Storia della letteratura italiana/Andrea Zanzotto: differenze tra le versioni

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==La poesia degli anni [[1980|Novanta]]==
===Il paesaggio invasivo===
Con "Meteo" Zanzotto sembra ritornare all'antica descrizione del paesaggio sempre più contaminato che, a differenza del passato, è un "paesaggio invasivo" con le sue [[PiantaPlantae|piante]] ( [[Papavero|papaveri]], [[topinambúr]], [[taràssico]] e le "disfatte [[Vitalba|vitalbe]]") e i suoi colori che sembrano appartenere ad una natura che lascia il soggetto al di fuori dei suoi confini e gli permette solamente l'ascolto del suo "''ticchettio''".
===L'io passivo===
L'io, che è sempre stato il complemento del paesaggio, si trova, a causa della devastazione dell'ambiente e delle coscienze, ridotto ad un elemento passivo, attonito e spaesato anche di fronte all'"''alta mutezza''" dei prati e delle colline. "Non si sa quanto verde/sia sepolto sotto questo verde/né quanta [[pioggia]] sotto questa pioggia".