Storia della letteratura italiana/Andrea Zanzotto: differenze tra le versioni

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===Il mondo rappresentato dal paesaggio===
In queste raccolte il mondo è rappresentato dal paesaggio di [[Pieve di Soligo]] dove è nato Zanzotto che dichiarerà in un intervento del [[1981]]:''"Nei miei primi [[Libro|libri]] io avevo addirittura cancellato la presenza umana, per una forma di "fastidio" causato dagli eventi storici; volevo solo parlare di paesaggi, ritornare a una natura in cui l'uomo non avesse operato. Era un riflesso psicologico alle devastazioni della [[guerra]]".''
In esse l'io si identifica con i suoi primari paesaggi, Soligo, i boschi di Lorna, "il freddo [[Montello]]" come meccanismo proiettivo della [[Psiche (psicologia)|psiche]] sul luogo'':"tutto il mondo è l'orto mio/dove raccolgo a sera/dolci bacche accecate e caute acque"'' e frequentemente determina, soprattutto in "Vocativo", una "ritirata" del soggetto ''("non - uomo mi depongo''") che sommerso nel silenzio ("''Nel silenzio ricado''") e assimilato al paesaggio ''("Chiuso io giaccio/nel regno della rovere e del faggio''") mantiene comunque la volontà di comunicare ("''per voi le labbra/mie dall'assenza/debolmente si muovono?").''
 
==La poesia degli anni [[1960|Sessanta]]==