Filosofia dell'informatica/Le radici logiche dell'informatica: differenze tra le versioni

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Nel 1879 pubblicò l’''Ideografia'' (''Begriffsschrift'': “modo di scrivere i concetti”), sottotitolato ''Linguaggio in formule del pensiero puro modellato su quello dell’aritmetica'', forse l’opera più importante della storia della logica. Se Boole aveva adottato l’algebra ordinaria, usando i simboli algebrici per rappresentare le relazioni logiche, Frege introdusse simboli speciali per tali relazioni, onde evitare confusioni. Frege non stava solo elaborando un trattamento matematico della logica, ma anche creando un nuovo linguaggio, “guidato” dall’idea leibniziana di una lingua universale la cui potenza espressiva derivasse da una scelta oculata dei simboli.
 
Frege intendeva dimostrare piuttosto che tutta la matematica poteva essere basata sulla logica, e per farlo creò la ''Begriffsschrift'', un linguaggio artificiale che aveva regole grammaticali (o meglio sintattiche) rigorose, per cui diventava possibile presentare le inferenze logiche come operazioni puramente meccaniche condotte per mezzo di “regole d’inferenza”. Fu così che nacque il primo esempio di linguaggio formale artificiale dotato di una sintassi precisa: la ''Begriffsschrift'' può considerarsi l’antenata di tutti i linguaggi di programmazione odierni e indirettamente ha condotto Alan Turing all’idea di un calcolatore generale. Tuttavia la logica di Frege non realizzò il sogno di Leibniz: pur conoscendone le leggi, infatti, non era possibile determinare infallibilmeneinfallibilmente se una certa conclusione segue o meno da certe premesse.
 
[[w:Bertrand Russell|Bertrand Russell]] (1872-1970), il celebre logico, matematico e filosofo gallese, che pure condivideva l’idea di Frege di dimostrare che l’aritmetica e anzi tutta la matematica poteva essere considerata un ramo della logica (logicismo), dimostrò in una lettera a Frege che la sua costruzione, la sua aritmetica ricostruita attraverso l’uso di insiemi di insiemi non era immune da contraddizioni e incoerenze. Frege era convinto che la sua ''Begriffsschrift'' fosse la realizzazione del linguaggio logico universale invocato da Leibniz, ma Leibniz, il quale aveva immaginato un linguaggio non solo utilizzabile per trarre deduzioni, ma in grado anche di inglobare in maniera automatica tutte le verità della scienza e della filosofia, ne sarebbe stato probabilmente deluso.