizza accostamenti fonici e pseudo-[[Etimologia|etimologici]] paradossali, usa [[Sillaba|sillabazionisillaba]]zioni che non hanno connessioni e forme grammaticali inaudite, come quella dell'[[articolo (grammatica)|articolo]], dell'[[interiezione]] o di [[Prefisso|prefissi]] e [[Suffisso|suffissi]].<br/> Si tratta però di manifestazioni labili, come labile e balbettante è il principio dell'io quanto il processo storico.
 
==La poesia degli [[Anni 1970|anni settanta]] ==
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Si assiste nel libro ad un precipitare dell'io verso il basso e l'indifferenziato.
 
==La poesia degli anni [[anni 1980|Ottantaanni ottanta]]==
===Il rapporto d'unità con la parola===
In "Fosfeni" la scrittura, che abbandona la prospettiva bassa e boschiva per tendere al sublime, si libera dal peso della letterarietà e fa prevalere l'elemento [[Metafisica|metafisico]] e [[Filosofia|filosofeggiante]] in un impensato e liricamente stupito rapporto d'unità con la parola'':"L'albata e variata nudezza dell'essere/mimerò presto, e il tocco infimo, la vibratile nota,/negato io nel gelo/ contaminazione e chiarore ciliato appena al di qua".''
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In Idioma il tema centrale è quello della [[morte]] e la lingua utilizzata sembra davvero la lingua dei morti, priva di qualsiasi venatura metalinguistica e sperimentale che sembra permettere un recupero del significato e del discorso.
 
==La poesia degli anni [[1980anni 1990|Novantaanni novanta]]==
===Il paesaggio invasivo===
Con "Meteo" Zanzotto sembra ritornare all'antica descrizione del paesaggio sempre più contaminato che, a differenza del passato, è un "paesaggio invasivo" con le sue [[Plantae|piante]] ( [[Papavero|papaveri]], [[topinambúr]], [[taràssico]] e le "disfatte [[Vitalba|vitalbe]]") e i suoi colori che sembrano appartenere ad una natura che lascia il soggetto al di fuori dei suoi confini e gli permette solamente l'ascolto del suo "''ticchettio''".
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*[http://www.italialibri.net/autori/zanzottoa.html Andrea Zanzotto, la vita e la ricerca del linguaggio ]
*[http://www.italialibri.net/opere/sovrimpressioni.html Sovrimpressioni ]
 
{{letteratura}}
 
[[Categoria:Andrea Zanzotto]]