Cyberbullismo/Aspetti psicologici e sociali: differenze tra le versioni

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== L'ambiente condiziona il cyberbullo? ==
Stili educativi e ragazzi aggressivi
 
Per capire a fondo il modello reattivo di tipo aggressivo che caratterizza il cyberbullo, bisogna
Per capire a fondo il modello reattivo di tipo aggressivo che caratterizza il cyberbullo, bisogna approfondire gli stili educativi familiari e quelle condizioni che durante l'infanzia, e la fase dello sviluppo, possono aver favorito lo sviluppo di tale modello .
 
Sono quattroQuattro sono i fattori che risultano particolarmente significativi nel condizionamento :
-atteggiamento emotivo dei genitori, più precisamente di chi si occupa maggiormente del bambino nei primi anni di età.
Un# L'atteggiamento emotivo dei genitori, più precisamente di chi si occupa maggiormente del bambino nei primi anni di età: un atteggiamento negativo caratterizzato da una mancanza di calore, aumenta la probabilità che in futuro il ragazzo diventi ostile e aggressivo verso gli altri.
Un# secondo componente chiama in causa gliGli stili educativi adottati nell'allevamentoallevare deii figli.: Ll'educatore generalmente permissivo, non ponendo chiari limiti al comportamento aggressivo del bambino, verso i coetanei, fratelli ed adulti crea le precondizioni per lo sviluppo delle condotte. Poco amore, poca cura, poca libertà sono condizioni che contribuiscono fortemente allo sviluppo di un modello aggressivo.
# L'uso coercitivo del "potere" da parte del genitore, in forma di punizioni fisiche e violente esplosioni emotive. "Violenza chiama violenza",: ciò significa che bisogna definire in modo chiaro i limiti da rispettare e le regole da rispettare, non è educativo ricorrere alla punizione fisica.
Poco amore, poca cura, poca libertà sono condizioni che contribuiscono fortemente allo sviluppo di un modello aggressivo.
Infine# c'è ilIl ruolo giocato dal temperamento del bambino, un bambino con temperamento attivo, dalla "testa calda", è più probabile che diventi un giovane aggressivo, rispetto ad un bambino con un temperamento più calmo.
Terzo componente : uso coercitivo del "potere" da parte del genitore, in forma di punizioni fisiche e violente esplosioni emotive.
ProprioIn perchéconclusione, amore e coinvolgimento da parte di chi alleva il bambino, la chiara individuazione dei limiti oltre i quali certi comportamenti non sono consentiti e l'uso di metodi non coercitivi promuovono lo sviluppo di bambini autonomi. Quando i ragazzi diventano adolescenti, è essenziale che i genitori supervisionino i comportamenti e le attività del ragazzo. La maggior parte delle condotte inadeguate tendono infatti a manifestarsi quando i genitori non sono a conoscenza sidi ciò che fanno i figli. In ogni caso, per limitare possibili danni, è opportuno che i genitori evitino di coinvolgere il bambino in qualsiasi conflitto di coppia. Infatti alcune ricerche dimostrano che i conflitti coniugali, producanoproducono minori aspetti negativi quando sono gestiti privatamente dalla coppia rispetto a quando scoppiano in presenza dei figli. Le condizioni socio-economiche della famiglia (il reddito, il grado di istruzione dei genitori e il tipo di abitazione) non sembrano invece incidere sulle condotte aggressive dei ragazzi.
"Violenza chiama violenza", ciò significa che bisogna definire in modo chiaro i limiti da rispettare e le regole da rispettare, non è educativo ricorrere alla punizione fisica.
Infine c'è il ruolo giocato dal temperamento del bambino, un bambino con temperamento attivo, dalla "testa calda", è più probabile che diventi un giovane aggressivo, rispetto ad un bambino con un temperamento più calmo.
In conclusione, amore e coinvolgimento da parte di chi alleva il bambino, la chiara individuazione dei limiti oltre i quali certi comportamenti non sono consentiti , e l'uso di metodi non coercitivi promuovono lo sviluppo di bambini autonomi.
Quando i ragazzi diventano adolescenti è essenziale che i genitori supervisionino i comportamenti e le attività del ragazzo.
Proprio perché la maggior parte delle condotte inadeguate tendono a manifestarsi quando i genitori non sono a conoscenza si ciò che fanno i figli. In ogni caso, per limitare possibili danni, è opportuno che i genitori evitino di coinvolgere il bambino in qualsiasi conflitto di coppia. Infatti alcune ricerche dimostrano che i conflitti coniugali, producano minori aspetti negativi quando sono gestiti privatamente dalla coppia rispetto a quando scoppiano in presenza dei figli.
Non influiscono le condizioni socio-economiche della famiglia(il reddito, il grado di istruzione dei genitori , e il tipo di abitazione) sulle condotte aggressive dei ragazzi.
 
Fonte: Dan Olweus, ''Bullismo a scuola'', Giunti, Firenze 1996.