Filosofia dell'informatica/L'intelligenza artificiale: differenze tra le versioni

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Nel 1975, [[w:Allen Newell|Newell]] e [[w:Herbert Simon|Simon]], ritenendo che un sistema intelligente dovesse essere in grado di trasformare espressioni simboliche in altre, formularono l'''ipotesi del sistema fisico di simboli''. Partendo da questo presupposto, Newell indagò l'architettura generale dell'intelligenza studiando i sistemi di produzione e arrivando alla creazione di SOAR, architettura basata su un meccanismo di apprendimento detto ''chunking''. Simon, invece, si concentrò sulla simulazione del comportamento umano tramite protocolli verbali, contribuendo alla fondazione del programma BACON. Un passo in avanti fu svolto da Douglas Lenat, interessato alle capacità di apprendimento di una macchina, che avviò, nel 1984, il programma [[w:CYC|CYC]].
 
Intensificandosi le ricerche sull'IA, nacque, come vera e propria disciplina, la '''[[w:Scienze cognitive|scienza cognitiva]]''' che vide coinvolti Zenon Pylyshyn e [[w:Philip Johnson-Laird|Philip Johnson-Laird]], sostenitori della possibilità di giungere alla conoscenza per via computazionale attraverso strutture di simboli e interessati all'indagine sui limiti dei processi cognitivi. Pylyshyn, distingue i processi cognitivi in ''penetrabili'' e ''non-penetrabili'' dove i primi sono quelli percettivi, basati su credenze e conoscenze, e i secondi sono quelli superiori, adibiti alla soluzione dei problemi. Johnson-Laird, invece, elaborò la struttura dei '''modelli mentali'''. Fu proprio grazie alla nascita di questa disciplina che furono formulate numerose teorie sulle reti neurali favorendo il confronto e il dibattito tra filosofi e psicologi cognitivi. Si iniziò a discutere sull'sulla ''identità mente-cervello'' - condivisa dai filosofi - secondo cui ci sarebbe corrispondenza tra uno stato mentale ed uno cerebrale; questa fu ampiamente criticata da '''Putman''', tramite l'ipotesi del [[w:Funzionalismo (filosofia della mente)|funzionalismo]]. Newell diede un apporto significativo: introdusse il livello della ''conoscenza'' ai due già individuati dall'IA, quello fisico (hardware) e quello dei simboli; ed individua la mente come un '''dispositivo sintattico''' che imita il funzionamento della realtà; in questo senso, ciò che causa un evento fisico non è il contenuto di una rappresentazione, ma è la struttura fisica di simboli stessa.
 
Alla fine degli anni '80 si sono ormai consolidate diverse posizioni, tra cui le più influenti vennero riassunte in cinque punti da David Kirsh: