Cyberbullismo/Aspetti psicologici e sociali: differenze tra le versioni

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== L'ambiente condiziona il cyberbullo? ==
Stili educativi e ragazzi aggressivi
Effetti a lungo termine:
La cosa che allarma maggiormente, oggi è la permanenza nel tempo di questa nuova forma di bullismo, il cyberbullismo, che dipende dai comportamenti che assume il cyberbullo e la vittima, a causa dei quali essi cambiano la loro personalità.
Alla base dei loro atteggiamenti negativi, aggressività, impulsività, irrequietezza, si deve, oltre ad un disturbo da parte del cyberbullo anche un condizionamento da parte della società e dell’ambiente in cui esso vive. Inoltre, molto spesso le vittime sono incapaci di reagire . Così accade che esse si difendano in maniera errata comportandosi allo stesso modo in cui si comporta il cyberbullo. Per capire a fondo il modello reattivo di tipo aggressivo che caratterizza il cyberbullo, bisogna
approfondire gli stili educativi familiari e quelle condizioni che durante l'infanzia, e la fase dello sviluppo, possono aver favorito lo sviluppo di tale modello .
Il cyberbullo inoltre in età successiva a quella scolare proverà una sorta di disadattamento sociale. Mentre la vittima può tendere all’ abbandono scolastico, sociale e, in casi esagerati, al suicidio.
Sono quattro i fattori che risultano particolarmente significativi nel condizionamento :
Olweus, è stato una delle testimonianze che in età adulta, benché le vittime non fossero più vittimizzate, come invece era accaduto in età infantile esse portavano ancora sintomi di depressione e di bassa autostima legati al cyberbullismo.
- atteggiamento emotivo dei genitori, più precisamente di chi si occupa maggiormente del bambino nei primi anni di età.
Quindi la fine del cyberbullismo per la vittima ma anche per il bullo, infatti si potrebbe dire che esso “ esce dalla finestra per rientrare dalla porta”.
Un atteggiamento negativo caratterizzato da una mancanza di calore, aumenta la probabilità che in futuro il ragazzo diventi ostile e aggressivo verso gli altri.
un secondo componente chiama in causa gli stili educativi adottati nell'allevamento dei figli. L'educatore generalmente permissivo, non ponendo chiari limiti al comportamento aggressivo del bambino, verso i coetanei, fratelli ed adulti crea le precondizioni per lo sviluppo delle condotte. Poco amore, poca cura, poca libertà sono condizioni che contribuiscono fortemente allo sviluppo di un modello aggressivo.
Terzo componente : uso coercitivo del "potere" da parte del genitore, in forma di punizioni fisiche e violente esplosioni emotive.
"Violenza chiama violenza", ciò significa che bisogna definire in modo chiaro i limiti da rispettare e le regole da rispettare, non è educativo ricorrere alla punizione fisica.
Infine c'è il ruolo giocato dal temperamento del bambino, un bambino con temperamento attivo, dalla "testa calda", è più probabile che diventi un giovane aggressivo, rispetto ad un bambino con un temperamento più calmo.
In conclusione, amore e coinvolgimento da parte di chi alleva il bambino, la chiara individuazione dei limiti oltre i quali certi comportamenti non sono consentiti , e l'uso di metodi non coercitivi promuovono lo sviluppo di bambini autonomi.
Quando i ragazzi diventano adolescenti è essenziale che i genitori supervisionino i comportamenti e le attività del ragazzo.
Proprio perché la maggior parte delle condotte inadeguate tendono a manifestarsi quando i genitori non sono a conoscenza si ciò che fanno i figli. In ogni caso, per limitare possibili danni, è opportuno che i genitori evitino di coinvolgere il bambino in qualsiasi conflitto di coppia. Infatti alcune ricerche dimostrano che i conflitti coniugali, producano minori aspetti negativi quando sono gestiti privatamente dalla coppia rispetto a quando scoppiano in presenza dei figli.
Non influiscono le condizioni socio-economiche della famiglia(il reddito, il grado di istruzione dei genitori , e il tipo di abitazione) sulle condotte aggressive dei ragazzi.
 
== Fonti ==